La protezione dei dati, la sfida della cyberscecurity e un mercato in continua evoluzione. Acronis racconta dodici mesi speciali in una intervista esclusiva con Denis Cassinerio, General Manager Acronis per Sud Europa
Un anno ricco di traguardi per Acronis in Italia e un futuro ricco di opportunità, per una cybersicurezza, anzi una cyber resilience a misura di partner, esattamente come preannunciato in questa intervista esclusiva realizzata a inizio anno.
Denis Cassinerio, che come detto da gennaio 2022 è general manager Acronis per Sud Europa, fa il punto sulle strategie di un’azienda che in questi anni si è dimostrata capace di cambiare pelle, accompagnando il canale nella crescita in un mercato sempre più vitale. “Il 2022 è stato un anno sensibile ma anche ricco di opportunità per Acronis, abbiamo visto anche l’arrivo di nuovi investitori all’interno dell’azienda che ci stanno sostenendo e che ci stanno permettendo di accelerare sempre di più, rispetto al percorso che Acronis ha già impostato da parecchio tempo. Per quanto riguarda il Sud Europa, ovvero l’area geografica per la quale sono responsabile, abbiamo avuto nuove risorse e nuovi investimenti e questo ci ha permesso di lavorare in maniera diversa rispetto al passato, rispetto al canale tradizionale (più legato al backup), e avviando il percorso di congiunzione tra backup e cybersecurity, proprio facendo leva sulla logica della piattaforma che abbiamo immesso sul mercato già a partire dal 2019”.
Questa strategia di Acronis si declina poi in alcune attività e iniziative, come l’istituzione della Channel Community tecnica, che oggi conta più di 50 technical exdended salesforce, ovvero 50 persone che possono lavorare con Acronis molto da vicino in merito alle dinamiche di sviluppo della piattaforma. Acronis nell’estate del 2022 è stato riconosciuto da Canalys come uno dei vendor di riferimento nell’ambito della sicurezza degli endpoint, mentre Gartner le ha attributo il riconoscimento della categoria visionary nell’ambito del backup.
Sempre nel corso dell’anno il vendor ha rilasciato un imponente studio sul ransomware a livello internazionale, andando a identificare un mercato da 30 miliardi di dollari potenzialmente indirizzabile. “Ci stiamo poi preparando a cambiare ulteriormente, uno degli aspetti importanti è l’efficienza dal punto di vista sales & marketing: abbiamo nominato una responsabile internazionale, Katia Ivanova, e ci stiamo preparando per ulteriore rafforzamento nel 2023. Sul finire d’anno c’è stato anche il consolidamento della strategia dell’unificazione dei controlli di security con quelli di backup. Abbiamo lanciato poi gli advanced pack della piattaforma, (uno di questi, tra gli altri relativi alla cybersecurity, è il dlp), che permettono di indirizzare aree molto sensibili, quali la compliance e la sicurezza del dato. Abbiamo presentato anche una piattaforma di advanced management, che ora si presta a essere un vero e proprio punto di riferimento per i nostri service provider per quanto riguarda l’erogazione dei servizi e la gestione remotizzata degli utenti. Non va poi dimenticata l’uscita dell’EDR, in forma semplificata, capace di unire le aree di protezione con quelle di rilevamento, per andare a offrire un elemento di differenziazione. Si è trattato insomma di un anno ricchissimo, iper veloce per Acronis, che preannuncia ulteriori accelerazioni a livello di prodotto e di risorse”.
La scommessa, vinta, sul cloud
Il 2022 ha visto il rafforzamento della strategia cloud di Acronis, che proseguirà anche nel 2023: “Dal punto di vista strategico non possiamo prescindere da questa scelta, che ha guidato il nostro rapporto con il canale. Per ogni partner che abbraccia la tecnologia cloud associamo un success management che lo accompagna nell’adozione della piattaforma dall’inizio alla fine. Il cloud è fondamentale per la riduzione dei costi operativi e determinare un livello di costo prevedibile per il partner, nonché per alimentare un processo di continuo upselling dei servizi che vengono erogati agli utenti finali in maniera innovativa, in maniera tale da offrire resilienza. Questo permette anche un totale reskilling delle risorse: attraverso la piattaforma riduciamo i costi e permettiamo di lavorare in ambiti che avrebbero bisogno di ulteriori tempi di formazione. Complessivamente il cloud permette di differenziarsi sul mercato, questo il canale lo ha capito molto bene. Tanto che abbiamo crescite superiori al 70% nell’adozione della piattaforma cloud”.
Ci sono poi tutta un’altra serie di aspetti che differenziano Acronis nell’arena della sicurezza, tra cui l’orientamento al servizio: “Lavorare con Acronis significa lavorare fortemente con un focus sull’erogazione di servizi. Uno degli aspetti fondamentali è quello di offrire cyber resilienza al mercato, non più vendendo le singole tecnologie, ma basandosi su un approccio onnicomprensivo, efficace, resiliente. Con Acronis diventa poi possibile lavorare in modalità white label: il partner può erogare la nostra tecnologia e i nostri piani di protezione onnicomprensivi con il proprio nome. Abbiamo aiutato tanti service provider in questa svolta, anche in collaborazione con la distribuzione, in particolare con i marketplace dei nostri distributori. Questo approccio permette ai partner Acronis di differenziarsi, fidelizzando i rapporti con i propri clienti”.
Acronis e la centralità del mercato italiano
Nella strategia di Acronis l’Italia ha un risalto particolare lo si vede, lo si sente…: “L’Italia è uno dei mercati di riferimento a livello internazionale, è un mercato all’interno del quale notiamo un buon livello di preparazione relativamente alle tematiche cyber e vogliamo effettuare ulteriori investimenti nel mercato italiano. L’anno prossimo annunceremo ufficialmente l’apertura di un centro di ricerca e sviluppo a Torino, in cui metteremo un cospicuo numero di risorse. Questa decisione segue la nascita del nostro data center in Italia, che abilita l’erogazione dei servizi a livello locale, con aumento delle performance e mantenimento data sovereignity. In questo senso stiamo lavorando per ottenere la Certificazione Agid delle nostre piattaforme, permettendoci di lavorare sul tema della sovranità tecnologica italiana, così come abbiamo fatto negli Usa. Progressivamente questo percorso ci permetterà di affrontare anche l’ambito PA e quello delle infrastrutture critiche, intercettando anche le opportunità del PNRR”, conclude Cassinerio.