Micro Focus Summit 2018, due giorni, Roma 22 Novembre e Milano il 4 dicembre. Due venti, un obiettivo chiaro: raccontare, grazie alla viva voce di casi concreti, come il software sta rivoluzionando i processi aziendali a colpi di DeVops, Hybrid IT, Intelligenza Artificiale, Security.
Micro Focus Summit 2018: A questo link tutti i dettagli, la registrazione per prenotare il proprio posto, l’agenda, il nome e le imprese degli speaker che si alterneranno sul palco
È la rivoluzione degli applicativi che mettono le ali ai dati critici e ai processi chiave delle imprese. Una rivoluzione che si muove a velocità siderali, entra le cuore pulsante del business e, in quanto tale, va governata… Altrimenti? Altrimenti sono la salute e il futuro stesso di una azienda ad entrare in discussione. Esagerazioni? Niente affatto. Basta guardare ai dati dei più autorevoli osservatori internazionali. Il cloud, l’automazione di processi, la distribuzione real time di servizi e applicazioni donano enormi poteri ma aprono, inevitabilmente, falle devastanti davanti a coloro che ne sottovaluteranno portata e dinamiche.
Micro Focus Summit 2018, «La concretezza come unica strada verso l’automazione e il cloud»
«Abbiamo costruito questa due giorni pensando prima di tutto e soprattutto alla praticità e ai contenuti utili per il business di CIO, IT Manager, sviluppatori, system integrator…, tenendoci alla larga da visioni eccessivamente frontali e accademiche – racconta Andrea Vingolo, Country Manager Micro Focus Italia, presentando l’evento che sarà proprio lui ad introdurre -. La concretezza, il pragmatismo come passaggi obbligati credo siano infatti i messaggi più forti che emergeranno dai palchi di Roma prima e Milano poi».
Micro Focus Summit 2018, «Il cloud va veloce… ma non bisogna avere troppa fretta»
I più importanti osservatori italiani e internazionali confermano da tempo che il 2018 si sta dimostrando, oltre ogni aspettativa, come l’anno dell’esplosione della domanda di migrazione al cloud da parte delle imprese italiane… si… anche e soprattutto italiane.
«Sono imprese – racconta ancora Vingolo – che hanno capito i vantaggi economici e di processo (flessibilità, scalabilità, immediatezza) del cloud e ora hanno molta fretta di muovere strumenti, applicazioni, pezzi più o meno strategici della propria infrastruttura verso le nuvole. Fretta, anche troppa, che spesso sfocia in errori, falle, sviste, scivoloni, fianchi aperti al cybercrime… Il cloud, come i poteri dell’uomo ragno, dona grande forza ma anche enormi responsabilità… ecco perché oggi credo che il messaggio più forte di questo progetto sia legato alle testimonianze preziosissime e dirette di Snam, Enel, Bnl, Poste Italiane, Intesa San Paolo, AWS… Grazie alle loro storie, reali racconteremo la fine del “cloud” inteso nel suo senso più fumoso del termine e l’inizio di una fase molto pratica, diretta, in cui vanno capiti con precisione passaggi, dinamiche, ritorni di ogni singolo passo compiuto in direzione dell’automazione del data center, di qualunque forma esso sia».