Dallo scorso mese di novembre, quando OpenAI lo ha ufficialmente rilasciato, ChatGPT ha fatto parlare davvero molto di sé, per la sua straordinaria capacità di creare contenuti, al punto da mettere a rischio centinaia di professioni, pur con tutte le incognite relative alla sua effettiva implementazione negli strumenti di produttività.
Al di là dei dubbi di carattere etico che da sempre accompagna i progressi legati all’intelligenza artificiale, la prima versione pubblica di ChatGPT ha dato modo a tutti di apprezzarne le potenzialità dal punto di vista non soltanto della comprensione del linguaggio naturale, tipico delle tecnologie chatbot, ma anche della capacità di generare contenuti di risposta in maniera incredibilmente realistica e dettagliata.
Vediamo pertanto cos’è nello specifico ChatGPT, cosa lo differenzia rispetto alle tecnologie cognitive fin qui rilasciate e quali sono le come più importanti da sapere oggi. Lo faremo cercando di dare una risposta semplice e pratica alle domande più comuni.
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ChatGPT: cos’è e come funziona
ChatGPT è uno strumento di NLP (natural language processing) che permette di avere conversazioni credibili e realistiche con un chatbot, al punto da non riuscire a distinguerlo da un essere umano. Il suo modello di intelligenza artificiale è in grado di rispondere a domande, oltre ad assistere e guidare in una grande varietà di operazionicreative, come la scrittura di testi e codice.
ChatGPT è stato sviluppato e pubblicato lo scorso 30 novembre da OpenAI, AI lab finanziato da Microsoft, già noto per tool AI come il generatore di immagini DALL-E 2, oltre a strumenti più specifici come Codex e Whisper.Attualmente ChatGPT è accessibile gratuitamente a chiunque si registri sul siti dedicato chat.openai.com, in modo da fornire quei feedback di utilizzo indispensabili per procedere nello sviluppo.
È lecito attendersi che una volta acquisita la maturità necessaria, ChatGPT venga implementato in vari tool di produttività e che il suo impiego non rimanga affatto gratuito, soprattutto per le versioni complete di tutte le feature di cui questa straordinaria tecnologia di dimostra capace.
ChatGPT si basa su GPT-3.5, relativa evoluzione del modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI. GPT è l’acronimo di Generative Pre-Trained Transformer, utilizzando un metodo come il Reinforcement Learning from Human Feedback (RLHF), laddove i trainer hanno allenato il modello con conversazioni basate su entrambi gli attori in gioco: gli utenti finali e il chatbot stesso.
ChatGPT si distingue per la sua capacità di correlare contenuti e contesto di riferimento, producendo pertanto risposto molto realistiche e credibili, sia per quanto riguarda la capacità di conversare in modo intelligente con l’umano che lo interroga, sia per la capacità di generare testi e contenuti che al di là della loro qualità intrinseca esprimono la sensazione di aver capito esattamente il contesto in cui ci si colloca. La combinazione di queste due qualità rende ChatGPT uno strumento unico nel suo genere, anche alla capacità di dare un vero e proprio tono ai propri contenuti, il che loro rende particolarmente credibile come generatore di testi.
Come vedremo, ci troviamo di fronte ad una primissima applicazione, e le possibilità di errore relative al suo impiego sono ancora molto elevate, ragion per cui è auspicabile un utilizzo supervisionato, specie per quanto concerne la parte generativa. L’aspetto più interessante relativo alla tecnologia impiegata da ChatGPT è la possibilità di utilizzarlo praticamente in qualsiasi contesto si preveda un’interazione di linguaggio tra un utente e un’intelligenza artificiale.
A cosa serve ChatGPT e quale può essere il suo ruolo in azienda?
ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale che consente una serie potenzialmente infinita di applicazioni, in tutti i contesti in cui si rende necessaria la comprensione e l’elaborazione del linguaggio naturale. Tale qualità ha posto ChatGPT al centro dell’attenzione per quanto concerne tantissimi ambiti di business, a cominciare dai contesti in cui i chatbot e gli assistenti virtuali sono più diffusi: il customer care e gli assistenti/suggeritori e-commerce.
Come accennato in sede di premessa, il modello GPT-3 di ChatGPT è stato pre-allenato per risultare funzionale alla risposta a domande semplici, basandosi sulla comprensione naturale del linguaggio, andando ben oltre le capacità attualmente riconosciute ad un chatbot tradizionale, soprattuto per quanto concerne gli ambiti applicativi e la varietà delle interazioni possibili.
