Sferanet e Cloudera, «Così abbiamo rivoluzionato la gestione dei dati di Infocamere». La cultura e l’innovazione del dato, in uno scenario tecnologico sempre più in evoluzione, non poteva non essere fatta propria da InfoCamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale. Che ha infatti affrontato un importante progetto di trasformazione digitale con il supporto del vendor Cloudera e del system integrator Sferanet, che ha portato molteplici vantaggi anche agli utilizzatori finali.
Come racconta Domenico Tarantino, Responsabile Struttura organizzativa “statistiche e analisi evoluta del Dato di Infocamere “Infocamere nasce negli anni 70 con il nome di Cerved, con l’idea di rendere digitali le camere di commercio italiane. Questa è la nostra mission da sempre, tanto che abbiamo messo in rete tutte le sedi delle camere di commercio italiane quando Internet non esisteva ancora. Da allora abbiamo avuto diversi esempi in cui Infocamere è stata precursore di innovazione in ambito pubblico. Tra cui la Pec e la firma digitale. Abbiamo insomma un DNA che ci spinge a innovare i diversi servizi per conto delle Camere di commercio. Ed è proprio in questo percorso di innovazione continua che si inserisce il tema dei big data e del data lake e della piattaforma Cloudera”.
Un progetto che ovviamente ha avuto al centro l’importanza di gestire i dati in maniera efficace, attraverso competenze adeguate, racconta Daniele Adami, Enterprise Account Manager di Cloudera Italia: “Il dato è necessariamente la parte “core” di tutte le aziende, nella digital transformation è il primo punto a cui pensare per trasformare l’azienda, perché senza dati non si vive e ogni giorno se ne collezionano di nuovi. Sfruttarli al meglio è un fattore essenziale per sopravvivenza stessa dell’impresa”.
Dello stesso parere è anche Dario Evola, CTO di Sferanet, il system integrator che ha curato il progetto: “In questo momento storico la gestione efficace dei dati è di fondamentale importanza, perché concorre in maniera determinante nel supportare i processi decisionali delle aziende. Noi siamo entrati in contatto con Infocamere verso la fine del 2021, avendo partecipato e vinto ad una gara in cui il cliente manifestava l’esigenza di avere dei servizi di supporto della migrazione della piattaforma Cloudera. In effetti Infocamere già possedeva una piattaforma Cloudera che andava però migrata e aggiornata. Da quel momento abbiamo iniziato a supportare il cliente attraverso l’utilizzo dei nostri profili professionali, ma soprattutto attraverso l’utilizzo delle nostre competenze. Il nostro team di supporto non si è però limitato alla mera conduzione delle attività implementative, ma abbiamo costituito e messo a disposizione del cliente un team di lavoro che ha affiancato il cliente per tutto il progetto, sino al termine dell’attività di migrazione. Questo approccio ci ha consentito di diventare un punto di riferimento del cliente stesso”.
Ma quali sono state le ragioni che hanno spinto il cliente ad affrontare un progetto tecnologico di questa portata? “Alcuni anni fa ci siamo resi conto della necessità di investire sulle tecniche di analisi dei dati e abbiamo deciso di costruire un Data Lake. Abbiamo confrontato diverse le soluzioni di mercato secondo gli standard Agid e la soluzione più efficace per noi è risultata essere Cloudera, soprattutto in termini di affidabilità e sicurezza. Fin da subito abbiamo potuto apprezzare il vantaggio di costruire un Data Lake in cui far confluire e convergere tutti i dati del sistema camerale. Questo ci ha permesso di aumentare la possibilità di fornire dati, report, infografiche, con un minore impegno di risorse. Ma anche di costruire nuovi servizi di analisi dei dati”, spiega Tarantino.
Un progetto che, ovviamente, si fonda su importanti caratteristiche di natura tecnologica: “Come tutte le realtà anche Infocamere presenta un forte bisogno di sicurezza. Il punto fondamentale della piattaforma sono i controlli integrati di sicurezza del dato, che permettono una verifica in tutti i suoi aspetti. Parliamo poi di una piattaforma che copre tutti i 5 pilastri del dato, dall’ingestion alla sua memorizzazione, fino alla visualizzazione e agli algoritmi di machine learning che si possono applicare sopra, per ricavare dal dato tutto il patrimonio informativo che esso contiene”, evidenzia Adami.
Sferanet e Cloudera, una partnership vincente
Per la buona riuscita del progetto è stato fondamentale il rapporto sviluppatosi tra un vendor come Cloudera a un partner come Sferanet: “Senza dubbio la capacità di Sferanet di mettere a fattor comune tutta l’esperienza che hanno accumulato sulla nostra piattaforma già con altri clienti. Collaboriamo con loro già da diversi anni per PA centrale, regionale e anche sugli enti come Infocamere. Si tratta di un partner che ha maturato un’esperienza a 360 gradi, che va dalla migrazione degli ambienti legacy di vecchia data sino alle nuove soluzioni. In questo scenario di continua evoluzione tecnologica (Data Lake, data mesh, Data fabrick) un partner che sia in grado di mutuare vecchia e nuova esperienza è per noi fondamentale”. Per il futuro la trasformazione del patrimonio informativo di Infocamere è destinata a non concludersi: “Stiamo collaborando in maniera proattiva con il cliente in una logica di consulenza continua, fornendo informazioni sulle novità e i vantaggi che la piattaforma di Cloudera può portare sfruttando tecnologie come il Data Mesh, il Data Fabric e il Data Lake. Che ci consentono di fornire analisi multifunzionali su tutti i dati, ovunque essi risiedano, considerando anche l’ipotesi di formule ibride, con la piattaforma Cloudera disponibile in modalità Saas”, conclude Evola.