Non 50 ma 87 milioni di profili utenti sarebbero analizzati e violati nelle loro informazioni critiche da Cambridge Analyica per indirizzare la volata elettorale di Donald Trump. Non una congettura ma una pubblica ammissione che arriva, in serata, da Facebook nella persona di Mike Scroepfer, Chief Technology Officer di Menlo Park. Il manager, in post ufficiale, ha rotto il silenzio spiegando, nel dettaglio, i «piani di restringere l’accesso ai dati di Facebook». Il CEO di Facebook: «Ora è chiaro che non abbiamo fatto abbastanza sulle fake news, sulle interferenze straniere nelle elezioni. È stato un grosso errore, è stato un mio errore».
Ma andiamo con ordine, in questo servizio multimediale sviluppato in collaborazione con Matteo Flora, trovate tutte le informazioni e i dettagli su come e quando è scoppiato il caso Cambridge Analytica. Una società di consulenza e analisi politica che, secondo quanto si sapeva fino a questa mattina, avrebbe utilizzato in maniera impropria di dati di 50 milioni di profili Facebook per indirizzare l’esito della volata elettorale di Donald Trump. Tutto, secondo quanto è stato riportato dai media americani, è partito dai 270 mila account ottenuti dall’app This is Your Digital Life, sviluppata da Aleksandr Kogan. Account poi acquisiti da Cambridge Analytica. Account che poi hanno permesso alla società di accedere, a loro volta, a tutta la rete di amicizie di ciascun utente arrivando a mettere e mani sui dati di decine di milioni di elettori. Ora però arriva la conferma ufficiale di quanto si temeva ovvero che 50 milioni fosse una stima cauta e che in realtà il fenomeno poteva essere molto più ampio. A confermarlo è Facebook in persona, si parla di 87 milioni di utenti fra cui troviamo anche 214 mila italiani. In serata è arrivato anche il commento di Zuckerberg in persona «La conferma che sulle Fake News non abbiamo fatto abbastanza». Ora, dopo le critiche pesanti dei giorni scorsi da parte di competitor e analisti, si aspetta di capire come reagiranno i mercati finanziari di fronte a questa nuova e clamorosa puntata di una vicenda sempre più grave
La mappa dei profili violati