Il nuovo anno ci accoglie con una buona notizia: le applicazioni pratiche di Intelligenza Artificiale dimostrano la loro utilità in campo medico. Gli algoritmi di intelligenza artificiale di Google Health, infatti, hanno un’accuratezza migliore nella diagnosi di cancro al seno di un radiologo esperto, riducendo i falsi positivi fino al 5,7% e quelli negativi fino al 9,4%.
È proprio di applicazioni pratiche di Intelligenza Artificiale ciò di cui ha bisogno l’It. Solo raccontando chiaramente ed evitando accenni fumosi a presunti progetti di AI si possono convincere i Cio delle aziende che l’Intelligenza Artificiale può realmente supportare e incrementare il business aziendale.
Marco Ferrando, Head of Artificial Intelligence R&D Var Group, racconta a Sergentelorusso.it di progetti di Intelligenza Artificiale già avviati dal system integrator italiano e che saranno raccontati nei dettagli durante un evento specifico all’interno del progetto HPE Innovation Lab Next – #HPEInnolab.
Var Group: iniziamo ad aumentarla l’intelligenza
“Più che di Intelligenza Artificiale – spiega Ferrando – forse è il caso di parlare di intelligenza aumentata. Perché, per quanto visto nella nostra esperienza, l’approccio più funzionale e meno traumatico prevede l’inserimento fin da subito di singole capacità, come quelle cognitive, all’interno dei processi aziendali in modo da automatizzare determinate attività”.
Per portare a casa le prime applicazioni pratiche di Intelligenza Artificiale, Var Group si è attrezzata con team appositi composti da competenze multiple, partnership con i best-of-breed del comparto e i laboratori di ricerca e sviluppo delle Università. Si tratta di un ecosistema estremamente variegato e corposo ma necessario per attivare tutti gli step di sviluppo di un progetto e in cui il ruolo di System Integrator è quello fondamentale di selezionatore, aggregatore e abilitatore.
Fondamentali saranno le risorse che lavoreranno soprattutto in fase preliminare. Loro dovranno definire lo stato dell’arte della struttura It, individuare le tecnologie più opportune al raggiungimento degli obiettivi di progetto, condividendoli con i partner coinvolti. Ma, per evitare delusioni, è importante che prima di tutto il cliente lavori sulla consapevolezza delle informazioni che circolano all’interno dei suoi ambienti It.
Regola numero uno: rendere disponibile il dato
“L’ostacolo più comune – prosegue Ferrando – riguarda la difficoltà da parte del cliente di rendere disponibile il dato – corretto e opportuno – all’interno della sua infrastruttura It. Per questo è fondamentale diffondere una corretta cultura del dato all’interno dell’azienda, metterla a fattor comune e renderla disponibile. Solo dopo aver effettuato questo passo preliminare si potrà procedere con un progetto di Intelligenza Artificiale”.
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Attualmente Var Group può vantare alcuni casi notevoli con implementazioni dall’impatto immediato e visibile al management aziendale. “Possiamo raccontare degli assistenti virtuali (chatbot) a supporto dell’interazione con il cliente o dei dipendenti in ambiti di produzione – prosegue Ferrando -. Oppure di algoritmi di machine learning ai fini di analisi predittive e di algoritmi di image detection, ovvero applicati all’analisi di grandi quantità di immagini”.
Le applicazioni pratiche di Intelligenza Artificiale sono possibili con i vendor giusti
Non potremmo leggere di applicazioni pratiche di Intelligenza Artificiale se non avessimo la garanzia del supporto di un’infrastruttura hardware e di elaborazione all’altezza. Var Group, in particolare si appoggia alle soluzioni di HPE che assolvono istanze specifiche. “Una volta attivata la raccolta dei dati all’interno dei silos aziendali – conclude Ferrando -, abbiamo bisogno delle soluzioni applicative e della capacità di elaborazione della piattaforma cloud di HPE”.
Vuoi scoprire quali sono le applicazioni pratiche di Intelligenza Artificiale già sviluppate da Var Group? Collegati alla pagina dedicata all’interno del protale/progetto HPE Innovation Lab Next – #HPEInnolab.