Elmec Study Tour è ufficialmente partito. È partito il progetto che i manager di questa eccellenza innovativa tutta italiana hanno fortemente voluto proprio per dare forma concreta, profondità alla incredibile accelerazione digitale vissuta in questi due anni e mezzo di emergenza sanitaria. Un’accelerazione che, intendiamoci, era già in atto “prima” ma che “dopo” ha conosciuto velocità di crociera nemmeno ipotizzabili in passato.
Con tutto il rispetto per la filosofia, Study Tour nasce insomma intorno ad una idea tremendamente pragmatica: aprire le porte del Campus Elmec, situato alle porte di Milano a percorsi personalizzati, incontri, eventi senza precedenti, confronti live, dal vivo, per toccare con mano tecnologie, spazi e ascoltare le voci, le storie di chi sta costruendo progetti, storie vere di eccellenze a livello di stampa 3D industriale, sostenibilità, Internet delle cose, cloud, device as a service, formazione e, manco a dirlo, security.
Manco a dirlo perché sulle nostre spalle, sulla nostra pelle, dentro le nostre aziende e dentro le nostre giornate di lavoro da remoto, da casa, da dove ci era possibile… nel corso di questi due anni e passa di emergenza abbiamo fiutato e capito, forse come mai prima, la centralità proprio della security in ogni discorso intorno allo spazio digitale.
Abbiamo capito, più o meno intuito, che se non è sicuro semplicemente il digitale non solo non serve ma ci fa male, peggio di “prima”.
Capire però non è ancora abbastanza e i numeri in questo senso sono lo specchio più feroce di una situazione, parole del Clusit, (la più importante associazione italiana per la sicurezza), da tempo vicina ad essere fuori controllo.
E non è affatto un caso che il nostro viaggio nel viaggio dell’Elmec Study Tour, cominci proprio dal racconto di una delle sue tappe cardine, quella dedicata alla cybersecurity.
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Elmec Study Tour, la cybersecurity prima di tutto
Intanto, come sempre, qualche numero per capire, come anticipato, in che mare stiamo nuotando.
Nel 2021, stando a quanto rilevato dal Rapporto Clusit, pubblicato poche settimane fa nella sua ultima e attesa versione, sono stati rilevati 2049 gravi attacchi di sicurezza informatica, il 10% in più rispetto al 2020, l’anno in cui ha avuto inizio la pandemia Covid-19, che ha comportato la rapida escalation del crimine informatico.
Non solo, sempre nel 2021, il 79% degli attacchi informatici rientra nella categoria di impatto elevato, con una gravità ritenuta critica per il 32% e alta per il 47%. Sono valori che i ricercatori definiscono apertamente “record” se si considera come in un anno pur non semplice come il 2020 gli attacchi ad impatto elevato hanno caratterizzato soltanto il 50% del totale rilevato.
La traiettoria insomma è chiara e anche l’inevitabile paradosso che la sta generando.
Da una parte, infatti, la violenta e naturale accelerazione digitale di cui sopra.
Una corsa verso cloud, servizi di collaboration… scatenata dalla pandemia e frutto della nostra voglia e necessità di “continuare”.
Una corsa che, sulla scia di esperienze di utilizzo ormai consuete per tutti (vedi le piattaforme di eventi streaming, i principali siti di e-commerce ecc ecc) ha abituato tutti alla pretesa di tempi di risposta ed efficacia che spesso vanno anche oltre il real time…
Dall’altra una percezione del rischio digitale a dir poco “scanzonato” endemico in un Paese arrivato all’appuntamento con la Pandemia con il primato europeo per l’uso di servizi cloud non autorizzati in azienda e con una progressione del cybercrime oltre l’80% nel 2019.
Detto fatto, la frittata è pronta e il risultato sono i dati firmati Clusit cui si aggiunge l’ormai arcinota stima di un attacco ransomware a bersaglio ogni 11 secondi.
La risposta di Elmec + Cybergon, l’integrazione perfetta, e che serve, tra cybersecurity e data protection
Siamo dunque di fronte ad una corsa quasi “isterica” verso il digitale con motori spesso inadeguati. Una corsa e una morsa che sta prendendo alla gola centinaia di imprese di ogni forma e dimensione. Di fronte ad un simile scenario ecco che Elmec ha apparecchiato una tappa tutta speciale del suo tour 2022 (qui tutti i dettagli sulla Tappa Cybersecurity dell’Elmec Study Tour).
Una tappa che nasce e si sviluppa intorno all’incrociarsi virtuoso dei talenti delle divisioni Elmec e Cybergon creando un ecosistema con pochi precedenti perché capace di unire, integrare come serve e dove serve elementi chiave come Cysbersecurity e Data Protection.
