Non ci siamo ancora abituati alla generazione precedente che la nuova aleggia già nell’aria. In verità, chiarire cosa è Industry 5.0 è, teoricamente, molto semplice.
Se per Industry 4.0 generalmente si intende l’uso della tecnologia con l’obiettivo di ottimizzare la produzione, Industry 5.0 è il paradigma secondo cui gli Smart Systems della quarta rivoluzione industriale si connettono con l’uomo.
Può sembrare prematuro parlare di Industry 5.0 quando le aziende italiane devono ancora capire cosa è Industry 4.0? Forse, o forse no. Perché, in fondo, la declinazione 5.0 è una naturale conseguenza della precedente.
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Industry 4.0: la situazione italiana
Facciamo due conti alla versione 4.0, allora, prima di cercare di capire cosa è Industry 5.0 e perché dovremmo pensarci ora. A giugno 2020 sono stati resi noti i dati dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano. L’incremento in valore anno su anno dal 2015 al 2019 ha raggiunto il picco del +35% tra il 2017 e il 2018 e il minimo di un +22% dal 2018 al 2019 sfiorando i 4 miliardi di euro.
Il contenimento della crescita è da ricercare nel ridimensionamento dell’hype (progetti di digital transformation nel manufacturing che non necessariamente si definiscono Industry 4.0) e in un certo consolidamento dei progetti. Splittando i risultati per componente di mercato, scopriamo che l’incremento a valore dei progetti di Industrial IoT è stato di ben il 60% dal 2018 al 2019. E il comparto da solo vale 2,3 miliardi di euro. Tutto il resto (Industrial Analytics, Cloud Manufacturing, Advanced HMI e Automation, Additive Manufacturing e i servizi di consulenza e formazione) raccoglie le “briciole”.
Dunque, Industry 4.0 in Italia significa soprattutto Industrial IoT. All’interno del comparto rientrano tutti i progetti di digital transformation nel settore del manufacturing che hanno previsto l’integrazione di sensori e dispositivi IoT nel processo di produzione. Sensori inseriti all’interno dei macchinari e dispositivi connessi a Internet che trasferiscono intelligenza a tutta la supply chain. Intelligenza e connessione, insomma.
Le sottocategorie dell’Industrial IoT comprendono, in ordine di valore di investimento, Analytics, Cloud Manufacturing, Advanced Automation, Additive Manufacturing e le interfacce uomo-macchina. Se le aziende italiane hanno investito soprattutto in Advanced Automation (630 milioni di euro), l’attenzione alle tecnologie di interfaccia è minima (55 milioni di euro di investimento complessivo).
Cosa è Industry 5.0? Far funzionare il dialogo uomo-tecnologia
Ebbene, se per Industry 5.0 si intende il completamento della connessione tra i sistemi It intelligenti e l’uomo, quei dati ci dicono che siamo ancora agli inizi. Ma è comprensibile: prima si costruisce la giusta infrastruttura It, poi si lavora sull’integrazione di uomini e processi.
Ma, sempre secondo l’Osservatorio, il cammino sarà lungo perché le imprese italiane sono confuse. Un quarto porta avanti progetti sparsi senza strategia, roadmap e coordinamento e solo il 10% dimostra di avere un progetto ben strutturato nelle tre componenti.
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A mettere i bastoni fra le ruote alle roadmap Industry 4.0 è arrivata la pandemia, che rende l’orizzonte ancora più nebuloso. Al blocco dei progetti a causa dell’incertezza economica, infatti, si è aggiunta la necessità di ricostruire l’operatività secondo precisi protocolli di sicurezza per tutti gli stakeholder.
L’uomo, che doveva essere il protagonista della transizione verso l’Industry 5.0, deve ancora riprendere la sua corsa all’innovazione e si spera che ciò accada a partire dal 2021. Il 2020, insomma, è da considerarsi anno di transizione.
Ricostruire la roadmap in base alle nuove regole
Supereremo indenni questo periodo e proseguiremo nello sviluppo di progetti Industry 4.0 e 5.0? Sicuramente sì, ma le aziende dovranno rivedere le loro roadmap. In primo luogo, prioritaria sarà la sicurezza del lavoratore. Forzando la definizione, Industry 5.0 è anche l’integrazione del dipendente nella Smart Factory, con la attivazione di sistemi pensati per la protezione individuale.
In quest’ambito possono rientrare, per esempio, le tecnologie che permettono l’intervento da remoto grazie a strumenti di Realtà Virtuale e Aumentata e all’Intelligenza Artificiale. Nella manutenzione predittiva, così come nel controllo della produzione, dunque, ci vorranno tecnologie più indicate al lavoro in sicurezza. E questa è l’Industry 5.0 che possiamo permetterci ora.
Perché non dobbiamo aver paura dell’Industry 5.0
Lo sviluppo di robot e di sistemi di automazione, capisaldi dell’Industry 4.0, per un attimo ha fatto tremare le organizzazioni. Fortunatamente lo scenario in cui le macchine prendono il sopravvento sull’uomo ormai è nella mente di pochi ottusi. La tecnologia sta dimostrando sul campo che il suo ruolo è sempre e solo di sparring partner, con la regia ben salda nelle mani dell’uomo. Un progetto Industry 5.0 consoliderà ulteriormente i ruoli, decretando una volta per tutte alle risorse umane quello da protagonista.
Se vogliamo, dunque, alla domanda cosa è Industry 5.0 potremmo rispondere con: una grande opportunità. È l’opportunità che riqualifica la risorsa umana all’interno del contesto industriale. Un operaio che sarà sollevato dalla manutenzione ordinaria potrà elevare le proprie competenze e scatenare la propria creatività. E l’azienda ne trarrà beneficio, in termini di un time-to-market più immediato e di un business più agile.
Il completamento dell’automazione dell’intera supply chain, inoltre, in questo momento storico non è solo consigliabile ma necessario. Per tutelare al massimo la forza lavoro e per garantire il giusto vantaggio competitivo all’azienda nel momento delicato della ripartenza.
Costi ridotti, ottimizzazione dei processi, maggiore qualità nella produzione e nel delivery sono gli indiscussi vantaggi di un progetto Industry 4.0. L’evoluzione verso l’Industry 5.0 li enfatizzerà raggiungendo un’utopia cercata fin dai tempi della prima rivoluzione industriale. La Smart Factory, così, oltre a essere automatizzata e intelligente, diventerà anche creativa, valorizzando quella caratteristica di originalità alla base di ogni successo di business.
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