La trasformazione digitale nel settore dell’istruzione superiore è sempre più fondamentale: gli studenti, anche per effetto della pandemia globale, hanno sempre più necessità di interagire digitalmente con le propria università.
Un’esigenza simile è condivisa anche da docenti e personale universitario, che hanno bisogno di avere a disposizione piattaforme tecnologiche che consentano loro di comunicare con gli alunni in modo più immediato e personalizzato, indipendentemente dalla propria localizzazione fisica.
A questi obiettivi tende il recente accordo di collaborazione che è stato siglato tra la CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e il vendor Open Source Red Hat, con la partecipazione del system integrator italiano Plurimedia.
Come racconta infatti Maurizio Galotti, owner at Plurimedia: “Il contratto Crui-Red Hat nasce da un percorso che è stato realizzato da noi congiuntamente insieme a Red Hat e a Crui, per andare a indirizzare un’esigenza degli atenei, quella cioè di utilizzare le distribuzioni Red Hat (come Linux) all’interno di un contratto studiato appositamente per loro, andando così a coprire le esigenze informative degli atenei”.
I vantaggi del contratto Crui-Red Hat
I vantaggi sono di diversa natura: innanzitutto, con questo contratto l’ateneo può accendere un numero illimitato di distribuzioni Red Hat senza doverle stare fisicamente a contare, come succedeva precedentemente.
Inoltre, attraverso questa formula, diventa possibile veicolare un numero illimitato di distribuzioni Red Hat anche agli studenti.
Uno degli obiettivi strategici del contratto, infatti, è quello di arrivare anche alla didattica e non soltanto alla gestione interna dell’ateneo. “Inoltre, occorre sottolineare che sinora, quando un ateneo era interessato ad acquisire una distribuzione Red Hat, era tenuto a indicare l’uso che ne faceva, ovvero interno gestionale o didattico. Nel caso di adesione al contratto Crui – Red Hat, invece, questo problema non si pone più e le distribuzioni Red Hat possono essere usate in maniera indifferente”.
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Le tecnologie Red Hat previste dal contratto
Ma quali tecnologie ci sono esattamente in questo contratto?
Innanzitutto vengono veicolate buona parte delle distribuzioni Red Hat in ambito enterprise, il cosiddetto Open Source enterprise.
Concretamente si parla di tutte le versioni di Linux disponibili, (workstation, server, hpc, ecc), del software per la gestione degli storage (Gluster), della piattaforma cloud OpenStack e del virtualizzatore Red Hat Virtualization.
“L’ateneo, con questo contratto, ha a disposizione tutto il software che serve per gestire il proprio centro di elaborazione dati. Oltre a queste distribuzioni, l’ateneo può accedere a una piattaforma didattica, messa a disposizione gratuitamente da Red Hat, dove sono presenti un’infinità di contenuti, anche dei veri e propri corsi già pronti. Inoltre, a condizioni particolarmente vantaggiose, si può beneficiare delle cosiddette Training Units, una modalità che permette di acquistare dei corsi di Red Hat o degli esami di certificazione da far svolgere ai propri dipendenti (o anche studenti)”, evidenzia Galotti.
Ma oltre alla possibilità di godere delle soluzioni enterprise di Red Hat a prezzi vantaggiosi, è previsto anche un programma, ribattezzato Universamente, che si pone l’obiettivo di mettere a disposizione degli atenei tutta la competenza di Plurimedia e Red Hat, così da affrontare un percorso di Digital Transformation verso il Cloud.