Data Protection e il caso Open1: «Così supportiamo proteggiamo i dati delle imprese dal ransomware con Oracle Database e Zero Data Loss Recovery Appliance»
Come sempre andiamo con ordine.
Il furto di dati, denaro, identità e ancora il blocco di processi, produzione, business e, peggio, guai seri a livello di reputazione e compliance normativa…
I numeri e i continui casi di disastri parlano chiaro. La rete dei ransomware e della pioggia di attacchi cyber che sta battendo sul mercato soprattutto italiano si fa sempre più fitta, stretta e difficile da evitare, districare.
Il Clusit, l’associazione di sicurezza informatica più importante in Italia, da settimane ha lanciato la massima emergenza internazionale, la situazione è fuori controllo e rischia di rallentare questa decisiva fase di ripartenza.
Ma al di là degli slogan cosa vuol dire parlare davvero di data protection in un simile scenario? Database, datacenter… cosa fare, subito, per metterli davvero al sicuro e quali errori evitare assolutamente?
Cosa fare subito per prepararsi agli imminenti controlli annunciati dal garante in tema di compliance con il GDPR dopo i clamorosi numeri delle multe comminate nel 2021 in Italia? Data Protection come unica e reale risposta alle “minacce del WEB”?
Sono le domande che centinaia di imprese italiane di ogni forma e dimensione proprio in questa fase si stanno ponendo. Sono domande a cui gli esperti di Open1 partner di eccellenza dell’ecosistema Orcle, danno risposte chiare grazie al supporto di una piattaforma come Oracle Database integrato con . La voce dei protagonisti.
Open 1, la strada della vera Data Protection
Intanto le presentazioni, «Open1 è al fianco delle imprese e della Pubblica Amministrazione per sostenerle nel loro percorso di trasformazione digitale – racconta Giovanni Carturan, Enterprise Sales Director presso Open1 – Siamo una azienda che progetta, fornisce e supporta le soluzioni IT più innovative offrendo tecnologia all’avanguardia e servizi Data Center e che da tempo fa parte dell’ecosistema dei partner di riferimento per un brand come Oracle».
Una partnership quella con Oracle che ha come motore propulsivo proprio la gestione e la protezione efficace dei dati delle imprese sul territorio. Una missione complessa in tempi in cui, dati Clusit alla mano, gli attacchi ransomware “piovono” ogni 11 secondi e nell’80% dei casi hanno impatti devastanti per le imprese nel mirino. Una missione resa ancora più complessa da una inevitabile fatica, da parte delle imprese, nell’essere davvero sincronizzate con la complessità delle infrastrutture e delle tecnologie davvero necessrie per portare a casa un buon risultato… Un risultato che, nella maggior parte dei casi, se buon determina la soluta e il futuro dell’impresa stessa dato che il digitale ormai è entrato in ogni processo aziendale.
«Il problema – racconta Carturan – è che spesso le soluzioni di data protection su cui le aziende puntano sono superate o comunque limitate: vedi la finestra di backup che non è mai sufficiente, vedi l’esposizione alla perdita dati, vedi la mancanza di controllo sulle probabilità di ripristino, vedi le architetture non scalabili. La conseguenza è quindi imbattersi in soluzione di data protection che fanno fatica a reggere l’urto con la velocità di gestione e ripristino che servono oggi di fronte a blocchi che nessuno può davvero permettersi. E’ importante spiegare che per uscire da un simile tunnel la strategia di data protection dedicata che Oracle ha messo in campio integrando la Zero Data Loss Recovery Appliance con Oracle Database in questa fase storica segna un cambio di passo straordinario rispetto alle soluzioni di backup tradizionale»
Data protection e Open1, la strada della vera ripartenza con Zero Data Loss Recovery Appliance
« Le informazioni più importanti sono memorizzate nei database Oracle – spiega Enrico Rampazzo, Manager di Open1 -. Per questo deve essere immediatamente protetto e ripristinato in modo rapido e affidabile in caso di interruzione, indipendentemente dalla causa (errore umano, guasto del sistema, attacco informatico o calamità). Tutto quetso è possibile grazie all’intergarzione di una piattaforma come Zero Data Loss Recovery Appliance. Quando Oracle Database è inattivo, il recupero rapido è essenziale. Per questo Zero Data Loss Recovery Appliance di Oracle riduce significativamente i tempi di inattività e i costi associati utilizzando la sua conoscenza di Oracle Database per eliminare molti passaggi di ripristino manuale tradizionali e accelerarne altri. I database possono così essere operativi 10 volte più velocemente e con uno sforzo minimo. Non solo, Zero Data Loss Recovery Appliance è l’unico sistema ingegnarizzato al mondo, creato appositamente per proteggere le preziose informazioni di Oracle Database. Una perfetta integrazione e delle funzionalità esclusive consentono di eliminare l’esposizione alla perdita di dati, semplificarne i processi di protezione dei dati e mantenere le prestazioni dei database di produzione».
E poi c’è la sfida della “zero perdita dei dati”. «Proprio così – spiega Carturan – Zero Data Loss Recovery Appliance consente di ripristinare tutti i dati business-critical, anche le transazioni eseguite all’ultimo secondo prima di un’interruzione. L’integrazione con Oracle Database assicura la possibilità di ripristinare i dati in qualsiasi momento, ogni volta che é necessario.
Quando utilizzi Zero Data Loss Recovery Appliance per proteggere i database Oracle, non devi preoccuparti delle transazioni perse. Il suo design consente il ripristino point-in-time, anche se un errore o un attacco informatico compromette i dati business-critical sui sistemi originali. Registrando le modifiche del database direttamente dalla memoria del server del database su un’appliance di ripristino, le finestre di ripristino si riducono da un giorno nei sistemi di backup tradizionali a livelli inferiori a un secondo. Inoltre, poiché la sua architettura si basa su un design scalabile e altamente disponibile e collaudato, senza alcun singolo punto di errore, i tuoi dati sono sempre protetti in una finestra di ripristino inderiore a un secondo e disponibili quando necessario»