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Proprio questi ultimi sono infatti due elementi che spesso, proprio nell’ambito della corsa di cui sopra, o vengono gestiti separatamente o, nel peggiore degli scenari, vengono sottostimati.
Dalle parole ai fatti come detto la risposta dello Study Tour è fatta della pasta di cui è fatto l’incrocio delle strade tra due Business Unit, la prima, CybergON, completamente verticale sulla cybersceurity e quindi in grado di muoversi dall’identificazione di una minaccia informatica fino a tutta la filiera di risposta ad un security incident; la seconda, il team Data Protecton Services di Elmec, offre soluzioni servizi gestiti di eccellenza espressamente dedicati alla protezione delle informazioni.
Da qui nasce un’offerta di servizi gestiti di straordinaria ampiezza perché in grado di muoversi dalla gestione dell’identificazione di una minaccia, passando per la risposta, in tempo reale, ad un evento cyber, fino ad arrivare a quella che è la remediation, ovvero tutte le attività che la funzione IT di una azienda deve poi mettere in atto per riattivare i motori e soprattutto fare in modo che siano meno vulnerabili che in passato.
Di tutto questo CyergON + Elmec si occupano in maniera diretta diventando di fatto il team di sicurezza e gestione dei dati di una impresa.
Per capire e vivere da dentro l’unicità di un simile mix di competenze proprio in queste settimane CyergON + Elmec hanno lanciato una interessante campagna denominata “darkgate”.
Un percorso tutto digitale che parte con la possibilità di “scaricare” un esclusivo white paper con le 7 best practice da seguire proprio per non farsi trovare impreparato su Cybersecruity e Data Protection (qui il documento) e prosegue con una spettacolare “escape room”, disponibile a questo link.
Un percorso tutto digitale nelle “stanze” del phishing, del ransomware, del dark web, della data protection dove mettersi alla prova e capire il proprio livello di preparazione di fronte a eventi avversi che stanno scuotendo le nostre imprese. Una sfida, un “gioco” per provare dunque guadagnarsi tutto il know-how necessario per affrontare le minacce informatiche.
Come e cosa visitare nella tappa più “sicura” dell’Elmec Study Tour
Un incrocio di abilità e talenti che sarà anche e ovviamente possibile toccare con mano, come spiegano i manager della società, «in una tappa in cui apriremo innanzitutto le porte del Security Operation Center di CybergON. Qui scoprirete che è possibile mettere in atto diverse strategie per proteggersi dai cyber criminali: dall’identificazione di una minaccia attraverso sonde, algoritmi predittivi e analisi forense, alla risposta a un attacco che deve essere il più tempestiva possibile, fino ai corsi di formazione per accrescere la consapevolezza degli utenti e ridurre così le possibilità di infiltrazione. Il motto del Team CybergON è Advancing the state of cyber security e con questo spirito sarà possibile dunque addentrarsi tra gli ingranaggi di un complesso meccanismo che ci aiuta ad anticipare le mosse dei nostri avversari e a rispondere prontamente alla loro offensiva».
Più nel dettaglio, l’itinerario Cybersecurity dell’Elmec Study Tour prevede poi due possibili percorsi:
Immersione nel Security Operation Center
Se la propria organizzazione non ha ancora implementato un SOC e possibile avere qui maggiori dettagli sull’argomento e toccare con mano un vero Security Operation Center
Panoramica della Cyber Security
Se la propria organizzazione dispone già di un SOC, in questo fast tour i tecnici CybergON presenteranno il loro metodo e le attività di sicurezza informatica che svolgono quotidianamente.
Ma c’è di più, nel corso di questa tappa i visitatori potranno osservare i tecnici Elmec e CybergON al lavoro grazie alle mappe interattive che analizzano in tempo reale tutti gli “eventi” in atto presso i propri clienti grazie a straordinari pannelli di monitoraggio.
La “forma” della cybersecurity
Non solo “effetti speciali” però, ma anche la sostanza di un team che, nel corso della visita, potrà raccontare il valore di formare oltre 2000 utenti negli ultimi 12 mesi grazie a sessioni dedicate a phishing, ransomware e in generale alla cyber security. Non a caso, sempre nella tappa Cybersecurity dello Study Tour è stata inserita la possibilità di vivere parte dei corsi di awareness firmati CybergON perché solo vivendo da dentro simili sessioni è possibile capire il valore che possono avere per i dipendenti che, da sempre sono uno dei più gravi e diffusi anelli deboli nella catena delle strategie di difesa digitale aziendale.