HPE: nuove acquisizioni e opportunità per i partner grazie a virtualizzazione, AI e cloud privato di HPE GreenLake
Un Agosto florido di buone notizie per HPE, soprattutto per quanto riguarda l’acquisizione di Juniper Networks, che ha ottenuto il via libera dagli antitrust di UE e UK, dopo un percorso investigativo che non ha rilevato particolari criticità in merito alla concorrenza nei rispettivi mercati territoriali.
In particolare, la Commissione Europea si è concentrata sui possibili impatti sul mercato delle infrastrutture WLAN, access point, switch ethernet aziendali e switch ethernet per i data center, rilevando come: “la transazione non ridurrà in maniera significativa la competizione nell’ambito di questi mercati e non presenta preoccupazioni in merito alla concorrenza”, dal momento che questa è molto ampia e caratterizzata da player con una presenza molto forte sul mercato, a cominciare da Cisco.
Cadute le principali barriere autorizzative, HPE dovrebbe rispettare i termini previsti per il merge, che dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2025, perfezionando l’acquisizione di Juniper Network per una cifra vicina ai 14 miliardi di dollari.
Secondo le ambizioni di HPE, l’acquisizione di Juniper Networks dovrebbe produrre un efficientamento sinergico quantificabile nell’ordine di 450 milioni di dollari all’anno, generando nuove opportunità negli ambiti networking e AI, potenziando l’offerta di HPE Aruba.
HPE si mantiene molto attiva sul fronte delle acquisizioni, come dimostra la recente chiusura dell’accordo con Morpheus Data, sviluppatore di una piattaforma di gestione per il cloud ibrido. Vediamo un rapido focus sulle strategie del gigante texano e sulle nuove opportunità che si generano per i suoi partner a livello globale.
HPE GreenLake: l’acquisizione di Morpheus Data migliora orchestrazione, gestione e FinOps dell’intero ciclo di vita dei processi
Secondo quanto affermato dal CTO di HPE Fidelma Russo nel comunicato ufficiale, l’acqusizione di Morpheus Data costituisce il “next major leap”, il prossimo grande salto per HPE GreenLake, grazie alle tecnologie per la gestione e l’automazione del cloud ibrido che verranno direttamente integrate.
Morpheus Data costituisce infatti un’aggiunta fondamentale sia dal punto di vista tecnologico che commerciale, in quanto migliorerà HPE GreenLake sul piano del provisioning, orchestrazione e automazione di applicazioni multi-vendor e multi-cloud, oltre ad introdurre funzionalità FinOps per l’ottimizzazione dei costi del cloud, lungo l’intero ciclo di vita dei processi.
La tecnologia di Morpheus Data sarà direttamente integrata in HPE GreenLake per offrire ai clienti una piattaforma sempre più semplice da utilizzare e potente nella gestione di carichi di lavoro virtualizzati e basati sulla AI, indipendentemente dall’ambiente IT in cui si collocano. Un fattore, quest’ultimo, destinato a creare molte opportunità per i partner di canale, nel soddisfare puntualmente le esigenze dei loro clienti quando si tratta di configurare un’infrastruttura IT ibrida.
Nello specifico, l’offerta di Morpheus Data è tra le più mature attualmente sul mercato e consiste in una piattaforma di gestione cloud agnostica, progettata per unificare la gestione dell’IT multi-cloud e ibrido, consentendo ai team DevOps di distribuire ambienti bare metal, macchine virtuali e container, a prescindere dal vendor coinvolto.
Le feature FinOps della piattaforma di Morpheus Data consentiranno di implementare in HPE GreenLake una serie di tool utili alle aziende per comprendere e quantificare al meglio la loro spesa nel cloud, impostando automaticamente una serie di guardrail per non sforare rispetto ai costi previsti, impostando una serie di operazioni per ottimizzare le risorse richieste dai carichi di lavoro.
