Il cloud storage è probabilmente l’ambiente che ha conquistato subito l’interesse degli It manager aziendali. In fondo il concetto di base è semplice: creare un archivio di dati su un ambiente cloud.
Processo molto utile per le attività di backup e disaster recovery, ma interessante anche per il trasferimento su cloud di storage primari. È dimostrato, infatti, che un ambiente di storage su un cloud, pubblico o privato, permette di ridurre i costi dell’It, di ottenere alte prestazioni e di proteggere i dati.
In sintesi, perché creare un ambiente cloud storage? Per:
- Archiviare sul cloud tutti i dati aziendali
- Accedere ai dati aziendali da ovunque
- Proteggere meglio i dati aziendali
- Avere una copia di backup su cloud dei dati
- Introdurre un piano di disaster recovery
- Raggiungere la business continuity.
Ma, come si costruisce un ambiente storage su Oracle Cloud Infrastructure? Vediamo nei dettagli come costruire un Block Storage su Oracle Cloud Infrastructure insieme a Claudio Tesei, Cloud Solution Architect di Oracle Italia.
Si parte, come di consueto, da un account su Oracle Cloud Infrastructure e l’opportunità di sfruttare gratuitamente tutti i servizi a disposizione per un mese. Alcuni di questi, inoltre, rimarranno gratuiti anche alla fine della prova.
il mercato globale del cloud storage passera’ da 50 miliardi di dollari del 2020 a 137 miliardi di dollari nel 2025, con un incremento medio annuale (CAGR) del 22.3%.
(Fonte Research and Markets)
Creare un block volume su Oracle Cloud Infrastructure
Una volta autenticati a cloud.oracle.com ci troviamo davanti la nostra dashboard personale. Nel “menu hamburger” in alto a sinistra troviamo il sottomenu block storage da cui creeremo il block volume.
La procedura è di una semplicità disarmante, a dimostrazione di quanto siano diventate usabili le interfacce di gestione degli ambienti cloud. Certo, rimane sempre qualcosa a cui prestare attenzione. Per esempio, durante la creazione del block volume bisognerà fare attenzione alla scelta dell’availability domain. È necessario scegliere lo stesso in cui risiede l’istanza che abbiamo dovuto creare precedentemente (qui spieghiamo come).
Sceglieremo, poi, il livello di performance voluto tra tre opzioni (lower cost, balanced, higher performance), il che influenzerà la velocità di IO e il throughput. Si sceglie anche la backup policy tra mensile, settimanale e giornaliera e le chiavi di crittografia.
Collegare l’istanza al cloud storage creato
Ora non resta che collegare al block volume, l’area virtuale su cloud Oracle in cui saranno archiviati i dati da trasferire, l’istanza. In pratica stiamo dicendo a quale archivio colleghiamo il volume e l’interazione avverrà grazie alla virtual machine correlata all’istanza. Infine, da segnalare che si possono creare anche un clone o un volume di backup dello stesso block volume.
Un processo, come detto, intuitivo e che non presenta particolari criticità che permette di sfruttare un ambiente cloud per l’archiviazione dei dati aziendali. Di fatto è stato creato un backup automatizzato sul cloud di un pacchetto di dati ma, attenzione, ciò non equivale ad aver creato un processo di disaster recovery o, tanto meno, di business continuity.
Ciò significa che se i dati originali, di cui si ha una copia incrementale sul cloud Oracle, sono inaccessibili o persi, si dovrà procedere manualmente al loro ripristino dal backup volume.
Di seguito la videopillola Introduzione al servizio di storage in Oracle Cloud: Block Storage
Questo e altri sono gli argomenti trattati dagli specialisti italiani di Oracle in una serie di videopillole in continuo aggiornamento, che noi di Sergente Lorusso abbiamo commentato e ampliato. Dai un’occhiata anche ai contenuti precedenti!
– Sviluppatore, Oracle ti dice 5 cose su Oracle Cloud Infrastructure
– Lezioni di Oracle Cloud Infrastructure: creare un’istanza
– Servizi cloud gratuiti: quali sono quelli di Oracle Cloud Free Tier.