Quanture è una Innovation driven company, è una data driven company, è un system integrator… e ora è anche e soprattutto sinonimo di IT Consulting. Quanture è insomma una realtà che oggi ha il compito di portare innovazione digitale sul territorio, dove serve e come serve. Un compito strategico, delicato, che la società ha deciso di affrontare con un dna nuovo di zecca e nuovi obiettivi.
La metamorfosi che ha visto Netmind trasformarsi in una realtà quotata come Quanture è stata una delle notizie più interessanti nel mercato ICT del nostro paese nell’arco dell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle.
Dopo aver consolidato questo cruciale momento di transizione societaria, Quanture inizia a pieno ritmo un 2023 ricco di novità, per rendere sempre più concreti i propositi di innovazione che hanno condizionato le scelte in sede di rebrand.
La transizione da Netmind a Quanture (qui tutti i dettagli sull’annuncio) è infatti avvenuta all’insegna della crasi tra i concept di Quantum e Future, che fondono nelle competenze di un unico soggetto l’anima di una realtà data driven votata a garantire alle aziende le tecnologie più innovative per renderle realmente competitive nei rispettivi mercati.
Quanture e la sua “Rewolution”
Una solida presentazione dei propositi della socità di IT Consulting modenese è arrivata dalla suggestiva cornice di Rewolution, l’evento corporate di Quanture, che ha avuto quali temi della discussione alcuni dei pillar più strategici nella transizione e della trasformazione digitale che le imprese stanno affrontando in questo particolare periodo storico, incredibilmente vario e ricco di complessità, da cui emergere grazie alle straordinarie opportunità che il profondo rinnovamento in atto offre a chi sa affrontare con successo le sfide che si presentano.
In questo contesto, la guida di un IT Consulting come Quanture, dotato di comprovata esperienza, competenza e certificazioni a livello tecnologico, risulta un valore aggiunto fondamentale per effettuare le scelte giuste e implementarle con successo all’interno dei processi aziendali.
Per considerarsi effettivamente tale, la trasformazione digitale non è riducibile alla componente tecnologica. Oggi più che mai innovare nel profondo i processi aziendali non può prescindere da aspetti legati ad una cultura della sostenibilità che le persone devono far propria ancor prima di prendere in mano un dispositivo informatico.
Si parla spesso di trasformazione digitale, ma qual è attualmente la fiducia delle persone nei confronti delle tecnologie emergenti e della loro implementazione nei processi aziendali?
Il tema spazia tra l’attualità e la disciplina di settore ed appare piuttosto immediato rendersi conto di come l’innovazione, per risultare effettivamente resiliente nel lungo periodo, non possa limitarsi ad aspetti di mera convenienza economica.
Secondo i dati raccolti dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, presentati a Rewolution dal presidente Stefano Epifani, addirittura il 65% degli italiani sostiene che lo sviluppo tecnologico possa essere fonte di diseguaglianza, esprimendo un sentimento di preoccupazione, se non di dichiarato timore, nei confronti del cambiamento. Tale dato fa un certo effetto, soprattutto considerando che nello stesso contesto il 92% degli italiani ritiene che la tecnologia sia assolutamente necessaria nel progresso che ci attende.
Affinché la tecnologia soddisfi realmente le esigenze di business delle aziende e degli stakeholder è pertanto necessario assumere una connotazione del digitale efficiente nella risposta tecnologica e al tempo stesso coerente con la definizione di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’ONU, secondo cui sarebbe necessario “Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”. Il modello socio-economico che ne deriva comporta il ragionare l’innovazione tecnologica secondo una prospettiva di sostenibilità sociale, ancor prima che ecologica.
I player IT non possono infatti limitarsi ad effimere pratiche di green washing, ma devono andare oltre la concezione del data center green, per assicurare alle aziende e alle persone un ruolo responsabile nella scelta tecnologica. In questo contesto Quanture ha nella propria mission la volontà di svolgere un ruolo di abilitatore di sostenibilità a 360, per far si che la transizione e la trasformazione digitale costituiscano momenti di reale innovazione, capaci di produrre benefici a lungo termine, secondo una visione tecnologicamente moderna e spiccatamente data driven.
Cybersecurity: una sfida sempre più globale
Un tema tra i più interessanti nell’agenda di Rewolution è stato protagonista del dialogo tra l’ethical hacker Daniele Stanzani (PAnDigital) e da Claudio Coni (CIO di Marazzi Group): il crescente rischio di sicurezza informatica legato alle dinamiche geopolitiche.