Fidelma Russo ha inoltre precisato come: “Le aziende necessitano con assoluta urgenza di una piattaforma unificata, per semplificare la complessità dell’IT e accelerare la loro innovazione, indipendentemente dal fatto che utilizzo un’infrastruttura cloud pubblica o privata”. La CTO di HPE ha inoltre sottolineato come i clienti di HPE GreenLake saranno presto in grado di eseguire il provisioning e gestire senza problemi quasi tutti i carichi di lavoro negli ambienti cloud e on-premise.
Morpheus Data è una società statunitense, nata nel 2010, che può attualmente contare su 400 clienti di rilievo e una rete di oltre 100 partner certificati a livello globale, con uffici distaccati in Australia, Germania e Regno Unito. HPE ha manifestato l’intenzione di dare continuità e contribuire al potenziamento del partner program di Morpheus Data, con l’obiettivo di supportare nel migliore dei modi i clienti acquisiti, integrando progressivamente l’offerta in HPE GreenLake.
L’acquisizione è parsa il percorso più naturale dopo una lunga collaborazione tra le parti in causa. Nel momento in cui scriviamo non sono stati resi noti i termini economici dell’accordo, che dovrebbe diventare definitivo entro la fine del 2024.
La AI privata as a service di HPE GreenLake: la promessa del Partner Ready Vantage Program, dalla AI opportunity alla AI Reality in 12 mesi
Lo scorso giugno, HPE Discover è stato un evento che molti hanno definito un autentico capolavoro a livello di marketing, risultato di ben due anni di lavoro per comprendere appieno le potenzialità del nuovo Sphere di Las Vegas quando sul luogo c’era ancora un cantiere, ai fini di offrire una concreta esperienza di metaverso, capace di dimostrare ai partner le potenzialità delle tecnologie emergenti su cui sta investendo HPE, a cominciare dall’intelligenza artificiale generativa.
Con il suo avatar virtuale, il CEO Antonio Neri aveva sottolineato come HPE: “Sia stata, sia e continuerà ad essere una company guidata dai partner. Fine della discussione […] Non ci siamo mai discostati da questa strategia e non lo faremo mai”.
Il Worldwide Channel and Ecosystem Leader di HPE, Simon Ewington ha inoltre precisato come HPE abbia intrapreso un’ampia strategia AI orientata al canale, per consentire nuove opportunità a tutti i partner. Tale approccio si è concretizzato nel programma HPE Partner Ready Vantage, pensato per offrire ai partner di tradurre in realtà le opportunità offerte dalla AI, stimate nell’ordine di 160 miliardi di dollari entro il 2028.
Secondo Ewington: “Ci saranno opportunità per l’intelligenza artificiale con tutta la nostra comunità di partner, indipendentemente dalle competenze e dalle capacità che hanno oggi o da dove si trovano nel loro percorso verso la AI“, a conferma dell’impegno nel garantire al canale le risorse di cui necessitano per dare luogo al loro business basato sul cloud e sulla AI di HPE GreenLake, che diventa il principale catalizzatore di questa iniziativa.
Ewington ha infatti precisato come il programma Partner Ready Vantage di HPE è stato concepito per formare le competenze necessarie per la AI, gli ambienti HPC, la sostenibilità e la sovranità dei dati, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista commerciale, per assicurare ai partner tutte le risorse utili ad incrementare le vendite: “Abbiamo in varie occasioni dimostrato – spiega Ewington – di non essere soltanto degli innovatori tecnologici, ma di essere anche degli innovatori di modelli di business. Questo è il Partner Ready Vantage. Il nostro obiettivo è consentire ai nostri partner di tradurre le AI opportunity in AI reality entro 12 mesi. Questo è il nostro nuovo mantra in HPE”.
