HPE Aruba, Sirti Digital Solutions e il “caso” Snam. Secondo un recente studio firmato IDC oltre il 65 per cento dei dati aziendali oggi, in questo esatto momento, viene generato, condiviso, “lavorato” senza passare dal data center centrale. Tradotto in parole ancora più semplici vuol dire che ogni forma e dimensione di manager, professionista, impresa oggi ha tra le mani un dispositivo dotato di potenza di calcolo ed intelligenza sufficienti per generate dati, determinare processi e prendere decisioni migliori quando serve, dove serve. 

Eccola la rivoluzione “edge computing” una rivoluzione che, appunto, vede aziende e manager “pretendere” di avere tra le mani dispositivi mobili con tutta l’intelligenza e la potenza di calcolo necessaria per determinare, gestire, avviare processi anche critici. 

Una rivoluzione, quella delle “reti distribuite” che, inevitabilmente, durante e dopo la fase più acuta della pandemia ha subito una accelerazione nemmeno ipotizzabile prima per velocità e impatto. 

Una accelerazione scatenata dalla corsa al lavoro da remoto prima e al vero “smart working” poi. 

Una accelerazione che, altrettanto inevitabilmente, ha abituato tutti noi a “pretendere” connessione, continuità, resilienza dei servizi e degli strumenti digitali sempre e comunque. 

Una accelerazione con la quale Snam, una delle principali utility del gas in Europa, ha fatto da tempo i conti. 

Una sfida, che il Gruppo di San Donato Milanese ha affrontato e vinto grazie alla costruzione di un ecosistema collaborativo, e soprattutto innovativo, che ha chiamato in causa una multinazionale guida proprio nel mondo delle reti, delle autostrade digitali come HPE Aruba e un system integrator di eccellenza come Sirti Digital Solutions. Un’azienda, quest’ultima, parte del Gruppo Sirti e specializzata proprio nel portare, all’interno delle aziende italiane sul territorio, l’innovazione digitale, le soluzioni tecnologiche più adatte e utili per momento, organizzazione, strategie… 

«Abbiamo da tempo avviato un percorso di evoluzione tecnologica sulle circa 133 sedi decentralizzate del nostro Gruppo. Sedi in cui volevamo e dovevamo garantire l’accesso degli utenti aziendali ai propri servizi senza problemi di continuità e accessibilità – racconta Giuseppe Marrocco, Manager Corporate Offices Enginering and Services (COENGS) – DT&T at Snam -. L’obiettivo era dunque l’allineamento di tutte le sedi di Snam attraverso un modello tecnologico e una strategia che fosse adatta a supportare i nuovi servizi corporate con la flessibilità richiesta dalle evoluzioni in atto».

Un cambio di passo importante per una struttura estesa, articolata che aveva disposizione una infrastruttura di rete con molti anni sulle spalle e che, nel tempo, era stata migliorata, potenziata. «Ad un certo punto però – racconta ancora Marrocco – ci siamo trovati di fronte all’impossibilità di continuare con un cammino di aggiornamento e miglioramento. Di fronte alle evoluzioni in atto soprattutto a livello di richieste degli utenti, era necessario pensare ad un nuovo disegno di rete. Una nuova autostrada digitale che, nativamente, fosse in grado di mettere a disposizione degli utenti una connettività wifi in grado di seguirli in ogni spostamento lungo un perimetro aziendale sempre più distribuito. Il tutto, mettendo a loro disposizione applicazioni, dati, piattaforme, strumenti in real time. Esigenze chiare che l’infrastruttura su cui ci basavamo semplicemente non era più in grado di soddisfare in maniera efficace».

Agilità dunque, mobilità, connettività real time ai massimi livelli ma anche, e soprattutto, la necessitò di monitorare, a fronte di questa accelerazione verso “l’edge” proprio gli accessi e le identità dei dipendenti che si muovono lungo le autostrade digitali.

«La corsa verso una infrastruttura così agile e distribuita sul territorio – racconta Marrocco – doveva e poteva funzionare solo a fronte della capacità di controllare e monitorare in maniera adeguata accessi, sicurezza della rete stessa e identità digitali. Non potevamo più pretendere o immaginare che tutti gli utenti lavorassero dalla sede aziendale collegandosi via cavo… serviva una rete più intelligente, mobile e allo stesso tempo sicura».

