Solution provider è uno di quei termini sulla bocca di tutti: la crisi pandemica ha infatti dimostrato quanto bisogno ci sia di flessibilità nella gestione dei sistemi IT.
Ma chi sono e cosa fanno davvero i solution provider? Un ottimo esempio arriva da Proge-Software, società con alle spalle 36 anni di storia ma che nel tempo ha cambiato passo, scegliendo proprio di diventare un solution provider per essere più vicina alle esigenze dei propri clienti.
Come racconta Marco Meneo, CEO di Proge-Software, società a cui da tempo Sergentelorusso dedica la rubrica esclusiva #ProgePro.
“Oggi siamo una realtà moderna, agile e flessibile, capace di adeguarsi al cambiamento. Riusciamo a essere tutto ciò perché già da 36 anni fa ci siamo imposti il rispetto di principi etici che stanno alla base del nostro fare business”. Tra i principi e valori applicati internamente c’è anche quello dell’essere spietati con sé stessi: “Significa obbligarsi a darsi degli obiettivi che siano perseguibili e che, in caso di insuccesso, non trovare responsabilità all’esterno, ma pensare sempre a che cosa si potesse fare diversamente per raggiungere questi traguardi. Questo non vale solo nel business ma anche nella vita”.
Il compito dei Solution provider
Relativamente al ruolo dei solution provider nel mercato IT, l’idea di Proge-Software è chiara: “Il solution provider è oggi l’azienda obbligata per ideare e realizzare delle soluzioni specifiche per il cliente, che rispondono all’esigenza di accelerare la trasformazione digitale. Oggi vengono cercati perché le aziende hanno tre obiettivi principali: il primo è quello di modernizzare e ottimizzare i propri processi interni, il secondo quello di contrarre i costi e, in alcuni casi, c’è anche la necessità di ripensare il proprio modello di business per rispondere alle nuove esigenze del mercato”.
Una strada che è stata intrapresa con convinzione da Proge-Software circa tre anni fa, nella convinzione che per rimanere sul mercato occorresse offrire ai clienti delle soluzioni altamente innovative e disruptive.
Ma tra i tanti solution provider, cosa davvero contraddistingue Proge-Software? “Possiamo garantire lealtà, correttezza e rapidità e qualità dei risultati. Distinguerei poi quelli che sono i nostri prodotti dedicati a mercati verticali specifici (mi riferisco ad automotive ed healthcare), laddove l’unicità è l’essenza stessa del mercato. Per quanto riguarda le soluzioni cross market, le nostre sono uniche in virtù della presenza di una serie di servizi ancillari alla soluzione, distinguendole così rispetto a quelle della concorrenza”.
Una strategia con vista sul futuro
La strategia di Proge-Software si incrocia con l’accelerazione verso il digitale che stanno vivendo le nostre aziende, che all’inizio della pandemia si è soprattutto manifestata con l’adozione di piattaforme di condivisione e collaborazione per abilitare lo smart working.
Nel prossimo periodo Proge-Software vede invece una crescente richiesta di app modernization, così da far evolvere le applicazioni aziendali sfruttando appieno le potenzialità del cloud, anche attraverso l’implementazione di algoritmi di AI, andando in direzione dell’augmented humanity e di Industria 4.0.
“Proge-Software avrà un ruolo di protagonista in questa sfida, incrementando gli investimenti in progetti di ricerca e sviluppo, per la realizzazione di prodotti e soluzioni innovativi che rispondano esattamente a queste esigenze”.
Ma cosa ancora manca all’Italia per fare un passo definitivo verso l’innovazione digitale? “Alla PA serve un processo di snellimento dei processi burocratici, che sono da freno all’d accelerazione digitale. Alle aziende serve un’apertura più convinta per il digitale, che porti anche a dei veri e propri cambiamenti di business model per adattarsi alle esigenze di mercato”, conclude Meneo.