IBM Partner Plus e il nuovo percorso per i service provider. Dopo l’annuncio dei giorni scorsi, a Barcellona TechXchange 2024, la tre giorni tutta dedicata alle tecnologie IBM, siamo riusciti a raggiungere David Stokes, General Manager Partner Ecosystem EMEA. A valle della giornata tutta dedicata al canale abbiamo realizzato un report esclusivo e prezioso
Come anticipato di recente in questo articolo esclusivo, a distanza di un anno dal lancio, per IBM Partner Plus, il programma sviluppato da IBM per l’ecosistema dei propri partner, arrivano le prime, importanti novità e riguardano un rinnovato focus verso i service provider.
Novità che, come anticipato, dopo l’annuncio, ci ha spiegato e raccontato in esclusiva David Stokes, General Manager Partner Ecosystem EMEA, a valle della giornata tutta dedicata al canale che ha aperto a Barcellona TechXchange 2024, la tre giorni tutta dedicata alle tecnologie IBM.
I partner, racconta Stokes, hanno apprezzato la semplificazione introdotta con il nuovo programma e non è un caso che in questi dodici mesi siano migliaia le nuove realtà con cui IBM è entrata in contatto. La situazione precedente era effettivamente ampia nella copertura, ma complessa da capire e governare. Con la semplificazione, è parso più evidente come sia possibile sfruttare i vantaggi della partnership con IBM e accrescere anche le marginalità sulle sue tecnologie.
Per IBM Partner Plus una nuova Track
“La prima novità che abbiamo deciso di introdurre – spiega il manager – è una Service Track che va ad aggiungersi alle Track Sell e Build che costituivano l’ossatura primigenia del programma. Ci siamo resi conto che i service provider hanno bisogno di un supporto particolare, soprattutto quando sono coinvolti in progetti specifici”.
L’idea che guida l’introduzione di questa nuova Track è che la formazione personalizzata non sia sufficiente per i service provider, ma che a loro serva un approccio diverso alla collaborazione e alla co-creazione con IBM.
“Un aspetto rilevante che abbiamo introdotto è la possibilità di collaborare direttamente con le squadre tecniche di IBM per creare soluzioni su misura per clienti specifici.
Ma nel contempo guardiamo anche alle necessità di quei service provider che vogliono sviluppare soluzioni replicabili: in questo caso può servire il supporto di team di engineering”.
Con il combinato disposto di supporto tecnico, formazione e di una metodologia consolidata come il Garage, i partner sono accompagnati nello sviluppo degli MVP (Minimum Viable Products) e da lì verso i successivi passaggi.
Nell’ambito della formazione, rientrano ora anche percorso specifici per i consulenti tecnici che operano all’interno delle organizzazioni dei service provider.
“Partner Plus – prosegue Stokes – è un programma in continua evoluzione, che resta aperto al feedback dei partner e alla loro crescente richiesta di opportunità legate alle tendenze di mercato”.
In particolare, l’AI Generativa.
IBM, i partner e la Generative AI: si lavori anche sulla governance
I percorsi di formazione sulla Generative AI sono stati avviati lo scorso anno nel quadro di Partner Plus e, stando ai feedback di Stokes, hanno riscontrato forte interesse e una altrettanto forte domanda.
“Stiamo lavorando insieme su questo tema nella piena consapevolezza che l’AI Generativa porta con sé sfide importanti, in termini di trasparenza, fiducia e governance”.
Su questi – che possiamo definire pre-requisiti – si innestano altre possibili criticità: in primis la necessità di sviluppare competenze per applicare l’IA all’interno dei processi aziendali; poi, la necessità di garantire trasparenza nelle decisioni prese dall’IA per evitare pregiudizi e bias; ultimo ma non ultimo saper sempre identificare chi è responsabile nelle diverse fasi dello sviluppo e dell’applicazione dell’IA.
“Sotto l’egida di Watson X, che copre dall’implementazione dei modelli di base fino alla governance, i partner possono scegliere su cosa specializzarsi. Grazie a questa flessibilità che il programma consente, i partner possono sfruttare le opportunità legate all’IA generativa in modi diversi, a seconda delle loro competenze e delle esigenze dei loro clienti. Credo che ogni partner stia pensando a come dare un senso alla rivoluzione in atto e a come aiutare i propri clienti a trarne beneficio. Possono scegliere se lavorare sui dati, oppure sulla comprensione dei processi aziendali. Ma probabilmente sta emergendo una terza area di interesse, specializzata nell’area della governance e della regolamentazione. E questa potrebbe rappresentare un’importante opportunità sulla quale lavorare”.