Cloud Computing e Cybersecurity, due binari, due strade parallele che, nel corso degli ultimi anni, mesi, giorni hanno visto i loro destini progressivamente intrecciarsi, fino a diventare per un provider come ReeVo di fatto la stessa cosa.

Due strade, due mercati che di fatto stanno trainando l’intero settore ICT in Italia e nel mondo, due strade che però oggi più che mai, vivono una fase di “crescita problematica” che va affrontata con strategie, idee chiare e, soprattutto, compagni di viaggio solidi, credibili. Sul piatto ci sono i destini e la salute di intere organizzazioni.

La realtà è tutta nella cronaca, nei dati, nei casi, negli incidenti che ormai vediamo accadere ogni giorno, ora secondo.

Grande accelerazione, grande fame di innovazione per questioni di agilità, costi, competitività e, parallelo, una marea montante di rischi. Una sorta di paradosso di fronte al quale una realtà come ReeVo Cloud & Cybersecurity, soprattutto nel 2024, ha costruito un caso di eccellenza, una progressione fatta di competenze, investimenti mirati, acquisizioni, una strategia di mercato chiara.

Un caso di successo che sta portando una realtà italiana a diventare oggi riferimento assoluto a livello internazionale proprio per tutti gli operatori di canale e le imprese che vogliono cogliere “solo” il lato utile e positivo dell’incrocio, inevitabile, tra cloud computing e cybersecurity.

Cloud computing e cybersecurity, una progressione impetuosa nel 2024

Ma, come sempre, andiamo con ordine.

Negli ultimi anni, e soprattutto nel 2024 come anticipato, i mercati del cloud computing e della cybersecurity in Italia e in Europa hanno registrato una crescita significativa, trainata dall’adozione di tecnologie innovative e dalla necessità di proteggere le infrastrutture digitali da minacce sempre più sofisticate. Secondo l’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, nel 2024 il mercato cloud computing italiano ha raggiunto un valore di 6,8 miliardi di euro, segnando una crescita del 24% rispetto all’anno precedente. Una progressione, una crescita che non ha precedenti nemmeno nella fase più acuta della pandemia quando, per capirci, tutti ma proprio tutti si sono affidati a cloud e digitale pur di “continuare” a lavorare, comunicare, collaborare.

Parallelamente, il settore della cybersecurity ha visto un incremento degli investimenti. Nel 2023, il mercato italiano della cybersecurity ha raggiunto un valore record di 2,15 miliardi di euro, con un aumento del 16% rispetto al 2022.

Nonostante gli investimenti però, l’Italia rimane un bersaglio significativo per i cyber attacchi. Il Rapporto Clusit 2024 evidenzia che, nel primo semestre del 2024, l’Italia ha subito il 7,6% degli incidenti gravi registrati a livello globale. Il settore manifatturiero è stato particolarmente colpito, con oltre un quarto degli attacchi globali in questo ambito rivolti a realtà italiane. Anche il settore sanitario ha registrato un aumento preoccupante degli attacchi, con una crescita dell’83% rispetto al 2023.  Ma c’è di più: sempre in Italia, oltre il 47% degli attacchi cyber monitorati dal 2019 a oggi si è verificato nel 2024. Un numero chiaro, plastico nel tradurre il senso dell’emergenza legata alla sicurezza digitale nel nostro Paese.

La situazione europea… la difficoltà nel fare la scelta corretta

A livello europeo la situazione è altrettanto critica. Il Rapporto Clusit 2024 riporta che, nel 2023, si sono verificati 2.779 incidenti gravi a livello globale, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. L’Europa ha rappresentato il 23% degli attacchi globali, con una crescita del 7,5% rispetto al 2022.

In risposta a queste minacce, le aziende europee stanno aumentando gli investimenti in soluzioni di cybersecurity e adottando tecnologie cloud computing per migliorare la resilienza e l’efficienza operativa. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel cloud sta giocando un ruolo cruciale, facilitando l’automazione dei processi aziendali e migliorando la sicurezza delle infrastrutture digitali.

Innovazione, dunque, e corsa contro il tempo per proteggere quello che, oggi più che mail è diventato il bene più prezioso: la continuità aziendale, qualsiasi cosa voglia dire.

Una corsa però che proprio l’eccesso di opzioni sul tavolo sta rendendo sempre più difficile da affrontare sia per system integrator, provider di cloud e servizi sia per le imprese.