Una delle caratteristiche più apprezzate di HPE GreenLake è costituita dalla sua flessibilità nei confronti delle architetture di cui le aziende necessitano, grazie a soluzioni cloud e AI scalabili in qualsiasi momento con una logica pay-per-use. Si tratta di un obiettivo cruciale per HPE, come ha confermato Jesse Chavez, VP of Worldwide Partner Programs and Operataions: “Inizialmente le persone non sanno quale sarà la richiesta esatta dei propri carichi di lavoro; quindi, vogliono la flessibilità di poter iniziare in piccolo e crescere in grande. HPE GreenLake è progettato proprio per questo e credo potrà essere un’ottima soluzione per l’intelligenza artificiale in futuro. Continueremo ad implementarla qui”.
HPE GreenLake offre un’offerta sempre più ampia in fatto di soluzioni AI. Un esempio tangibile è l’annuncio più importante dell’evento HPE Discover: NVIDIA AI Computing by HPE, una soluzione AI-Ready in cloud privato, scalabile e preconfigurata, che consente alle aziende di avere un’infrastruttura AI dimensionata per una tipologia di carichi di lavoro predefinita, dovendosi “preoccupare soltanto di attaccare la spina”, come ha affermato il CEO di NVIDIA, Jensen Huang, nel contesto della presentazione dell’accordo con HPE.
Questa soluzione “chiavi in mano” per la AI sintetizza in pieno l’approccio strategico di HPE GreenLake nel soddisfare tutte le esigenze IT di cui le aziende necessitano nel loro percorso di trasformazione digitale, in maniera semplice da gestire, agile da scalare e cosciente di tutti gli aspetti relativi alla conformità normativa e alla sicurezza informatica per quanto riguarda il controllo dei dati.
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Virtualizzazione: cresce l’attesa per il nuovo HPE KVM-based hypervisor open source, richiesto da partner e clienti alla ricerca di un’alternativa a VMware
Oltre alle grandi novità sul fronte del cloud e della AI, sul palco dell’evento corporate HPE Discover, svoltosi nell’avveniristico Sphere di Las Vegas, sono arrivate importanti novità anche per quanto riguarda la virtualizzazione, con la presentazione di un nuovo KVM-based hypervisor, totalmente open source e destinato a soddisfare le numerose richieste da parte dei partner e dei grandi clienti sfiduciati dopo le recenti decisioni di Broadcom in merito a VMware.
A tal proposito è interessante citare alcuni passi di un’intervista rilasciata in quell’occasione dal CTO Fidelma Russo a CRN, riguardo l’esordio di HPE nel mercato degli hypervisor: “Non avremmo mai fatto questo passo se non fossimo stati spinti in maniera significativa dai nostri partner e clienti, che ci hanno chiesto un’opzione per la virtualizzazione, in quanto loro fornitore di fiducia da molto tempo”.
L’hypervisor di HPE arriva pertanto sul mercato per consentire una nuova opzione di scelta nell’ambito della virtualizzazione, senza tuttavia rinunciare a VMware, con cui è stato recentemente rinnovato l’accordo OEM: “Abbiamo anche definito una nuova offerta per i clienti che vogliono VMware da noi – precisa Fidelma Russo – È una questione di scelta. Ma crediamo che la nostra tecnologia di virtualizzazione si rivelerà una buona opzione per il canale e per i nostri clienti“.
I partner selezionati da HPE possono già provare il nuovo hypervisor di HPE grazie ad un beta program, prima di diventare parte integrante del HPE Private Cloud Business Edition entro la fine del 2024, quando inizierà ad essere reso disponibile a tutti. In attesa di conoscere i dettagli tecnologici, la principale differenza rispetto a VMware consiste nel modello di pricing, che non sarà basato “per core”, come deciso da Broadcom. Una scelta che ha fatto appunto storcere il naso ai partner comuni, che hanno chiesto a HPE un’alternativa più facilmente spendibile nei confronti dei loro clienti.
In attesa di ulteriori dettagli, Fidelma Russo ha assicurato i partner in merito all’opportunità che si profila per aiutare i clienti a ridefinire le proprie architetture, sfruttando le potenzialità della virtualizzazione per godere appieno delle capacità introdotte dall’intelligenza artificiale generativa, valorizzando al tempo stesso gli investimenti precedentemente effettuati in termini di infrastruttura IT.