HPE ha recentemente messo il turbo sulla offerta server e storage mettendo sul mercato (e cambiandone nuovamente gli equilibri) la nuova generazione di server Hpe Proliant Gen 11 e avviando l’estensione del portfolio Hpe Alletra.

Questa la cronaca, la “semplice” sequenza di fatti. Come sempre però c’è di più ed è un di più fatto di nuovi modelli di business as a service che permettono alle imprese di accedere a queste soluzioni in maniera più agile, sostenibile, utile, contemporanea, sicura e ancora c’è un ecosistema, quello dei distributori e dei system integrator che ruotano intorno ad HPE, che in questo scenario è chiamato ad avere un ruolo chiave sul territorio.

[Guarda e ascolta le voci dei protagonisti del “giorno” di HPE e delle sue soluzioni server/storage]

Le imprese, i CIO, i manager, le line of business, i partner, i giornalisti… tanti fattori, tanti pianeti tutti ugualmente vitali in questa fase complessa di straordinaria accelerazione digitale. Tanti pianeti che la multinazionale ha voluto allineare nel corso di un recente e prezioso evento che, nel cuore della sede italiana di Cernusco, recentemente rinnovata nel segno del nuovo spazio di lavoro digitale.

«Abbiamo pensato e volevamo fortemente un evento ibrido da ogni punto di vista – racconta Paolo Delgrosso, Channel Sales Director Hewlett Packard Enterprise Italy -. Nel cuore della nostra sede abbiamo avuto non solo i giornalisti ma anche i nostri partner, quindi distributori e geo-partner. Il messaggio che vogliamo dare è quello della partnership e dell’innovazione tecnologica.

Abbiamo annunciato recentemente dei nuovi prodotti di grande impatto che beneficiano di un modello di vendita ‘’as a service’’ davvero di successo. In una simile dinamica vogliamo rimarcare la centralità della filiera a valore: distributore, rivenditore e poi l’utente finale sono per noi gli elementi chiave di un nuovo concetto di “cloud” che si muove verso le imprese, verso il territorio e in modalità as a service mette a disposizione il meglio della potenza di calcolo, dello storage e delle infrastrutture IT più innovative.

Siamo i leader di soluzioni tecnologiche che devono dare una mano ai clienti ad attraversare o a iniziare la digital information. Una trasformazione che si accende solo se ci sono le competenze di partner di prossimità».

HPE e il salto di qualità nella gestione dei dati

Innovazione pura, dunque, ma anche e soprattutto competenze per mettere nero su bianco quella vera data driven company che è in grado di prendere decisioni migliori in meno tempo. Un sogno che, in Italia, è ancora di là da venire come dice la recente indagine condotta da YouGov per conto proprio di HPE su oltre 8.600 decision maker di tutti i settori privati e pubblici in 19 paesi. «Il report – spiega Delgrosso – rivela che il livello medio di data maturity delle organizzazioni, ovvero la loro capacità di creare valore dai dati, è di 2,6 su una scala di 5, dove solo il 3% raggiunge il livello di maturità più elevato. In questo contesto, il dato relativo all’Italia riflette quello mondiale».

Nel dettaglio: il livello di maturità più basso (1) è chiamato “data anarchy”: a questo livello, i pool di dati sono isolati l’uno dall’altro e non vengono analizzati sistematicamente per generare insight o risultati. Il livello più alto (5) è chiamato “data economics”: a questo livello, un’organizzazione sfrutta strategicamente i dati per ottenere risultati, sulla base di un accesso unificato a fonti di dati interne ed esterne che vengono analizzate con sistemi di analytics avanzati e di intelligenza artificiale.

I risultati del sondaggio rivelano che il 14% delle organizzazioni si trova al livello di maturità 1 (data anarchy), il 29% al livello 2 (data reporting), il 37% al livello 3 (data insights), il 17% al livello 4 (data centricity) e solo il 3% è al livello 5 (data economics).

