Il modello educativo STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics) è diventato essenziale per aiutare a sviluppare competenze innovative e risolvere problemi complessi. Integrando scienze e arti, STEAM stimola creatività e pensiero critico, preparando ragazze e ragazzi per le sfide accademiche e professionali. Iniziative come quelle di CRS4 in Sardegna dimostrano l’efficacia di questo approccio, coinvolgendo migliaia di bambine e bambini in esperimenti pratici e collaborativi.

Nel contesto educativo attuale, sempre maggiore enfasi viene data alla formazione STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics), un approccio che coinvolge studentesse e studenti, fin dalla prima infanzia, nelle discipline di Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica. 
Si tratta di un modello educativo considerato oggi ineludibile, per aiutare i giovani a diventare gli innovatori di domani. 
In uno scenario complesso qual è quello attuale, servono infatti nuove competenze per risolvere problemi, comprendere il mondo che li circonda, affrontare processi decisionali… in altre parole essere pronti per le sfide non solo accademiche, ma anche quelle che la quotidianità pone loro davanti.

 
In sintesi estrema, la formazione STEAM ha l’obiettivo di stimolare nelle bambine e nei bambini un interesse duraturo per le arti e le scienze fin dalla giovane età. Le discipline di Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica condividono processi creativi e metodi di indagine multipli. 
Sono competenze considerate oggi più che mai rilevanti e determinanti per preparare i giovani a diventare innovatori in un mondo in continua evoluzione, non solo per il loro futuro ma anche per il futuro del paese. 
La formazione STEAM prevede un approccio sinergico a tutte e cinque le discipline e chiede agli insegnanti capacità progettuali, così da dar vita a un ambiente inclusivo dove studentesse e studenti possono partecipare attivamente. Questo approccio sinergico permette loro di utilizzare simultaneamente entrambi i lati del cervello, integrando il pensiero analitico e quello creativo.

Il valore della formazione STEAM

La formazione STEAM viene oggi considerata fondamentale perché promuove lo sviluppo di capacità di pensiero critico, risoluzione dei problemi e creatività, preparando studentesse e studenti a lavorare in settori in forte crescita. È interessante proprio su questo punto un rapporto rilasciato dal Bureau of Labor Statistics statunitense, secondo il quale le occupazioni correlate alla formazione STEAM sono destinate a crescere dell’8% entro il 2029, laddove per altri ambiti il tasso di crescita non dovrebbe superare il 3,4% nello stesso arco temporale. 
In realtà, ed è questo un punto particolarmente interessante della ricerca, anche per coloro che non seguiranno carriere nelle discipline STEAM, le competenze acquisite saranno una solida base qualunque possa essere il loro futuro professionale. 
Questo approccio educativo, di fatto, insegna non solo le singole materie, ma come apprendere, fare domande, sperimentare e creare. 
Soprattutto – e questo aspetto è di fondamentale importanza nel mondo lavorativo di oggi e di domani – la formazione STEAM incoraggia un ambiente di apprendimento inclusivo e collaborativo, nel quale si imparano a lavorare insieme, condividere idee e rispettare diverse prospettive, sviluppando competenze essenziali per il mondo del lavoro.

Breve storia di STEM e STEAM

Va detto che STEAM è di introduzione piuttosto recente. Prima si parlava infatti di STEM (non includendo “Arts” tra le discipline contemplate), acronimo introdotto nel 2001 dalla National Science Foundation statunitense, in sostituzione del precedente SMET. 
In realtà, la spinta verso un’educazione focalizzata su scienza e tecnologia risale almeno agli inizi della corsa allo spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica negli anni ’50, che rese quantomai evidente la necessità e l’importanza per gli Stati Uniti di investire nell’educazione scientifica e tecnologica, con l’obiettivo di mantenere la competitività internazionale.
Naturalmente, al di là del contesto geopolitico dell’epoca, il concetto venne gradualmente abbracciato in modo un po’ più universalistico in tutto il mondo. 
Di STEAM iniziò invece a parlare Georgette Yakman nel 2006 per includere le arti, aggiungendo il “chi e perché” al “cosa e come” della STEM. Yakman ha spiegato che la STEAM non riguarda semplicemente l’aggiunta delle arti al STEM, ma l’integrazione del pensiero artistico e del design thinking con le discipline scientifiche e tecnologiche. Questo approccio riconosce la simbiosi vitale tra arti e scienze, promuovendo un’innovazione autentica che unisce il pensiero scientifico e artistico.

