Secondo il Wall Street Journal, Google, attraverso Alphabet, sarebbe in fase avanzata per acquisire la startup Wiz per circa 23 miliardi di dollari, la più grande acquisizione nella sua storia. Una operazione che rappresenterebbe un importante passo avanti nel settore critico della cybersecurity e rafforzerebbe il posizionamento di Google nel cloud computing.
La notizia, in attesa di essere confermata, sta già facendo il giro del mondo, non solo tra chi si occupa di tecnologia, ma anche tra tutti coloro che seguono i mercati finanziari.
Perché, se l’operazione andasse in porto, non rappresenterebbe solo un importante passo avanti di Google in un settore oggi più che mai critico e strategico, ma anche la più grande acquisizione della sua storia.
Secondo quanto riporta Wall Street Journal, Alphabet, casa madre della stessa Google, sarebbe in fase di trattativa avanzata per acquisire la startup di cybersecurity Wiz per circa 23 miliardi di dollari.
Chi è Wiz e come si è sviluppato il suo business
Fondata nel 2020 da Assaf Rappaport Wiz è specializzata nello sviluppo di software di sicurezza informatica per il cloud computing. Con sede a New York e ulteriori uffici sia negli Stati Uniti sia in Israele, e importanti collaborazioni all’attivo con realtà come Amazon, Microsoft e la stessa Google, dall’anno della sua fondazione, Wiz ha visto salire vertiginosamente le proprie quotazioni, fino ad arrivare all’attuale valutazione di 12 miliardi di dollari. Dall’inizio del 2024 ha raccolto oltre 1 miliardo di dollari e questo, sottolinea WSJ, la rende una delle poche realtà al di fuori del mondo dell’artificial intelligence, ad essere riuscita a raggiungere risultati così importanti nelle attività di founding.
Per quanto riguarda lo sviluppo del proprio business, Wiz ha raggiunto un fatturato ricorrente annuale di 100 milioni di dollari in soli 18 mesi, e di 350 milioni di dollari nel 2023, mentre tra gli investitori che ne sostengono la crescita troviamo importanti venture capitalist della Silicon Valley come Sequoia Capital, Andreessen Horowitz, Index Ventures e Lightspeed Venture Partners.
Google vuole acquisire Wiz nonostante l’Antitrust
Ma non c’è solo la crescita esponenziale di Wiz tra gli aspetti che rendono interessante l’operazione.
Wall Street Journal sottolinea come i big del settore tech siano in questa fase piuttosto cauti nell’avviare acquisizioni importanti, a causa di controlli severi e puntuali da parte delle autorità antitrust statunitensi, che in più di una occasione hanno avanzato l’ipotesi di possibili cambi negli asset della stessa Alphabet. Attualmente, la società è in attesa del verdetto in una causa antitrust del Dipartimento di Giustizia per presunti illeciti compiuti per rafforzare la propria posizione nell’ambito delle ricerche su Internet, così come sta affrontando anche un’altra vertenza antitrust in merito a possibili pratiche sleali nel suo business ad-tech.
Tutto questo, senza contare tutte le possibili obiezioni che potrebbero arrivare anche da parte europea.
Perché Google vuole acquisire Wiz
E poi c’è la questione più strettamente tecnologica.
L’acquisizione di Wiz non rappresenterebbe solo un ingresso importante nel mondo della cybersecurity, ma rafforzerebbe senza dubbio anche il posizionamento di Google nel mondo Cloud, dove non è facile tenere il passo con gli altri big player suoi concorrenti.
La cybersecurity è un ambito nel quale Google sta cercando di rafforzare il proprio business, come dimostra del resto l’acquisizione di Mandiant, avvenuta nel 2022 per circa 5,4 miliardi di dollari.
Per Alphabet si tratterebbe in ogni caso della più grande acquisizione finora annunciata, superando di gran lunga l’acquisto di Motorola Mobility per 12,5 miliardi di dollari nel 2012. Le altre acquisizioni che hanno segnato e ridefinito di fatto il perimetro di Alphabet sono di valore nettamente inferiore: Google pagò infatti 2,1 miliardi di dollari per Fitbit nel 2021, 3,2 miliardi per Nest Lab nel 2014, 1,6 miliardi di dollari per Youtube nel 2006, 1,3 miliardi di dollari per Waze nel 2013.
Ma, come accennato, al di là dell’ambito dell’intelligenza artificiale, la cybersecurity è il solo ambito sul quale si concentrano oggi gli investimenti, come del resto dimostra l’operazione, non a caso completata sempre all’inizio di quest’anno, che ha visto Cisco spendere 28 miliardi di dollari per portarsi a casa gli asset di Splunk.