A un anno dall’acquisizione di VMware da parte di Broadcom, luci ed ombre di una operazione che da un lato spinge le aziende a cercare alternativa, dall’altro promuove la VMware Cloud Foundation. Intanto i concorrenti come Nutanix ne beneficiano, le aziende valutano i pro e i contro della migrazione e della modernizzazione.

A un anno dalla chiusura dell’operazione, annunciata a maggio 2022, che ha visto Broadcom acquisire gli asset di VMware, sono molti gli analisti e gli osservatori che cercano di tirare le somme, per capire quali siano effettivamente l’esito di questa acquisizione e l’impatto sui clienti e sul mercato.
Sicuramente, le voci più critiche sottolineano come dopo l’acquisizione, i costi di licenza per le soluzioni VMware siano saliti considerevolmente, spingendo molte aziende a migrare verso altri fornitori alternativi.

Un punto di vista che sembra confermato anche da una recente analisi di Forrester che, guardando al futuro del cloud, così scrive: “Il cloud privato è destinato a guadagnare slancio grazie alle alternative a VMware. L’elaborazione on-premise sta tornando in auge, poiché le aziende cercano soluzioni per affrontare le sfide legate alla sovranità, ai costi e alla sicurezza/gestione dei dati. Tuttavia, i nuovi attori e le aziende che stanno espandendo il loro uso del cloud privato probabilmente eviteranno di rafforzare la loro collaborazione con VMware, leader del settore, a causa delle modifiche al bundling e ai prezzi annunciate nella prima metà del 2024. Di conseguenza, sir prevede che nel 2025 la maggior parte dei principali provider di cloud pubblico aumenterà gli investimenti nel cloud privato e soluzioni come Nutanix e progetti open-source come OpenStack attireranno un crescente interesse da parte degli utenti”.

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Le luci e le ombre di una operazione che cambia il mercato

Un po’ fuori dal coro è una dettagliata analisi pubblicata in queste settimane da SiliconAngle, secondo cui la realtà sarebbe più sfumata. Perché, se da un lato, alcune aziende stanno effettivamente spostando carichi di lavoro a basso valore, la maggior parte dei processi mission-critical rimane su VMware, permettendo a Broadcom di integrare positivamente questa acquisizione nel proprio modello di business.
La strategia di Broadcom, sottolinea SiliconAngle, privilegia VMware Cloud Foundation (VCF) come soluzione più conveniente rispetto ai data center tradizionali e al cloud pubblico. Soprattutto, fa leva sul timore che molte aziende hanno nell’affrontare le complessità e i costi delle migrazioni, finendo per scegliere di restare sulla piattaforma VMware. 
SiliconAngle riconosce come proprio gli aumenti dei prezzi, le nuove condizioni di vendita e rinnovo delle licenze, le penali introdotte in caso di ritardi nei rinnovi abbiano causato preoccupazione e difficoltà ai clienti.

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Nuove condizioni per clienti e provider 

Qualcuno si è trovato a sostenere costi aggiuntivi e imprevisti per non aver rispettato le scadenze di rinnovo: un nuovo modus operandi che ha generato non pochi malumori in una community che in qualche caso è persino arrivata a parlare di pratiche intimidatore da parte della nuova compagine societaria. 
Per altro, le modifiche introdotte da Broadcom riguardano non solo l’aumento dei prezzi, ma anche il bundling dei prodotti, che ha reso più difficile per alcune organizzazioni, in particolare i provider di servizi cloud, continuare a utilizzare VMware come in passato. 
In ogni caso, secondo la testata, da un lato Broadcom potrebbe raggiungere l’obiettivo di generare un EBITDA rettificato di 8,5 miliardi di dollari già nel corso del prossimo anno, dall’altro i diretti competitor di VMware, come Nutanix e Red Hat possono beneficiare delle opportunità di business che si generano in un mercato più dinamico. Una situazione win-win che potrebbe portare benefici a lungo termine a tutti gli attori del mercato.

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Broadcom VMware, le opportunità per i competitor

In questo scenario, resta interessante anche il parere dei diretti competitor di VMware, ovvero o player che più di altri hanno toccato con mano i cambiamenti in corso.
Così, in una intervista a CRN, Dave Gwyn, responsabile del canale di Nutanix, ha sottolineato come proprio gli aumenti dei prezzi e il diverso bundling dei prodotti, hanno messo sotto pressione i provider di servizi. 
Per questo Gwyn riconosce come sia in aumento la ricerca di alternative a VMware. Una ricerca di cui Nutanix è forse al momento la principale beneficiaria, anche se il passaggio a nuovi fornitori rimane complesso e costoso.
La società si è comunque preparata a questa crescita, promuovendo una transizione verso una modernizzazione completa che include l’adozione di container e Kubernetes. 

Broadcom-VMware un anno dopo: sfide, costi e nuove opportunità ultima modifica: 2024-11-19T09:58:41+01:00 da Miti Della Mura

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