Apparentemente slegato alle sorti delle aziende operanti in tutt’altro ambito, i rischi derivanti dagli attacchi nation state costituiscono una minaccia sempre più concreta, al punto che ogni organizzazione dovrebbe dedicare un livello di attenzione molto elevato.
Le crescenti tensioni a livello internazionali, culminate con il conflitto russo-ucraino, hanno infatti sensibilmente aumentato la tossicità della rete, dove i criminali informatici non agiscono soltanto per ragioni legato al profitto derivante dalle proprie estorsioni, ma anche al soldo dei governi, sempre più interessati a sottrare ai propri rivali dati e informazioni di rilevanza strategica. Si tratta degli stessi dati che risiedono nei data center delle istituzioni pubbliche e delle aziende che forniscono servizi fondamentali per una nazione.
La principale minaccia svolta dagli attacchi nation state è dovuta alla lunga fase silente, in cui l’attaccante guadagna l’accesso ai sistemi della vittima per esfiltrare i dati sensibili, anche senza sfociare necessariamente in una fase violenta. Anzi, molto spesso è proprio la capacità di rimanere nascosti a lungo nei sistemi informativi di vittime del tutto ignare dell’esistenza di tale minaccia la principale ragione del successo dei criminali, la cui pazienza viene lautamente ricompensata dal supporto economico delle nazioni che li ingaggiano.
Le tecnologie per difendersi dalla minaccia ransomware sono sempre più diffuse, ma è necessario porre l’attenzione sulla componente sociale, l’elemento chiave che consente ai criminali di ingannare costantemente le proprie vittime grazie a metodi sempre più sofisticati ed evoluti.
Un “IT Consulting” come Quanture dispone di competenze e tecnologie per supportare le organizzazioni nel processo di cambiamento culturale necessario affinché le persone acquisiscano, a tutti i livelli, le corrette nozioni di igiene informatica per evitare di diventare dei pericolosi driver per le minacce provenienti dalla rete.
L’eccellenza tecnologica di Quanture: le partnership IT
Rewolution è dunque stata anche l’occasione di vedere all’opera i principali partner tecnologici di Quanture, le cui soluzioni leader in cloud assicurano alle aziende la potenza e la scalabilità di cui necessitano per soddisfare l’implementazione e l’esecuzione dei loro carichi di lavoro, con la flessibilità che gli andamenti di business necessariamente comportano nel corso del tempo.
Microsoft ha svolto un seminario specifico sulle soluzioni DaaS (Desktop-as-a-Service), che consentono di implementare un desktop con sistema operativo Windows “anytime, anywhere” con accesso sicuro da qualsiasi device connesso ad internet.
Il deep dive di HPE si è invece focalizzato sulla cruciale tematica del disaster recovery e di tutti gli aspetti che le aziende devono considerare per assicurare la continuità di business dei propri processi, ai fini di garantire la corretta erogazione dei servizi digitali, sia all’interno che per quanto concerne l’offerta ai clienti.
Per soddisfare esigenze per natura anche molto complessa, Quanture e HPE prevedono soluzioni “as-a-Service” capaci di soddisfare i fabbisogni di sicurezza informatica di tutte le dimensioni aziendali, comprese quelle che non dispongono di competenze, personale e infrastruttura dedicata al proprio interno.
Uno dei temi più caldi quando si parla di sicurezza informatica, in particolare di cloud security, è costituito dal SASE (Secure Access Service Edge), un approccio tecnologico capace di garantire la sicurezza soprattutto quando si ha a che fare con ambienti altamente distribuiti, in cui avere una corretta visibilità e capacità di controllo a livello complessivo può fare realmente la differenza. Tali aspetti sono stati presentati in maniera efficace da Palo Alto Networks, specialista di eccellenza della tecnologia SASE, con cui Quanture è partner certificato.
Difendersi dagli attacchi ransomware costituisce per le aziende una sfida ormai quotidiana. Al loro fianco ci sono realtà come Veeam, partner di Quanture che ha effettuato una dimostrazione concreta di come sia possibile scegliere ed implementare un sistema di backup pratico e sufficientemente sicuro per mettere i propri dati al sicuro rispetto dalle intenzioni malevole dei cybercriminali.