In Italia si registrano come detto dati simili: data anarchy 13%, data reporting 31%, data insights 34%, data centricity 17%, data economy 4%.

«Esiste – spiega ancora Delgrosso – un ampio consenso sul fatto che i dati abbiano un enorme potenziale per far progredire il modo in cui viviamo e lavoriamo. Tuttavia, liberare questo potenziale richiede un cambiamento nelle strategie di trasformazione digitale delle organizzazioni. È dunque necessario che mettano i dati al centro dei loro percorsi di trasformazione per colmare le lacune attuali, rafforzare la loro autonomia e consentire la collaborazione tra ecosistemi di dati».

HPE e la risposta di una nuova potenza di calcolo… as a service

Uno scenario chiaro di fronte al quale la multinazionale, come anticipato, nei mesi scorsi è scesa in campo con una nuova generazione di server progettata per potenziare gli ambienti ibridi e supportare la trasformazione digitale. Un cambio di passo su cui si è soffermata Paola Rigoldi, Italy Compute Solutions BU & Sales Manager Hewlett Packard Enterprise:

«I nuovi ProLiant Gen 11 sono Server che si basano su tre caratteristiche: sono intuitivi, sicuri e ottimizzati. Intuitivi grazie al nuovo sistema di gestione ‘’HPE Greenlake Compute Ops Manager’’, che permette una gestione dell’intero ciclo di vita del server; anche per server distribuiti da un punto centralizzato. Sicuri dal silicio al software, dalla fabbrica al cloud, anche esteso all’ecosistema di partner che vanno a costruire e installare i componenti nei nostri server. Ottimizzati per quelli che sono i carichi di lavoro che chiedono, pretendono di più a livello di potenza di calcolo: intelligenza… artificiale, machine learning, VDI… Viviamo nell’era dei dati, è importante poter estrarre sempre di più valore dai dati; ma alla fine per poterlo fare serve alla base una capacità computazionale importante, che è quella che riusciamo ad offrire con i nostri nuovi ‘’HPE Proliant Gen 11’’».

Più nel dettaglio i nuovi server HPE ProLiant Gen11 forniscono alle organizzazioni risorse di calcolo affidabili e ottimizzate per una vasta gamma di carichi di lavoro, tra cui virtualizzazione, intelligenza artificiale, data analytics, applicazioni cloud native, applicazioni graphic-intensive, machine learning e Virtual Desktop Infrastructure (VDI). Inoltre, come detto, grazie a HPE GreenLake for Compute Ops Management (COM), viene introdotta una nuova modalità di gestione intuitiva, automatizzata e cloud-based.

Si parla infatti di un nuovo sistema di gestione dei server HPE ProLiant, che fornisce una console di gestione cloud-native. Uno strumento che incrementa l’efficienza operativa, automatizzando in modo sicuro il processo installazione, monitoraggio e gestione dei server, da remoto e indipendentemente da dove risiede l’ambiente di elaborazione. COM è integrato su tutti i server HPE ProLiant Gen11 ed è disponibile, in modalità as-a-Service tramite sottoscrizione, per tutti i server HPE ProLiant Gen9 e Gen10.

La console offre funzionalità facili da utilizzare, unificate e automatizzate per consentire ai clienti di monitorare la propria infrastruttura attraverso dashboard e insight. I clienti possono inoltre integrare facilmente migliaia di dispositivi distribuiti e aggiornare rapidamente i firmware riducendo il tempo dedicato alla gestione delle infrastrutture IT, così da concentrarlo nel supporto al business.