Una sfida vitale per un Gruppo che conta oltre 100 branch office in tutta Italia e soprattutto un totale di oltre 32 mila km di turbi sparsi in tutto il Paese. Tubi attraverso il quale si sposta il gas naturale che ovviamente vengono controllati, gestiti da una rete capillare di uffici, professionisti che devono essere in grado di prendere decisioni, gestire dati in totale autonomia.  

La sfida, accettata di HPE Aruba e Sirti Digital Solutions. La sfida delle reti intelligenti e sicure

Un’esigenza chiara, un Gruppo di eccellenza internazionale, una sfida decisiva che Snam, come anticipato, ha deciso di affrontare sviluppando un ecosistema collaborativo con due realtà protagoniste proprio nel mondo delle “autostrade digitali” come HPE Aruba e Sirti Digital Solutions. «Tramite procedura di gara siamo entrati in contatto con l’idea e il progetto evolutivo di HPE Aruba e Sirti Digital Solutions – spiega Marrocco – . Un progetto che ci ha convinto per qualità e chiarezza delle scelte».

Nel dettaglio la scelta è caduta, a livello tecnologico, su una soluzione Software Defined LAN. Una tecnologia che, attraverso la flessibilità del software, ha di fatto l’obiettivo di rendere il funzionamento di una rete abbastanza elastico da supportare le esigenze di gestione del traffico dettate dalle nuove forme di elaborazione distribuita. 

«Sirti Digital Solutions – spiega Carmine Scalzi, head of Sales Sirti Digital Solutions di Sirti – è stata selezionata per realizzare un prezioso progetto di digitalizzazione, insieme al partner tecnologico HPE Aruba e ovviamente a Snam. Nell’ambito di un approccio basato su un confronto costante tra tutte le parti in causa, in particolare, ci siamo occupati di portare sulla rete digitale la tecnologia HPE Aruba con il nuovo paradigma Edge, sviluppando un’evoluzione che offre molteplici benefici in termini di semplificazione e maggiore agilità.  Grazie all’utilizzo di una piattaforma cloud-native e all’intelligenza artificiale, l’esercizio dell’intera rete corporate è stato automatizzato e garantito con un livello di sicurezza nativo capace di garantire livelli straordinari di visibilità, controllo ed enforcement su tutta l’infrastruttura della rete digitale. Sono di fatto i livelli oggi necessari per supportare al meglio i modelli decentralizzati su Snam e migliaia di aziende ormai si basano. Modelli in cui tutto quello che si trova al di fuori del data center, miliardi e forse, un giorno, migliaia di miliardi di dispositivi, viene dotato di strumenti di monitoraggio di ogni tipo e collegato in rete grazie all’elaborazione ottimizzata dall’IA».

I vantaggi, concreti, sperimentati da Snam

Un’esigenza precisa, una scelta innovativa, un risultato immediato e concreto. «Nello sviluppo di questo progetto, come immaginabile, la componente “cablate” della nostra rete non è cambiata molto – conclude Marrocco – quello che abbiamo rivoluzionato è tutta l’infrastruttura wifi. Un’infrastruttura che ci ha permesso di superare i gravi problemi di connettività che stavamo sperimentando nelle varie sedi sul territorio. Oggi contiamo su un livello di servizio di rete wireless davvero importante per efficacia, sicurezza e continuità. Un livello di affidabilità che, ora, porteremo anche all’interno del nuovo Palazzo Snam che stiamo costruendo a Milano. Un building di nuova generazione che, su un totale di tredici piani, chiamerà a raccolta dipendenti, collaboratori mettendo a loro disposizione le più evolute tecnologie di connettività e collaborazione» 

HPE Aruba, Sirti Digital Solutions e il “caso” Snam. «Così affrontiamo e vinciamo la sfida dello spazio di lavoro distribuito». ultima modifica: 2024-04-30T14:43:00+02:00 da Marco Lorusso

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