Data Driven, cloud computing e la velocità straordinaria di una monoposto che da due anni domina il campionato mondiale di Formula 1 grazie alla “magia” digitale di Oracle. Tutto, ma proprio tutto grazie all’intervista esclusiva con Zoe Chilton, Head of Partnerships di Oracle Red Bull Racing.
“Abbiamo vinto 17 gare, un record. E in ogni weekend ogni scelta ha avuto un impatto, ha fatto la differenza in termini di risultato, anche quando scendere in pista durante le qualifiche per evitare il traffico”. Si scive record di vittorie ma si legge magia Data Driven format Oracle. Una “magia” con il cloud nel motore che, dall’avvio della partnership (2021), ha permesso ad una scuderia come Red Bull Racing, oggi Oracle Red Bull, di arrivare prima al traguardo ma, soprattutto, prima nelle decisioni, prima nelle informazioni migliori da scegliere e, ovviamente, avere tra le mani.
Il data driven dunque, ovvero la capacità di fasi guidare dai dati per guidare meglio e più velocemente dietro al successo di una scuderia di Formula 1.
Questa la formula vincente di Oracle Red Bull, dominatrice delle ultime due edizioni del campionato automobilistico con Max Verstappen. Ma anche, appunto con un lavoro di team molto importante alle spalle, che prevede anche delle partnership di rilievo con un attore dell’IT come Oracle, in piena ottica, manco a dirlo, data-driven.
Data Driven, formula 1 e la “velocità” di Oracle, i numeri
Una partnership che, come ha raccontato Zoe Chilton, Head of Partnerships di Oracle Red Bull Racing Oracle nel corso di un esclusivo incontro con i giornalisti europei, nasce grazie all’approccio più customer centric e oriented solutions di Oracle rispetto agli altri provider Cloud, oltre che al grande supporto assicurato in termini consulenziali.
“La particolarità di Oracle è che non sono venuti da noi per venderci un prodotto, ma sono venuti ad ascoltare i nostri problemi e le nostre richieste, per studiare insieme come risolverli grazie alle loro conoscenze”, ha evidenziato Chilton.
In poco più di un anno di collaborazione Red Bull Racing ha già ottenuto risultati piuttosto significativi, in particolare su pista: Red Bull sfrutta Oracle Cloud Infrastructure (OCI) per le simulazioni, con un miglioramento in termini di velocità del 1000%. Con conseguenze dirette sui risultati in pista: grazie al supporto dell’infrastruttura Oracle, Red Bull durante il weekend di gara è in grado di raccogliere costantemente un’immensa quantità di dati che, una volta analizzati da una serie di complessi algoritmi messi a punto da Oracle, sono in grado di formulare preziosi consigli per formulare la strategia migliore in tempo reale. Ad esempio suggerendo quale tipologia di gomme utilizzare in una determinata fase della corsa, a quale giro effettuare il pitstop e così via. Con la capacità di adattarsi a tutti i possibili imprevisti che tutti gli appassionati di automobilismo conoscono bene, come gli incidenti, la safety-car e così via, che impongono modifiche repentine delle strategie di corsa.
In questi casi, il personale che lavora al muretto ha bisogno di informazioni velocemente disponibili e aggiornate, così da prendere le decisioni migliori nel giro di pochi secondi. Una strategia che nel 2022 ha particolarmente pagato, con ben 17 gare che sono state vinte dalla Oracle Red Bull, anche in situazioni che all’apparenza sembravano irrecuperabili. Oltre alle corse, la collaborazione Oracle- Red Bull Racing sta ottenendo risultati importanti anche fuori dagli autodromi, puntando a migliorare il coinvolgimento della nutritissima base di fan del team. In particolare lo scorso anno è stata creata la “The Red Bull Racing Paddock”, una piattaforma on line dedicata ai tifosi del team basata sulle tecnologie di customer engagement di Oracle, che conta ora oltre 250.000 fan nel mondo, di cui ben il 10% negli Stati Uniti.
Ad esempio, grazie alla soluzione Oracle CrowdTwist Loyalty and Engagement, ai fan registrati sono assegnati premi per le interazioni dal vivo e virtuali. Una piattaforma che consente a Oracle di agganciare nel modo migliore possibile la propria base di tifosi, ottenendo peraltro una consistente molte di dati e insights su di essi e sulle loro preferenze.