In collaborazione con CIO Club Italia nasce CIO Revolution, un appuntamento per ascoltare le voci dei protagonisti dell’IT, dei professionisti chiamati ad affrontare le principali sfide dell’innovazione, per raggiungere gli obiettivi di business delle aziende nel loro percorso di trasformazione digitale.
La voce che ascoltiamo nel corso di questo approfondimento è di Raffaele Schiavullo, CIO di Italia Power, una multiutility attiva in vari ambiti, che spaziano alla fornitura all’efficientamento energetico, con un profilo da energy service company fortemente orientata al green e alla sostenibilità.
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CIO e generative AI: come implementarla in azienda
Oggi i CIO sono chiamati ad assumere un ruolo molto delicato, quando si tratta di valutare come implementare l’intelligenza artificiale nel contesto aziendale, soprattutto laddove non si è ancora intrapreso questo tipo di percorso.
Abbiamo chiesto a Raffaele Schiavullo in quale direzione sia conveniente indirizzare l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa: “Se diamo a due scrittori un foglio e una penna per scrivere di un determinato tema, questi lo faranno con punti di vista differenti, in quanto emerge il loro specifico know-how. Se i valori non ci sono, la AI generativa può fare ben poco. Se invece i valori ci sono, la AI generativa può aiutare a trovare molte soluzioni. Penso che il computer sia un mezzo per ragionare meglio, non per forza più velocemente”.
In merito agli errori da non fare, secondo Schiavullo l’approccio con la AI generativa dovrebbe basarsi sull’iniziativa, anziché assumere un atteggiamento pericolosamente passivo: “Dico sempre, occorre guidare, non farci guidare dalla AI. Una volta utilizzato il prompt non dobbiamo accettare ciecamente ciò che ci viene dato, dobbiamo filtrarlo con il nostro know-how. Abbiamo identità e dignità professionale, dobbiamo essere in grado di valorizzare queste risorse”.
Le aree di utilità della AI generativa
Preso atto che l’intelligenza artificiale generativa, se adottata in maniera corretta e consapevole, possa costituire un driver fondamentale per la crescita delle aziende, è opportuno comprendere quali sono i principali ambiti di utilizzo, anche per attivare le prime iniziative pilota. Del resto, in ambito IT, si tratta di trovare risposte concrete ad esigenze specifiche. Nel caso di Italia Power, Schiavullo rivela come è stata impostata la prima fase di implementazione: “Abbiamo lavorato nell’ambito delle applicazioni per il customer care, nella produzione di content visuali per la produzione di asset aziendali, automatizzando inoltre alcuni task e microtask quotidiani scrivendo nello specifico del codice in Python”.
Per focalizzare il concetto, Schiavullo è entrato direttamente nel merito della propria esperienza personale, che vede un background ultraventennale nell’ambito del game design: “Oggi è possibile acquistare token di uno strumento di generative AI e produrre ciò che si vuole. Nell’ambito della comunicazione visiva è possibile raggiungere risultati molto impattanti, e questo offre importanti risposte quando vi è l’esigenza di visualizzare un prodotto, come nel caso dell’industrial design, ad esempio nell’ambito del fashion”.
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Sistemi AI proprietari: un asset fondamentale per le aziende nell’era digitale
Una delle decisioni più importanti che un CIO deve prendere quando si considera quali sistemi AI adottare in azienda è relativa all’infrastruttura per l’intelligenza artificiale da implementare. Molti optano per utilizzare servizi di AI pubblica, come ChatGPT, molto potenti e “pronte all’uso”, tralasciando l’importante di sviluppare e far crescere nel tempo strumenti proprietari.
Tale impressione viene confermata da Raffaele Schiavullo, con una riflessione riguardante i modelli di grandi dimensioni: “Credo sia fondamentale il ruolo di un LLM open source, dove le organizzazioni possono sedimentare il loro know-how. Un sistema da nutrire nel tempo e far diventare un asset potenzialmente rivendibile a terzi. Soltanto un LLM in-house consente di recepire aspetti legati all’operatività quotidiana, per restituire pagine da leggere e file audio da ascoltare quando occorrono determinate informazioni. Per investire in questi termini occorre andare oltre la cultura legata al semplice chatbot pubblico, in cui si finisce per nutrire ChatGPT con il proprio know-how. Questo è un aspetto che molte realtà, soprattutto le PMI, troppo spesso non considerano”.
Il valore del made in Italy e l’evento annuale del CIO Club
Raffaele Schiavullo, oltre a sollevare una riflessione più che mai attuale sul valore proprietario dei dati e dei sistemi AI, affronta anche aspetti legati alla sovranità: “Quando le nostre aziende utilizzano servizi di AI pubblica come ChatGPT finiscono per trasferire le nostre conoscenze all’estero. In tal senso ritengo molto importante la scelta di Fastweb di investire in una data center al 100% italiano per mantenere in casa il nostro straordinario know-how“.
Sulla base per proprio percorso professionale, condiviso in esperienze con realtà in USA e in UK, Schiavullo si lancia in una considerazione personale, per enfatizzare il valore esclusivo del made in Italy, anche in ambito IT: “Avendo visto altre realtà all’opera, senza peccare di presunzione, posso dire che noi italiani valiamo molto, anche se rimane molto importante confrontrarsi continuamente con culture diverse per crescere. Siamo forse troppo provinciali, ma abbiamo grandi capacità e penso che l’intelligenza artificiale possa rivestire un ruolo chiave nel supportare la conoscenza aziendale, dal punto di vista dell’identità professionale e culturale”.
L’intelligenza artificiale potrebbe abilitare e facilitare un allargamento di orizzonti in ambito tecnologico, abbattendo le barriere culturali soprattutto in quei contesti che Schiavullo definisce quali provinciali. Il valore della cultura dei dati e della AI sarà tra i temi che verranno trattati dal 13 al 15 giugno a Palermo, in occasione del terzo evento nazionale organizzato da CIO Club Italia, dove tutti potranno entrare in contatto diretto con l’iniziativa di un’organizzazione che ha variato il proprio assetto nel corso della sua pur giovane età: “Rispetto alla nostra costituzione – spiega Schiavullo – ora svolgiamo soprattutto attività di promozione sociale mirata al settore IT, a tutti gli effetti come organizzazione di terzo settore”.