I benefici della formazione STEAM

Come accennato, sono molti i vantaggi correlati a un approccio STEAM alla formazione.
In primis, il già citato approccio collaborativo che insegna alle studentesse e agli studenti a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni, sviluppando così capacità di lavoro di squadra essenziali per il futuro. Questo metodo incoraggia anche la creatività, permettendo di sviluppare soluzioni proprie e innovative ai problemi, utilizzando sia le loro conoscenze tecniche che l’immaginazione. Inoltre, il curriculum STEAM migliora le competenze sociali e l’intelligenza emotiva, aiutando a lavorare con persone di diverse personalità e background culturali, promuovendo empatia, leadership e amicizia.
L’educazione STEAM espone a una varietà di strumenti, mezzi e piattaforme, che spaziano dai materiali artistici agli strumenti digitali, potenziando le loro abilità tecniche e di problem-solving. Questo approccio stimola il pensiero critico, spingendo a valutare informazioni nuove in modo logico e razionale, e a sviluppare opinioni informate. Inoltre, promuove la curiosità, incoraggiando a esplorare una vasta gamma di argomenti e a porsi domande profonde. L’applicazione pratica delle conoscenze teoriche in contesti reali è un altro aspetto fondamentale della STEAM, che prepara ad affrontare sfide concrete della vita quotidiana. 

La formazione STEAM in Europa

Anche l’Europa sta promuovendo iniziative che hanno l’obiettivo di integrare l’educazione STEAM nelle politiche educative e di ricerca. In particolare, il progetto The SEER (The STE(A)M European Education Roadmap), lanciato il 1° settembre 2022 e con una durata prevista fino al 31 agosto 2025, mira a fornire ai responsabili politici dei paesi membri delle linee guida per implementare su larga scala l’educazione STEAM. Durante i 36 mesi di durata del progetto, verrà effettuata una sintesi dello stato dell’educazione STEAM in Europa e un’analisi delle politiche nazionali e internazionali, per individuare strategie efficaci per l’integrazione di queste discipline nei percorsi educativi. La roadmap che ne risulterà sarà messa a disposizione dei Ministeri dell’Istruzione e dei responsabili politici dell’UE per migliorare le politiche educative in Europa.
Il progetto è coordinato da European Schoolnet (EUN) e vede la partecipazione di vari partner, tra cui INDIRE in Italia, l’Università di Cipro, l’Università Hellenic Open (Grecia), la Fondazione Platform Bètatechniek (Paesi Bassi) e l’Università Pedagogica di Friburgo (Germania). Uno degli obiettivi chiave è mappare e analizzare le strategie educative STEAM, individuando punti di forza e criticità delle iniziative europee. La roadmap, disponibile anche in italiano, fornirà raccomandazioni pratiche per migliorare l’insegnamento delle materie STEAM e promuovere una cultura dell’innovazione. 

Le iniziative di CRS4

Ci sono poi iniziative, condotte anche a livello territoriale, che traducono in pratiche correnti ciò che la formazione STEAM richiede. Come quelle che da due anni porta avanti CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna) nelle scuole della prima infanzia e primarie della Sardegna, come spiega in questa intervista Andrea Mameli, che, dopo aver conseguito un master in comunicazione della scienza presso la SISSA di Trieste, dal 2023 ha assunto l’incarico di fare divulgazione scientifica nelle scuole dell’infanzia e primarie, inaugurando una nuova fase della sua carriera.
CRS4, racconta Mameli, ha recentemente completato il secondo anno di attività STEM nelle scuole, rivolgendosi a bambine e bambini di età compresa tra i quattro e i sette anni, favorendo non solo la nascita di curiosità naturali, ma anche la capacità di affrontare e risolvere problemi reali. Questo progetto mira a stimolare la curiosità scientifica attraverso esperimenti pratici e giocosi. L’iniziativa ha coinvolto 243 scuole in 102 località della Sardegna, coinvolgendo 8244 alunne e alunni dai 4 ai 7 anni. 
Gli insegnanti hanno riscontrato un notevole interesse da parte delle scolare e degli scolari, i quali, attraverso esperimenti e giochi educativi, sono stati stimolati a porsi domande consapevoli e a sviluppare la curiosità. Gli esperimenti proposti, come spegnere una candela senza soffiare o costruire una macchinina con un palloncino al posto del motore, hanno dimostrato l’efficacia del metodo educativo nel rendere accessibili e comprensibili concetti scientifici complessi alle ragazze e ai ragazzi.
Constatata la soddisfazione per i risultati ottenuti, CRS4 ha annunciato che l’iniziativa proseguirà nel prossimo anno scolastico. Nel frattempo, si prevede di estendere le attività di divulgazione a fasce d’età diverse, come la terza età, con implementazioni anche negli istituti penitenziari, inclusi quelli minorili, in collaborazione con tutti gli attori coinvolti nella divulgazione scientifica. 

Formazione STEAM: costruire le competenze del futuro ultima modifica: 2024-07-19T15:00:00+02:00 da Miti Della Mura

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