Cloud pubblico cos’è, quali vantaggi offre. Una guida pratica, (sviluppata in collaborazione con Tech Data e IBM), passo passo nel cuore più puro delle nuvole e il racconto del caso IBM grazie anche ad esclusivi webcast e pillole di cloud che ci permettono di entrare nel cuore delle nuvole di IBM. Qui tutti i dettagli per conoscere il Cloud Pubblico di IBM.
Una guida per toccare con mano l’essenza delle nuvole, un’essenza che grazie alla sua flessibilità e alla sua natura agile è oggi uno dei motori più potenti a cui affidare la propria corsa verso la ripresa e la ripartenza
Cos’è il cloud pubblico
Ma come da tradizione andiamo con ordine e partiamo con una definizione di massima vocabolario alla mano.
Un cloud pubblico è una piattaforma che utilizza il modello di cloud computing standard per rendere le risorse, come macchine virtuali (VM), applicazioni o storage, disponibili agli utenti in remoto. I servizi di cloud pubblico possono essere gratuiti o offerti attraverso una varietà di schemi di prezzi su abbonamento o a consumo, incluso un modello pay-per-use.
I principali vantaggi del servizio cloud pubblico sono:
Riduce la necessità per le organizzazioni di investire e mantenere le proprie risorse IT locali;
Consente la scalabilità per soddisfare il carico di lavoro e le esigenze degli utenti;
Ci sono meno risorse sprecate perché i clienti pagano solo per quello che usano.
Architettura del cloud pubblico
Un cloud pubblico è un ambiente completamente virtualizzato. Inoltre, i provider hanno un’architettura multi-tenant che consente agli utenti – o ai tenant – di condividere le risorse di elaborazione. I dati di ciascun utente nel cloud pubblico, tuttavia, rimangono isolati dagli altri “inquilini”. Il cloud pubblico si affida e dipende ovviamente anche dalla connettività di rete a larghezza di banda elevata per la trasmissione rapida dei dati.
L’archiviazione su cloud pubblico è in genere ridondata, ovvero utilizza più data center e un’attenta replica delle versioni dei file. Questa caratteristica gli ha dato la reputazione di resilienza e affidabilità.
L’architettura del cloud pubblico può comunque essere ulteriormente classificata per modello di servizio.
Le principali caratteristiche:
Software as a service (SaaS), in cui un provider di terze parti ospita applicazioni e le mette a disposizione dei clienti su Internet;
Platform as a service (PaaS), in cui un fornitore di terze parti fornisce strumenti hardware e software – generalmente quelli necessari per lo sviluppo di applicazioni – ai suoi utenti come servizio;
Infrastructure as a service (IaaS), in cui un provider di terze parti offre risorse di elaborazione virtualizzate, come macchine virtuali e archiviazione, su Internet o tramite connessioni dedicate.
Qual è la differenza tra cloud pubblico e privato?
Il termine cloud pubblico è nato per differenziare tra il modello di cloud computing standard e il cloud privato, che è un’architettura proprietaria di cloud computing dedicata a una singola organizzazione. Il cloud privato differisce dal cloud pubblico, in quanto funge da estensione del data center esistente di una società ed è accessibile solo da tale società.
Multi-cloud e cloud ibrido
Un terzo modello, il cloud ibrido, è gestito da provider interni ed esterni. In effetti, un cloud ibrido è una combinazione di servizi cloud pubblici e privati, con orchestrazione tra i due. In alcuni casi, questo modello è interessante perché consente alle organizzazioni di sfruttare i vantaggi del cloud pubblico, mantenendo al contempo il proprio cloud privato per dati e applicazioni sensibili, critici o altamente regolamentati. La quarta opzione è un’architettura multi-cloud in cui un’azienda utilizza più di un cloud. Molto spesso si riferisce all’uso di più cloud pubblici.
I costi del cloud pubblico
In generale, il cloud pubblico è visto come un modo per le aziende di ridimensionare le risorse IT sfruttando la logica a consumo, senza dover mantenere in casa altrettanti componenti di infrastruttura, applicazioni o risorse di sviluppo.
La struttura dei prezzi pay-per-use offerta dalla maggior parte dei provider di cloud pubblici è anche vista da alcune aziende come un modello finanziario attraente e più flessibile. Ad esempio, le organizzazioni considerano il loro servizio cloud pubblico come un costo operativo o variabile piuttosto che costi di capitale o fissi. In alcuni casi, ciò significa che le organizzazioni non richiedono revisioni lunghe o una pianificazione del budget avanzata per le decisioni sul cloud pubblico.
