Dazn problemi e blocchi, ecco cosa è successo e i motivi tecnici di una serie di blocchi che hanno scatenato proteste social e interrogazioni in tutta Italia
Il classico concetto di televisione sta lasciando spazio, di recente, al modello OTT, che sta per Over-The Top e agisce cioè al di sopra della rete tradizionale. Si tratta di imprese che distribuiscono una serie di contenuti senza possedere infrastrutture apposite, andando così ad abbattere notevolmente i costi sostenuti solitamente nel broadcasting e, di conseguenza, la necessità di assumere più personale.
Un genere di cui fa parte a pieno titolo DAZN, società con sede nel Regno Unito e ormai nota nel nostro Paese, soprattutto a chi ama il mondo del pallone.
Un giro di introiti elevati che, nel 2019, ha superato, quanto a raccolta pubblicitaria, radio, stampa e online messi assieme. La ciliegina sulla torta è stata l’acquisizione dei diritti tv delle squadre di serie A. Un pacchetto che Dazn si è aggiudicata fino al 2024, ma, al nastro di partenza, sono emerse delle criticità evidenti, ecco quali.
Dazn problemi, cosa non è andato
Una caterva di offerte, in combinazione con piattaforme come Tim Vision, Netflix e Disney +, avevano creato, a partire da luglio, un vasto bacino di utenza che, con la I giornata di campionato, si è dovuto scontrare con una dura realtà. Da Inter-Genoa di sabato a Udinese-Juventus e Napoli-Venezia in scena ieri sera, sono fioccate le proteste degli appassionati che non sono riusciti, in più casi, a godersi le prestazioni dei propri beniamini.
C’è chi parla di un grande passo indietro della tecnologia rispetto ai progressi osservati negli anni duemila, per qualità dell’immagine e velocità. Sui social si può leggere di interruzioni frequenti del segnale persino in condizioni ottimali, con fibra, 5G e via discorrendo. Errori non ammessi in un’epoca all’insegna dello smart working nel quale le attività scorrono attraverso lo streaming (ecco qualche consiglio su come organizzarlo in sicurezza)
Ulteriore elemento di disturbo è la cospicua differita, ovvero i secondi, o addirittura minuti, di distanza tra l’evento fisico e la sua trasmissione.
La situazione si complica nelle tre partite in co-esclusiva con Sky, che è in anticipo di 18’’ su Dazn, fenomeno per cui si finisce per sentire l’esultanza del vicino molto prima di vedere il goal.
Dazn problemi, le motivazioni tecniche del problema
Intanto la Lega Professionisti ha deciso di attivarsi, scrivendo a Dazn, per chiedere spiegazioni in merito.
L’origine dell’impasse sembrerebbe la stessa che, a giugno, causò l’indisponibilità, per circa mezz’ora, di siti quali New York Times e Corriere della Sera. Ne abbiamo dato notizia qui spiegando come i provider assumano un ruolo chiave nella faccenda. Realtà come Fastly, ma anche Akamai, Cloudflare e Netlify hanno una responsabilità crescente, dovendo gestire flussi in cui si intreccia di tutto, dai media all’e-commerce.
Il cuore del problema occorso a Dazn va ricercato nei Content Delivery Network, i server che fanno da intermediari tra le singole piattaforme e chi fruisce del servizio.
Il sovraccarico verificatosi sui CDN dovrà spingere i player del calibro di Dazn a fare investimenti, come richiesto dall’Agcom (l’Autorità Garante per le comunicazione) senza dimenticare l’aspetto di sicurezza perché il Denial of Service, ossia la “negazione del servizio”, può derivare sia da cause interne che da attacchi hacker. Un quadro complicato, a cui si aggiungono blocchi continui che hanno indotto varie persone a rinunciare alla visione.
Le lamentele che in precedenza erano apparse in maniera sporadica sono notevolmente aumentate con l’espandersi della programmazione. E adesso non si può più rimandare, ma bisognerà correre subito ai ripari.