Tornando più nello specifico alle sue funzioni, ChatGPT, grazie ad un training basato su 750 miliardi di fonti, è in grado di effettuare:• Conversazioni• Risposte dinamiche• Domande mirate• Comparazione dei dati ed elaborazioni “ranking-based”• Ricerca approfondita dei contenuti testuali
Come tutte le tecnologie basate sul machine learning, anche ChatGPT è in grado di apprendere continuamente dalle interazioni con gli utenti, ai fini di migliorare progressivamente la propria performance.
Sulla base delle funzionalità descritte, ChatGPT può essere impiegato in molti settori e in vari scenari applicativi per creare applicazioni chatbot dalle capacità comunicative potenzialmente illimitate, attraverso le seguenti forme:• Chatbot per la conversazione naturale con gli utenti umani• Traduzione di parole tra vari linguaggi simultaneamente• Sintesi dei principali concetti presenti in ogni discussione• Completamento automatico di testi relativi a molti linguaggi differenti• Creazione di contenuti testuali originali
Ad oggi ChatGPT è già impiegato in via sperimentale per generare e revisionare testi, ove per testi si intende ad esempio anche il codice impiegato per realizzare uno smart contract.Oltre alle applicazioni tipiche dei chatbot, come il customer care e l’assistenza virtuale in ambito e-commerce, ChatGPT, sin dalla propria fase embrionale, è stato ad esempio utilizzato in ambito healthcare per supportare la creazione di nuovi farmaci e decifrare le sequenze genomiche nell’ambito della diagnostica medica.
Qual è la differenza tra ChatGPT e un motore di ricerca come Google?
Per comprendere la differenza tra ChatGPT e un motore di ricerca come Google è sufficiente concentrarsi sul significato dell’acronimo GPT, che sintetizza Generative Pre-Trained Transformer. La differenza è in gran parte contenuta in quel pre-trained. Il modello viene infatti a tutti gli effetti pre-allenato e non processa i contenuti costantemente aggiornati sul web come fa invece un motore di ricerca.
Quando si legge che Microsoft utilizzerà la tecnologia di ChatGPT per soppiantare Google, al di là di interrogarsi sulle effettive intenzioni strategiche, è opportuno considerare che al momento tale tecnologia non è in grado di sostituire di sana pianta l’operato di un motore di ricerca sul web. È piuttosto auspicabile la combinazione dei due metodi per raggiungere eventualmente uno strumento di prossima generazione per la ricerca e la contestuale classificazione ed elaborazione dei contenuti sul web.
Un futuro dalle straordinarie potenzialità, non esente da rischi
ChatGPT nella sua attuale implementazione è una tecnologia molto potente, ma non esente da difetti, che in gran parte possono essere associabili ai tipici problemi del training di un modello di intelligenza artificiale: la qualità dei dati.
Se l’argomento su cui si interroga ChatGPT è lacunoso o contiene dati fuorvianti, ben difficilmente la risposta che sarà in grado di offrire, per quanto articolata ed efficace nella forma, potrà rivelarsi attendibile e libera da errori, talvolta anche piuttosto grossolani.
Per tale ragione, i risultati generati da ChatGPT dovrebbero sempre essere attentamente supervisionati da professionisti umani esperti nella disciplina in questione, pur costituendo un’ottima base di lavoro, soprattutto per quanto riguarda la ricerca originale. Sulla base di alcuni test che abbiamo effettuato in ambito IT, sono ad esempio emerse problematiche in relazione a contenuti molto recenti, mentre per aspetti più consolidati, la risposta alle domande ha prodotto esiti assolutamente soddisfacenti.
Inoltre, come per tutte le applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, ChatGPT genera preoccupazione per gli aspetti di carattere etico, in particolare per l’allineamento ai valori umani nei contenuti generati, e timori diffusi per quanto concerne l’utilizzo improprio. Questo aspetto costringerà i vendor ad adottare politiche di cautela, come quelle intraprese da Microsoft per il servizio Azure OpenAI, che attualmente supporta anche i tool di ChatGPT. Chiunque voglia avvalersi di tale servizio deve illustrare nel dettaglio le finalità che si propone, affinché queste risultino compatibili con i disposti di Responsible AI, il programma supportato dalla stessa Microsoft per far si che gli strumenti di intelligenza artificiale producano risultati non nocivi per le persone e in generale utili a generare benefici per la collettività.
Per offrire l’idea dell’interesse che gravita attorno a tale tipologia di contenuti, secondo alcuni rumor riportati su Semafor, Microsoft sarebbe pronta a capitalizzare un funding di 10 miliardi di dollari per supportare la ricerca e sviluppo di OpenAI. Il futuro degli AI tool non è mai stato così interessante per gli investitori, ma gli stakeholder, in particolare i governi, non dovranno farsi trovare impreparati sugli effetti che le loro straordinarie potenzialità sapranno produrre sulla collettività.