System Integrator, Cloud computing, nuovi modelli di business, nuovi equilibri. In tempi di tanta teoria e pratica spesso complessa da trovare, il caso concreto, reale e di successo di Plurimedia, IBM e di un “nuovo” canale a misura di Cloud e Intelligenza Artificiale va sicuramente analizzato, raccontato, incontrato.
«Ho sempre pensato che la soluzione di ogni problema inizi con la condivisione e che la tecnologia fornisca la possibilità di crescere ed evolvere in un ambiente in cui le persone si sentano libere di condividere le proprie idee. Sono questi i principi fondamentali su cui ho basato la fondazione e lo sviluppo del mio team in Plurimedia, caratterizzandone il DNA»
Maurizio Galotti è un manager con una lunga esperienza di alto livello sul mercato ICT italiano grazie ad una militanza di valore all’interno dei più importanti brand internazionali. Un’esperienza che il manager ha poi voluto mettere a disposizione della “sua” idea di business.
Un’idea davvero buona perché, a distanza di circa 20 anni, oggi Plurimedia è una solida società che sviluppa siti e applicazioni web innovativecon sede a Genova e Desio, nel cuore della Brianza.
«Siamo un team di persone con la passione per il web, con diverse competenze e specializzazioni: programmazione, user experience, grafica e comunicazione. Da qui il nostro slogan che ci accompagna da vent’anni: Where different minds work together». Una differenza, armoniosa, di pensiero che, in breve tempo ha catturato l’attenzione dei più grandi operatori del canale ICT a valore, da Tech Data Italia fino al più recente accordo di collaborazione con IBM. Una collaborazione ad altissimo tasso di innovazione che Galotti racconta, in esclusiva per Sergentelorusso.it in questa piccola video intervista cui seguiranno una serie di approfondimenti dedicati. Si sente sempre più spesso infatti parlare di una crescente attenzione verso operatori di canale “nuovi” con un DNA nato e cresciuto nel cloud. Operatori capaci dunque, come pochi di capire davvero la profondità, gli impatti e i vantaggi della rivoluzione digitale e dell’ICT che diventa servizio. Plurimedia è senza dubbio uno di questi e così diventa particolarmente interessante coglierne valori, impostazioni, linguaggi.
System Integrator e cloud computing. Plurimedia, IBM e il “nuovo” canale a misura di nuvole, come è nata la partnership
«La collaborazione con IBM – racconta Galotti sorridendo soddisfatto – è nata da pochi mesi nel corso di una serie di incontri ed eventi sul territorio. In pochi mesi, dopo la nascita di un istintivo interesse reciproco, si è concretizzata in termini molto rapidi proprio perché IBM sta rivolgendo particolare attenzione a società “cloud native”, attente a fenomeni emergenti come i micro-servizi, l’Intelligenza Artificiale, tutto ciò che, insomma è parte dell’anima di Plurimedia. Noi siamo nati con il cloud e abbiamo cominciato tra le nuvole, sviluppando in cloud, in ambienti open source, costruendo per esempio servizi che oggi rendono intelligenti le casette dell’acqua di gran parte della Brianza. Servizi che permettono ai Comuni di interagire con i cittadini in tempo reale e di fornire un sopporto dedicato senza precedenti. Siamo ovviamente piccoli come fatturato ma molto attraenti per IBM e per un manager come Francesco Casa, Director, Global Business Partners, Italy di IBM che sin da subito ha colto il valore delle importanti sinergie che potevamo nascere».
System Integrator e cloud computing. Plurimedia, IBM e il “nuovo” canale a misura di nuvole, le basi della partnership
Le due società hanno ovviamente da poco incrociato la loro strada ma le piattaforme su cui stanno costruendo la partnership sono delineate e precise. «Ci siamo immediatamente avvicinati a due entità specifiche di IBM. Da una parte Watson, una piattaforma che offre una potenza incredibile al concetto di Intelligenza Artificiale, dall’altra ci siamo subito interessati a una soluzione di Private Cloud, molto open source, che IBM propone a i propri clienti e che molto si avvicina alle nostre competenze proprio in ambienti aperti.Ci sono subito piaciute e i nostri tecnici hanno già cominciato a sviluppare e studiarle da vicino. Watson è una soluzione molto vicina al nostro modo di sviluppare in cloud e al nostro modo di concepire le piattaforme applicative.
Per quanto riguarda la parte Private, IBM ICP, è una soluzione molto innovativa che ci ha permesso di trovarci in perfetta sintonia con IBM a livello di Multicloud. Il nostro obiettivo è quello di fornire i nostri micro-servizi applicativi a prescindere dal tipo di cloud sottostante. Una strategia che ha trovato IBM pronta e capace di cogliere tutte le nostre esigenze».