Buona parte delle imprese ha oggi compreso l’importanza di backup e distaster recovery: è ormai infatti chiaro che la corretta applicazione di questi concetti è potenzialmente in grado di mettere al sicuro i dati aziendali. Il problema, però, è che le organizzazioni commettono ancora tanti errori nella applicazione di questo tipo di progetti. Come mette in evidenza Alvise Sinigaglia, country manager di QNAP Italia, “Il concetto di backup a volte è un po’ sottovalutato e dato per scontato. Troppo spesso osserviamo delle perdite di dati, che vanno poi a impattare sulla produttività aziendale e nessuno se lo può permettere”. “Il problema che vediamo per il futuro è che non ci sono sistemi di ridondanza e che non c’è l’infrastruttura tale per cui il backup possa essere eseguito in maniera fruibile nel concreto e nel quotidiano”, aggiunge Giuliano Mores, Field Application Engineer Manager.
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Inoltre, come spesso accade in tanti altri campo dell’IT si è diffusa la convinzione che sia sufficiente acquistare un unico prodotto per fare correttamente del backup e del disaster recovery. In realtà, oltre alla parte hardware che può essere assicurata da un vendor come QNAP, per dare concretezza a questi concetti occorre mettere sul piatto anche la parte software, la connettività, gli apparati passivi, ecc. “La cosa che spesso si sottovaluta di più è la qualità del cavo che collega gli apparati, che ricopre un ruolo fondamentale. Occorre poi considerare il dimensionamento degli switch, gli apparati attivi, le schede di connettività e così via”.
In questo senso i partner ricoprono un ruolo di primo piano: “Un buon partner è non soltanto qualcuno che ti vende un oggetto e poi scompare, ma colui che fa una consulenza, ti propone una soluzione e poi te la mantiene. Questo aspetto è un po’ sottovalutato ma è fondamentale per l’utente finale, che trova nel partner una persona con cui confrontarsi e magari poi affidargli un contratto di manutenzione di 4-5 anni della sua infrastruttura. Solo così nascono le migliori sinergie di lavoro”, evidenzia Sinigaglia.
Un parte importante in questi progetti è legata alla cura degli aspetti di rete: “Il networking non è una soluzione che va bene dappertutto, ma è piuttosto un vestito su misura. Ogni cliente e sistema ha le sue necessità, noi ragioniamo come vendor con prodotti che incorporano tecnologie vantaggiose: ogni comunicazione è più veloce di una rete tradizionale, perché già nel passato abbiamo iniziato a parlare di networking con prodotti di almeno 2,5 giga per porta, per poi passare rapidamente a 10 e 25 Giga, con costi approcciabili per ogni tasca. Questo è importante perchè vediamo che queste velocità servono e ne servono anche di più performanti, che noi comunque abbiamo a catalogo”, spiega Mores.
Ma cosa rischia chi non procede correttamente lunga la strada del backup? Secondo QNAP chi non si adegua rischia soprattutto di conoscere una perdita di produttività. “Io faccio sempre una domanda: ma quanto valgono i tuoi dati? Se il cliente riesce a dare una risposta, vuol dire che ha già una percezione del problema e sa che la perdita del dato impatta in maniera forte sul fatturato. La regola 3-2-1 è fondamentale: avere più backup dislocati in posti differenti è una delle soluzioni chiave per salvaguardare i dati”, spiega il Country manager. QNAP sul mercato ha il valore aggiunto di potersi presentare non solo come semplice contenitore, ovvero come un oggetto fisico dove si può mettere il dato ma, piuttosto, come azienda che può supportare clienti e system integrator, grazie a un forte radicamento sul territorio e alla stretta collaborazione con un distributore a valore come Tech Data. Come evidenzia Mores, infatti “Nell’epoca moderna le esigenze non sono soltanto quelle di memorizzare i dati. QNAP infatti è importante anche per elaborare progetti e non soltanto come repository”.
Dal canto suo il distributore, come evidenzia Giacomo Tomasini, business developer manager di Tech Data, sa bene come quale sia oggi la ricetta giusta per il backup: “Oggi Tech Data non vuole essere un semplice distributore ma un partner che dà valore a tutta la catena dell’informatica. Forniamo delle soluzioni che ci permettono di gestire a 360 gradi il backup. Disponiamo di un vendor come QNAP che ci permette di offrire delle soluzioni end to end e, attraverso queste, riusciamo a integrare all’interno dei progetti un ecosistema di offerta e di proposta al cliente puntuale e opportuno. Il backup non è una cosa semplice, occorre utilizzare gli strumenti che ci mettono a disposizione vendor come QNAP per rendere questa procedura più semplice e risolvere le diverse problematiche. È importantissimo, ad esempio, essere in linea con i diverso standard di networking, così da permettere al cliente di beneficiare di una soluzione a 360 gradi”.