La cloud migration per le aziende non è una cosa da poco: negli anni queste realtà hanno accumulato una quantità notevole di software, a cui sono affidati compiti importanti per lo svolgimento delle attività di business. Gestire questi software in questo delicato passaggio è il compito che si è assunto un operatore come SoftwareOne, come racconta Alessandro Colasanti, country manager del gruppo: «per SoftwareOne l’essere umano è centrale nel processo di adozione di nuove tecnologie. Pensiamo ad esempio al fatto che un elemento critico nell’adozione del cloud è il reperire le giuste competenze, sia attraverso la formazione di risorse interne che attraverso l’acquisizione di risorse già skillate sul mercato. La penuria di queste figure funge spesso da freno. La partnership che abbiamo sviluppato con VMware per promuovere la loro soluzione di migrazione nei vari hyperscaler, consente alle aziende di intraprendere il viaggio ed di accedere molto velocemente ad alcuni dei vantaggi che offre il cloud, sopperendo a questa mancanza di competenze e dando modo alle aziende di strutturarsi per essere pronte all’utilizzo pieno delle soluzioni cloud».
Le ambizioni di SoftwareOne
Ma di cloud parlano, quasi, tutti nel mondo ICT… che cosa rende diversa la voce di SoftwareOne e, molto concretamente, quali sono i suoi obiettivi?
«L’ambizione di SoftwareOne, definita nella nostra visione 23/26 – spiega Colasanti – è quella di diventare l’esperto più fidato per quanto riguarda il software e le soluzioni cloud. Il nostro compito è quello di supportare le aziende nel journey to the cloud e nell’aiutarle a gestire un ambiente ibrido. In questo senso riteniamo di possedere un elemento di unicità, in quanto copriamo anche l’aspetto della gestione del software in una migrazione, che è spesso trascurato, perché magari i system integrator tradizionali si concentrano solo sugli aspetti tecnici. Noi, invece, conosciamo tutte le complicazioni del licensing e abbiamo anche la capacità di essere agnostici, grazie alle nostre competenze su tutti e tre gli hyperscaler. Infatti, supportiamo il cliente in base alle sue esigenze, cercando di capire quali servizi dei cloud provider potrebbero essere utili”.
Non dire cloud… troppo presto
Un viaggio, quello verso una efficace cloud migration, che è tutt’altro che concluso o semplice: secondo l’Osservatorio cloud del Politecnico un campione molto rappresentativo delle aziende del paese, dichiara di aver migrato circa il 50% dei propri workload nel cloud, grazie anche alla pandemia, che ha accelerato le adozioni di soluzioni SaaS per workload come la posta elettronica:
“Rimangono al momento fuori quelli più critici, dove l’errata migrazione può compromettere i risultati dell’azienda o che non sono adatti a una migrazione di tipo lift & shift. Per questo altro 50%, dunque, ritorna il concetto della competenza per supportare le aziende in questa delicata mission. Inoltre, quello che spaventa più le aziende è l’incapacità di gestire la spesa cloud, dal momento che si passa da costo fisso a una spesa che a seconda dell’utilizzo può aumentare di giorno in giorno. È quindi fondamentale tenerla sotto controllo.
Per questo motivo SoftwareOne fa parte della FinOps foundation, e promuove l’adozione del FinOps, un framework che ha come obiettivo quello di aiutare le aziende nella gestione della spesa cloud”.
A completare il quadro c’è poi il recente allargamento della partnership con AWS: SoftwareOne ha infatti ottenuto lo status di AWS Advanced Consulting Partner, Premier Tier Services e AWS Managed Service Provider, un riconoscimento che dimostra la capacità di accompagnare i clienti nel processo di pianificazione, progettazione, migrazione e gestione end-to-end delle applicazioni su AWS, dalla selezione dei servizi cloud ottimizzati, alla creazione di un piano di migrazione, alla modernizzazione delle applicazioni con architetture cloud-native, all’ottimizzazione dei costi (FInOps) e alla gestione continua dell’ambiente.
“AWS è un leader di mercato che ci consente di completare la nostra offerta, permettendoci di essere completamente agnostici relativamente alla scelta dei provider. Da parte loro è importante contare su un partner come SoftwareOne in grado di supportare il cliente in tutte le 7 R (Refactor, Replatform, Repurchase, Rehost, Relocate, Retain e Retire) della loro strategia di migrazione”, conclude Colasanti.