Cosa è il DaaS lo si evince facilmente dal nome. Se con D intendiamo il device, nel DaaS il computer, o in generale i dispositivi e accessori personali, sono rilasciati come servizio. il trend è caldo, caldissimo. Ma, d’altronde, l’onda della trasformazione dell’offerta di mercato da prodotto da vendere a servizio da offrire non è certo scoperta del mercato It.
Vero è che il cloud computing può essere l’espressione del modello che l’ha fatto definitivamente decollare, IaaS, PaaS, DRaaS ecc. fino a che il suffisso aaS è andato a coinvolgere (o virtualizzare) anche l’hardware. Ma, se ci pensiamo un attimo, il DaaS, dove, lo ripetiamo, D sta per device, era già tra noi da qualche anno.
Per primi nell’It vennero i produttori di stampanti. Sono anni che hanno ripensato il loro business model dirigendosi, e obbligando i partner a seguirli, verso un modello “as a service”. L’azienda cliente non compra più le stampanti, le noleggia, trasformando la voce di bilancio da un impegnativo Capex a un più rilassante Opex.
L’azienda non si preoccupa più di aggiornamenti, manutenzione e sostituzione: ci pensa il partner, a fronte di una fee mensile comprensiva di tutto.
A seguire, il mercato consumer è stato invaso da prodotti “mascherati” da servizi. Dallo smartphone all’automobile, da Netflix a Microsoft 365. Ma, attenzione, D nell’acronimo DaaS può anche stare per Desktop. E qui le cose si complicano.
Secondo Gartner, il comparto DaaS crescerà nel 2020 del 95,4%, raggiungendo il valore di 1,2 miliardi di dollari. È quello che sta crescendo di più, semplicemente perché è l’ultimo arrivato tra le forme as a service.
E ora chiariamo cosa si intende per desktop as a service. Il desktop a a service è un servizio cloud che si occupa di distribuire in sicurezza applicazioni e desktop virtuali dal cloud a qualsiasi dispositivo o luogo. Si tratta di una soluzione di virtualizzazione desktop per applicazioni SaaS e legacy o interi desktop virtuali basati su Windows.
Fatti i dovuti distinguo, torniamo sul device as a service.
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Cosa vuol dire avere un servizio DaaS?
Le basi le abbiamo gettate. Ora vediamo i passi con cui un’azienda sceglie un servizio as a service che riguardi i desktop, tendenzialmente i Pc e il laptop, ma è un attimo che si allarghi a stampanti, appunto, tablet, smartphone e accessori.
Quali sono i passi successivi e, soprattutto, i pregi e i difetti di un servizio DaaS, desktop as a service. Prima cosa: rivolgersi a un partner It che offra questo servizio ma non uno qualunque. Il partner It deve essere strutturato, e molto. Perché nel pacchetto completo di servizi ci sono componenti da garantire, che vedremo tra un attimo.
Il device as a service dà il meglio di sé un po’ in ogni situazione. Va bene per le PMI e le startup che non vogliono o non possono imbarcarsi i costi elevati per l’acquisto dell’hardware. Ma va bene anche alle medie e grandi imprese che hanno bisogno di snellire i processi di gestione dell’hardware.
I vantaggi, dunque, si possono riassumere in:
- Passaggio da costo in conto capitale a spese operative (da Capex a Opex)
- Aggiornamento garantito dei device alle ultime versioni
- Gestione automatica e che non pesa sul team It di patch e aggiornamenti software
- Riduzione del carico di lavoro del team It
- Ridimensionamento continuo dell’offerta in base alla variazione delle esigenze dell’azienda cliente.
Da quanto evidenziato, si comprende quanto sia importante per un’azienda cliente affidarsi a un partner It strutturato. Il servizio di assistenza e manutenzione, inserito nel contratto, è a carico del partner, e per questo deve essere adeguatamente preparato.
Un esempio di device as a service fatto bene
Elmec Informatica ha introdotto (qui tutte le informazioni) un servizio di desktop as a service curando tutti gli aspetti del servizio.
«Abbiamo creato – spiega Alessandro Ballerio, Amministratore Delegato di Elmec Informatica – un’offerta Device as a Service (DaaS) che permette di gestire tutti i propri asset IT da una sola dashboard, proteggere i dispositivi e i dati aziendali con sistemi avanzati di encryption e advanced threat protection e, in caso di guasto o perdita del dispositivo, ricevere un device con i propri file e le proprie configurazioni pronto all’uso in poche ore».
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Ciò significa che la fornitura hardware porta in dote software e servizi preinstallati finalizzati a garantire la massima sicurezza, il monitoraggio costante di device e dati e la maintenance. Servizi gestibili facilmente e velocemente da una console centralizzata. Si comprende così quanto possa essere utile un servizio di questo tipo in tempi di smart working e perché il DaaS possa essere considerato un ottimo abilitatore alla ripartenza delle imprese.
Il trend, in definitiva, è ben chiaro e, infatti, molti produttori di computer si stanno velocemente attrezzando inserendo i propri servizi di gestione dei dispositivi già in uscita dalla fabbrica. Questi servizi, poi, saranno a carico del partner di canale. Gli stessi partner saranno il braccio operativo dei vendor: saranno loro che andranno a casa del dipendente in smart working a ritirare un device non funzionante, lo sostituiranno con un device “di cortesia” e poi, in “officina”, si occuperanno del restore.
Non abbiamo elencato i difetti del modello device as a service? Non è facile trovarne, lasciamo ai commenti dei lettori l’incarico di evidenziarli.