«I nuovi server HPE ProLiant Gen11 sono ingegnerizzati per il mondo ibrido e per offrire un’esperienza operativa cloud-based intuitiva, sicurezza certificata by design e prestazioni ottimizzate per i carichi di lavoro. Come detto – spiega Paola Rigoldi – l’approccio alla sicurezza di queste soluzioni è a 360° e parte dalla progettazione, dalla fabbrica per coprire tutto il ciclo di vita dei nostri nuovi server»

HPE e la nuova dimensione dello storage

Partner, potenza di calcolo e, infine, storage di cui si è occupato Fabio Tognon, Data Services Director Hewlett Packard Enterprise

«Storage, oggi per noi, equivale a parlare di servizi così come da tempo spiega il nostro numero uno Antonio Neri, ci muoviamo in direzione di una dimensione completamente service based. In quest’ottica va intesa la nuova generazione di storage Hpe Alletra e l’evoluzione degli HPE Greenlake Cloud Services. L’idea e la pratica è quella di un data center agile, dinamico, in grado di rispondere alle esigenze di ogni singolo carico di lavoro con i dati. Le innovazioni apportate sulla gamma HPE Alletra e i nuovi data service di HPE GreenLake rendono più semplice ed economica la gestione di diverse tipologie di dati, protocolli di storage e carichi di lavoro, consentendo ai nostri clienti di concentrarsi sull’innovazione e sull’incremento dei risultati di business».

Nello specifico le nuove soluzioni HPE per lo storage di file e blocchi, che sfruttano l’architettura flessibile di HPE Alletra Storage MP, sono disponibili attraverso HPE GreenLake. «Insieme, la capacità di orchestrare e gestire i servizi di file e dati a blocchi da un’unica piattaforma unificata consente ai clienti concentrarsi sull’innovazione sfruttando la potenza dei dati per ottenere un vantaggio competitivo».

Tognon ha poi focalizzato alcuni esempi di questi servizi innovativi per la gestione delle informazioni.

«HPE GreenLake for File Storage offre un servizio scale-out per accelerare l’elaborazione di carichi di lavoro ad alta intensità di dati attraverso prestazioni enterprise su vasta scala. Il nuovo servizio di archiviazione file riunisce l’esperienza cloud di HPE GreenLake e il software VAST Data per creare un servizio di file altamente resiliente progettato per la scalabilità di exabyte».

Ma c’è di più, sempre in ambito servizi, «il nuovo HPE GreenLake for Block Storage – spiega Tognon – è il primo storage a blocchi disaggregato e scale-out con una garanzia di disponibilità dei dati del 100%. I clienti possono acquistare HPE Alletra Storage MP oggi stesso con una spesa di capitale anticipata, con i servizi di abbonamento HPE GreenLake for Block Storage».

HPE GreenLAke e la gestione dei dati del cloud ibrido

Parlare di gestione delle informazioni senza pensare al cloud ibrido (il modello, dati alla mano, più contemporaneo e utile rispetto alle esigenze delle imprese soprattutto italiane) diventa complicato. Ecco perché Tognon ha infine voluto ritagliarsi uno spazio anche per il supporto che Hpe GreenLake è ora in grado di offrire all’ approccio unificato al disaster recovery e al backup e ripristino. Diu e processi chiave nel cuore dell’accelerazione verso il “nuovo” cloud più solido, territoriale e ovviamente ibrido.

«HPE GreenLake for Disaster Recovery riduce la perdita di dati e i tempi di inattività grazie alla protezione continua dei dati nella piattaforma SaaS globale e scalabile di HPE con fatturazione flessibile. Realizzato con la tecnologia Zerto, HPE GreenLake for Disaster Recovery garantisce un ripristino rapido e flessibile in caso di qualsiasi interruzione, attraverso un’unica esperienza unificata, automatizzata e orchestrata su più VM.

HPE GreenLake for Backup and Recovery protegge poi carichi di lavoro on-premises e in cloud in modo semplice ed efficiente con una gestione unificata e un unico catalogo di dati per workload in cloud privato e pubblico».

HPE e la “sostenibile” rivoluzione di server e storage grazie ad un motore fatto di servizi e partner ultima modifica: 2023-04-20T17:56:31+02:00 da Marco Lorusso

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