Managed service provider a raccolta a Riccione per il MSP Day 2022 organizzato da Achab. Tra la mole di novità fornite durante l’evento spicca la presentazione del Report 2022 sullo stato dei Managed Service Provider in Italia.
Secondo l’indagine, i Managed Service Provider sono realtà medio piccole con un fatturato annuale compreso tra i 100mila e i 500mila euro (46% del campione). A questi si accosta un comparto in netta crescita che fattura tra i 500mila e il milione di euro (43% del totale oggi, 31% nel 2022). In incremento il numero di MSP che possono vantare almeno cento clienti, mentre il 46% del totale si trova a gestire più di 500 end point.
La stragrande maggioranza (74%) degli MSP italiani stipula un contratto annuale con i propri clienti, mentre il 12% si trova a lavorare su base mensile. L’85% degli MSP offre servizi a studi professionali – immaginiamo soprattutto di tipo applicativo e sistemistico –, segue il manufacturing con l’84%, la consulenza, l’edilizia ecc.
Dato, quest’ultimo, che fa particolarmente riflettere. Il comparto Salute, la Pubblica Amministrazione, l’Istruzione, la Finanza, le Startup sono settori in cui è coinvolto meno del 42% degli MSP intervistati. Un dato preoccupante, visto che questi sarebbero i mercati verticali che più beneficerebbero di servizi gestiti e di innovazione.
I limiti nella proposizione dell’offerta
Evidentemente, il messaggio fatica ad arrivare. Probabilmente per mancanza di competenze all’interno delle aziende clienti, per ostacoli burocratici e anche un po’ per qualche limite dei partner di canale. Se è positivo il dato che indica come sia LinkedIn il social media più diffuso tra i MSP, quanto possiamo essere sicuri che il mezzo sia utilizzato nel modo giusto, per esempio per (provare a) generare lead? Facile che bussando a questa porta, però, i MSP non rispondano, visto che alla domanda “come fai lead generation” la risposta prevalente sia “Sì, con il passaparola”. Ma, se non altro, la percentuale di chi fa digital marketing è quasi equivalente a quella di chi fa marketing tradizionale.
Managed Service Provider e formazione. E’ questo un altro tema portante visto che la concorrenza è troppa e i limiti culturali dei clienti si combattono solo con autorevolezza e competenza. Quasi la metà degli MSP dedica tra il 6 e il 10% del suo tempo alla formazione, un valore che forse dovrebbe essere più alto. Significativo, poi, notare che la grandissima maggioranza dei MSP interpellati considera le news IT come il macro argomento di maggior interesse, relegando ai posti di rincalzo argomenti come “contenuti tecnici”, “contenuti di business”, “notizie di scenario e ricerche di mercato”.
Inoltre, c’è bisogno di tanta formazione in ambito cybersecurity, per gli MSP ma soprattutto per i referenti all’interno delle aziende clienti.
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Di cosa hanno bisogno i managed service provider
Le sfide che si trovano ad affrontare i Managed Service Provider riguardano in prima battuta la difficoltà a trovare personale tecnico competente. Lo dichiara il 56% del campione. In seconda battuta, si lamenta la mancanza di tempo e risorse, si vorrebbe aumentare l’efficienza aziendale e strutturare un helpdesk all’altezza. Ancora, si vorrebbero i clienti più consapevoli, accorciare i tempi di risposta dei vendor e avere strumenti per la generazione di lead.
Andando in profondità sulla tipologia di servizi erogati, si nota che il 57% degli interpellati da Achab non si occupa della gestione dei dispositivi mobili. E, inoltre, il 50% di quelli che lo fanno non riescono a farsi pagare. Altro elemento, questo, che fa comprendere come lo smartphone o il tablet non sia considerato a tutti gli effetti un end point aziendale, peraltro il più esposto agli attacchi.
Come detto, la security la fa da padrona tra i managed services. Nel 2021 oltre il 50% degli MSP ha clienti vittima di attacchi ransomware, mentre il 73% ha clienti che hanno subìto phishing, spear phishing o business email compromise. In questo caso, però, il managed service provider è riluttante a collaborare con partner strutturati, per esempio chi ha un SOC: solo uno su quattro si sta documentando sull’eventuale opzione.
Quanto si guadagna con i managed security services
D’altra parte, i managed security services sono anche i più remunerativi. Infatti, il numero degli MSP che eroga questo tipo di servizi è passato dal 67% al 76% e, tra loro, il 46% riesce a chiedere più di 36 euro al mese. La maggior parte di quelli che offrono il servizio di backup e disaster recovery, invece, si fa pagare meno di 70 euro al mese. Altri servizi di sicurezza particolarmente richiesti in ambito security riguardano, ovviamente, la protezione degli account di posta elettronica.
Inoltre, cresce il numero di provider che offrono servizi di monitoraggio del dark web alla ricerca di credenziali compromesse. Per ora sono il 15% del totale è la maggioranza chiede meno di 20 euro. Considerando altre tipologie di servizi gestiti, la ricerca di Achab evidenzia poche variazioni nell’ambito dei servizi di stampa, probabilmente perché ormai ben consolidati, e dei servizi VoIP.
Infine: come è andato il 2021 e come andrà il 2022? Nel 2021 il 42% dei managed service provider ha incrementato il fatturato di un valore compreso tra il 5 e il 10% rispetto al 2020, ma c’è anche un 22% che ha fatturato più del 20%. E, per il 2022, il 63% degli interpellati si aspetta una “moderata crescita del fatturato”.