Secondo l’ultimo report di Canalys, in questo momento al mondo ci sono oltre 6mila brand diversi specializzati in security. Il mercato c’è e continua a chiedere proprio sicurezza. In parallelo l’offerta è inevitabilmente esplosa e, ora, proprio le imprese devono mettere in campo una non banale capacità di scegliere, discernere la strada corretta, sulla base delle proprie specifiche esigenze. Secondo il recente report proprio di Canalys sullo stato della security e del mercato collegato in Europa proprio dalla difficoltà di capire, fare la scelta corretta a livello di servizi di sicurezza oggi possono derivare rischi ben più alti e critici rispetto ad un attacco cyber.

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La risposta di ReeVo, competenze, innovazione

In un simile scenario, come anticipato, ReeVo Cloud & Cybersecurity ha da tempo messo in campo una strategia precisa fatta di competenze, go to market preciso e innovazione pura sia in ambito cloud sia in ambito security.

Uno dei punti chiave della filosofia di ReeVo a sostegno della necessità di garantire la continuità aziendale è quello di proteggere in ogni circostanza le informazioni, il vero fattore che distingue e caratterizza ogni impresa. I concetti di cassaforte digitale, di secure cloud e di security by-design, sono proprio lì a guidare lo sviluppo e il rilascio dei servizi di ReeVo.

«Nel corso del 2024 – commenta un manager chiave come Luca Orabona, Chief Cloud Operating Officer ReeVo –, abbiamo assistito a un’accelerazione senza precedenti nell’adozione del cloud, spinta dalla necessità delle aziende di innovare e garantire la continuità operativa in un contesto sempre più complesso. La nostra missione è andare oltre la semplice erogazione di servizi cloud, costruendo un ecosistema affidabile, capace di proteggere il patrimonio più prezioso delle aziende: le informazioni.

Nel 2024, abbiamo anche gettato le basi per soluzioni che combinano sicurezza, resilienza e innovazione tecnologica, con particolare attenzione a nuove architetture di rete avanzate e tecnologie emergenti che rivoluzioneranno la gestione e la protezione dei dati. Piattaforme come il nostro Secure Cloud non sono solo pensate per affrontare le minacce attuali, ma per preparare le aziende a scenari futuri, con innovazioni che potrebbero ridefinire il paradigma della sicurezza digitale, dalla gestione intelligente delle reti all’utilizzo di tecnologie che garantiscono la protezione dei dati persino in ambienti condivisi»

«Nel corso dell’ultimo anno – aggiunge Alessandro Siracusa, Head of Cyber Security Services –, il Security Operations Center (SOC) ha gestito un volume significativo di incidenti di sicurezza, a fronte di un totale di circa 71.000 eventi rilevati.

Questi sono stati suddivisi in due categorie principali:

  • P4: eventi a bassa gravità o falsi positivi, che costituiscono il 64,73% del totale.
  • P3 e superiori: eventi a media o alta gravità che richiedono un intervento dell’analista, rappresentando il 35,27% del totale

Questi numeri evidenziano il ruolo cruciale del SOC nella gestione proattiva delle minacce.

Le segnalazioni di categoria P4, che costituiscono la maggior parte degli eventi rilevati, sono gestite in modo automatizzato grazie a sistemi SOAR (Security Orchestration, Automation, and Response) e all’intelligenza artificiale (IA). Questa automazione è essenziale per ridurre l’impatto operativo dei falsi positivi e degli eventi ricorrenti, permettendo agli analisti di concentrarsi su attività di maggiore valore strategico legate minacce di maggiore gravità, che richiedono un intervento approfondito di analisi e risposta.

Particolarmente interessante è osservare come la distribuzione mensile di questi incidenti mostri variazioni. Ad esempio, nei mesi di maggio e aprile si è registrata una percentuale più alta di eventi P4 rispetto ai P3 (oltre il 70%), mentre in luglio e settembre i P3 sono risultati più significativi, superando il 45% degli eventi totali».

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 «La sicurezza delle infrastrutture cloud – racconta Alessandro Armenia, Head of Cyber Security Infrastructure – non è solo una questione tecnologica, ma una filosofia operativa che permea ogni livello dei nostri servizi. Nel corso del 2024, ReeVo ha introdotto miglioramenti significativi nella protezione dei dati e nell’ottimizzazione della resilienza operativa, adottando un approccio di sicurezza by-design. Questo ci permette di garantire non solo continuità aziendale, ma anche la tranquillità di sapere che i dati critici sono protetti in ogni circostanza. La nostra attenzione alla sicurezza infrastrutturale non si limita alla risposta alle minacce, ma si estende alla prevenzione proattiva, all’automazione e all’innovazione costante, per anticipare e mitigare rischi futuri»

 

 

 

Cloud Computing e cybersecurity: la progressione 2024 per ReeVo ultima modifica: 2024-12-18T12:05:28+01:00 da Marco Lorusso

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