Tuttavia, poiché gli utenti in genere distribuiscono servizi basati su cloud pubblici in un modello self-service, alcune aziende trovano difficile tenere traccia in modo accurato dell’utilizzo del servizio cloud e potenzialmente finiscono per pagare per più risorse cloud di quelle di cui hanno effettivamente bisogno. Alcune organizzazioni preferiscono semplicemente supervisionare e gestire direttamente le proprie risorse IT locali, inclusi i server.
La sicurezza
A causa della natura multi-tenant del cloud pubblico, la sicurezza è una preoccupazione costante per alcune aziende. I provider di cloud pubblici offrono servizi e tecnologie di sicurezza, come crittografia e strumenti di gestione delle identità e degli accessi.
Tuttavia, è responsabilità dell’azienda implementare tali offerte e utilizzare le migliori pratiche per proteggere i propri dati. Un modello, quello della “responsabilità condivisa” che aiuta a identificare quali componenti sono di responsabilità del fornitore del cloud e quali dovrebbero essere protetti dall’utente ma che deve essere oggetto di grande attenzione da parte dell’azienda al momento della firma del contratto proprio per avare ben chiare le proprie responsabilità.
Il mercato del cloud pubblico
Le stime dell’utilizzo del cloud pubblico variano ampiamente tra i diversi paesi, ma la maggior parte delle ricerche di mercato e le società di analisi prevedono una crescita continua nell’adozione e nei ricavi del cloud in tutto il mondo.
Nell’ultimo decennio, il cloud pubblico ha infatti rivoluzionato il settore IT ed è diventato una parte fondamentale della trasformazione digitale delle aziende, offrendo infrastrutture scalabili e flessibili per raggiungere gli obiettivi di business. È anche parte della nostra vita… pensate al nostro modo di archiviare foto, eseguire il backup dei nostri telefoni e altro ancora.
Quanto è diffusa la tecnologia cloud? Nei prossimi anni, si prevede che più del 75% delle imprese adotterà una strategia ibrida multicloud, in cui utilizzano più cloud pubblici e privati per soddisfare le loro esigenze.
Le aziende utilizzano questa strategia per una buona ragione: il cloud pubblico offre velocità, efficienza e scalabilità ai carichi di lavoro, il tutto a un costo inferiore rispetto alle piattaforme private e la maggior parte delle aziende, grandi o piccole, utilizzerà più cloud. Le aziende inoltre sono attente al modo in cui i fornitori di cloud utilizzano i dati aziendali critici.
Cloud Pubblico, il caso IBM e di Public Cloud On Air
La maggior parte delle aziende non ha un modo olistico di integrare e gestire dati, applicazioni e servizi su tutte le piattaforme, anche on-premise, questo limita l’agilità, rende più difficile innovare in modo efficiente per rispondere ai cambiamenti del mercato. Ecco perché le organizzazioni hanno bisogno di un nuovo tipo di cloud pubblico. Un Cloud che favorisca l’innovazione con un modello open source. Un cloud “nuovo” su cui da tempo ha deciso di scommettere una società come IBM (qui tutti i dettagli sul Cloud Pubblico di IBM).
«I cloud pubblici sono gestiti e controllati dalle aziende, che li utilizzano per offrire l’accesso rapido a risorse di elaborazione economiche su una rete pubblica. Con i servizi di cloud pubblico, gli utenti non devono acquistare hardware, software o infrastruttura di supporto, che sono di proprietà e vengono gestite dai provider.
Il cloud pubblico – continuano da IBM – offre App di business SaaS innovative, per applicazioni che vanno da CRM (customer resource management) alla gestione delle transazioni e all’analytics dei dati, IaaS flessibile e scalabile per i servizi di storage e calcolo istantaneamente e soluzioni PaaS avanzate per ambienti di sviluppo e distribuzione delle applicazioni basate sul cloud».
Un motore potente su cui, secondo IBM, è oggi vitale scommettere perché competere nel prossimo futuro significa essere in grado di offrire velocemente nuovi servizi e adeguarsi al “new normal”, di cui Sicurezza, Smart Working e Data Governance sono i pilastri, ma il Cloud ne è la logica sottostante.
Un motore a cui IBM ha deciso di dedicare webcast di straordinario valore. Una serie di video guide esclusive che dall’ IBM Garage di Milano vi permetteranno di toccare con mano il potere delle nuvole firmate IBM. Una vera maratona digital sempre a vostra disposizione per ripartire anche grazie al Cloud trasformando sfide eccezionali in vero cambiamento.