Qual è e quale sarà l’impatto del conflitto Russia-Ucraina sul mercato ICT? Rispondono gli analisti di IDC con un webinar dedicato denso di spunti di riflessione interessanti. I dati raccolti parlano di uno scenario tutto sommato gestibile. Certo, le considerazioni sono vincolate a fattori oggi non prevedibili, primo fra tutti la durata del conflitto.
Proprio per questo, IDC propone tre diversi orizzonti. Uno ottimistico che prevede una durata inferiore ai tre mesi, uno intermedio fino a un anno di durata delle ostilità e, infine, uno scenario pessimistico con durata superiore a un anno. In ogni caso, si ipotizza una crescita mondiale del GDP (prodotto interno lordo) compresa tra il 3% e il 3,8% ed europea tra l’1% e il 3,5%. Tutto sommato riduzioni contenute se riferite alle previsioni prebelliche che parlavano, rispettivamente, di un 4,4% a livello mondiale e di un 4% a livello europeo.
Gli analisti hanno quantificato il valore del mercato ICT in Russia e Ucraina: l’1% sul totale globale e il 5,5% sul totale europeo. Nei due Paesi è prevedibile una riduzione degli investimenti a valore in ICT, anche a causa della svalutazione del rublo, delle inevitabili conseguenze sulla supply chain e della mancanza di capitali. È facile, inoltre, che la Cina approfitti dell’assenza dei vendor “occidentali”, per guadagnare quote di mercato. Parliamo, in particolare, di devices, infrastrutture e cloud.
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Allo stesso tempo, la scena postbellica russa potrebbe favorire hyperscaler e fornitori di servizi It “locali”, un esempio sarebbe Epam, fondata in Bielorussia. E si osserverebbe anche una mancanza di competenze, leggi sviluppatori, che nel frattempo sono migrati verso i lidi occidentali. Inoltre, c’è la questione del Palladio – il 35% della produzione mondiale arriva dalla Russia – e del Neon – il 70% del totale è prodotto in Ucraina. Ciò contribuirà a creare problemi di approvvigionamento, ritardi nella produzione, mancanza di offerta e costi maggiori.
Il mercato ICT russo è composto nell’ordine da hardware (PC e server), da servizi Telco, da quelli forniti dai Cloud e dai Managed Service Provider e dal software. Secondo i conti di IDC, la quota di 56 miliardi di spesa in ICT previsti in Russia per il 2025 sarebbe affetta da una riduzione del 25%. E ciò impatterebbe soprattutto sui produttori mondiali di hardware.
In ogni caso, una soluzione veloce del conflitto Russia-Ucraina porterebbe a una riduzione della spesa in ICT prevista nel mondo di meno di un punto percentuale. Mentre se la guerra durasse più di tre mesi si perderebbe una quota compresa tra 1,5% e 2,5%.
In definitiva, l’analisi di IDC si rivela moderatamente rassicurante. Le perdite a valore del mercato ICT mondiale sarebbero comunque ristrette all’area russa, che non rappresenta una quota stravolgente sul totale. A livello macro, invece, le criticità possono essere maggiori. Si pensi soprattutto all’aumento dei costi di supply chain, legati al prezzo dell’energia. Ma anche a quello dell’hardware che dipende dalle materie prime russe e ucraine e, infine, dall’inevitabile aumento dell’inflazione.