Cloud security è un’espressione che cela diverse novità, tutte da scoprire per gli imprenditori e i professionisti in campo informatico. Come abbiamo già spiegato precedentemente, il concetto di cloud computing è di primaria importanza per i vendor IT e per l’intero sistema di fornitura dei servizi ospitati su internet.

Ci sono diverse decisioni in materia da prendere in tempi brevi e che possono influenzare l’intero operato dell’azienda.  Motivo per cui è necessario capire meglio cos’è la cloud security, quali sono attualmente i rischi collegati ad essa in ambito aziendale e come farvi fronte.

Cos’è la cloud security?

Per cloud security si intende tutto il blocco di tecnologie e buone pratiche digitali messe in campo per proteggere appunto i cloud e i dati presenti al loro interno. Un cloud, ricordiamolo, si definisce pubblico quando si rivolge ad una comunità molto ampia, mentre usiamo il termine privato quando riguarda i cosiddetti data center, solitamente di proprietà di un singolo soggetto aziendale.

Istanze di sicurezza arrivano da tutte le imprese che, nel quotidiano, si affidano a sistemi di archiviazione per il backup dei propri documenti o per le caselle aziendali di posta elettronica.

Se le grandi realtà imprenditoriali hanno quasi sempre un proprio cloud privato, le piccole organizzazioni spesso si affidano a quelli pubblici. In un contesto così variegato diventa importante sapere come vengono gestite le nostre informazioni e se sono applicati, ad esempio, sistemi di crittografia.

La questione è di grande attualità poiché, nella maggior parte dell’Europa, e non solo, si pianifica attentamente la crescita digitale e, parimenti, prende forma l’idea di una cloud security a livello nazionale che permetta di essere indipendenti da fornitori esteri.

Di conseguenza molte aziende che cercano di migliorare ed implementare la propria cloud security, tendendo ad essere più produttive, vanno incontro a possibili rischi. Vediamo quali.

Cloud security, perché rischia di rallentare la ripartenza?

Tutti verso il cloud, dunque, e la cloud security ma, come sempre, quando si corre c’è il rischio di cadere. Un rischio che, in Italia soprattutto, ha la forma e la consistenza dei problemi legati alla gestione di dati, piattaforme, informazioni sensibili in una fase in cui le postazioni di lavoro sono distribuite all’interno di case, uffici, spazi inevitabilmente remoti. Spazi in cui, spesso, la connessione non è adeguatamente monitorata ma, allo stesso tempo, il numero e il valore delle informazioni che si trovano a gestire aumenta con il prolungarsi di questa fase di nuova e incerta normalità. Un “incastro” che in Italia ha dato vita a problematiche enormi con ransomware e attacchi phishing che, sfruttando proprio la scarsa percezione del rischio nelle connessioni remote hanno completamente bloccato sistemi di posta elettronica, piattaforme cloud e intere aziende.

Ricatti economici con la criptatura di dati, furti di password, pubblicazione illecita di dati sensibili e credenziali di accesso a sistemi di amministrazione… sta succedendo di tutto.

Non a caso, nel 2020 l’Italia ha già fatto registrare il primato europeo per il valore di multe legate al mancato rispetto del GDPR e la situazione, in un contesto del genere, rischia di poter solo peggiorare.

Ecco perché il prossimo 10 marzo lo straordinario evento streaming “Cloud data protection” organizzato da un system integrator come ACS Data Systems, nel cuore della sua Academy, diventa un momento prezioso di confronto.

L’obiettivo dell’evento streaming, qui i dettagli per partecipare , è far luce su tutti gli aspetti che coinvolgono aziende e dipendenti che, in questo periodo, hanno cambiato il loro modo di lavorare hanno fatto mosse e fughe in avanti verso piattaforme di collaborazione in cloud non sempre con la dovuta attenzione.

A guidare l’evento sarà Carlo Rossi Chauvenet, docente di “Diritto della Privacy e di strategia dei dati” in alcuni atenei italiani.  Rossi Chauvenet affronterà da un lato i rischi dovuti all’aumento delle minacce informatiche negli ultimi mesi e dall’altro analizza le piccole clausole presenti sulle diverse piattaforme cloud, quelle clausole un po’ nascoste che specificano quali sono le responsabilità di chi gestisce queste piattaforme e quelle di chi invece le utilizza.

Con lui ci saranno gli esperti di ACS, con Alessandro Trenti (Head of Service Team) e Veeam con Daniele Megli (Cloud Manager) per vedere anche gli aspetti tecnici di miglioramento della sicurezza informatica.

Cloud security: cos’è e perché oggi rischia di rallentare la ripartenza ultima modifica: 2021-03-05T16:00:19+01:00 da Emanuele La Veglia

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