Il 2024 è un anno davvero ricco di novità in casa IBM, con importanti scelte strategiche, da cui si generano importanti opportunità di business per MSP e partner di canale. In occasione dell’evento corporate IBM Think 2024, Kate Woolley, Chief Channel Office di IBM, ha rilasciato una lunga intervista a CRN, in cui affronta i temi più caldi del momento, a cominciare dalla recente cessione di QRadar e Palo Alto Networks.
Alla luce delle più recenti novità e dei chiarimenti di Kate Woolley, analizziamo e cerchiamo di comprendere al meglio cosa accadrà nel futuro prossimo nell’ecosistema del canale che ruota intorno a IBM e ai suoi partner tecnologici.
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Fuori QRadar, dentro HashiCorp: cambio di strategia nel mercato cybersecurity, la nuova partnership con Palo Alto Networks
IBM ha avviato il procedimento di cessione di QRadar al gigante della cybersecurity Palo Alto Networks, per una cifra dichiarata di 500 milioni di dollari. L’accordo, superate le verifiche di rito da parte degli enti Antitrust, dovrebbe diventare esecutivo entro il mese di settembre.
Grazie all’acquisizione delle soluzioni SaaS di QRadar, Palo Alto Networks mira a rafforzare l’ecosistema della piattaforma Cortex XSIAM, per imporsi in maniera sempre più significativa nelle posizioni al vertice del mercato SIEM, e più in generale della cloud security.
Al tempo stesso, per IBM, la cessione di QRadar rappresenta un importante punto di svolta dal punto di vista strategico nel business legato alla cybersecurity. Da un lato, IBM prende le distanze da un mercato incerto, quello dei security operation tools, per concentarsi nello specifico nel settore della data security, come conferma l’annunciata acquisizione di HashiCorp, per 6,4 miliardi di dollari.
Non si tratta certo di indiscrezioni, dal momento che questa posizione è stata confermata dal CEO di IBM, Arvind Krishna, nel corso di una recente intervista rilasciata a The Wall Street Journal.
Al tempo stesso, l’accordo tra IBM e Palo Alto Networks apre nuove possibilità per i partner IBM, come ci conferma Kate Woodley: “Quando l’acquisizione sarà conclusa, i nostri partner avranno la possibilità di aderire al partner program di Palo Alto Networks, per poter vendere Cortex XSIAM ai loro clienti, assumendo un ruolo chiave nel processo di migrazione”.
Cortex XSIAM è una piattaforma per le security operation di recente concezione (lanciata a fine 2022), che integra nativamente funzionalità AI, e che verrà ulteriormente potenziata grazie alle IP di QRadar. La cessione operata da IBM ha colto molti di sopresa, come ha confermato Noreen Hansen, VP e cloud services leader for IBM global partner NTT Data: “La vendita di QRadar è arrivata a sorpresa, probabilmente per gli stessi dipendenti di IBM. […] Credo che il consolidamento del portfolio operato da Palo Alto Networks abbia senso per il business di entrambe le parti coinvolte […] Consente oltretutto a IBM di rimanere più concentrata sul mercato legato alla AI e al cloud ibrido”. Una riflessione che trova conferma diretta dalla scelta di IBM di triplicare l’investimento sull’ecosistema AI e cloud ibrido rispetto all’anno scorso. Tra i principali partner sulla scena, NTT Data ha confermato di voler proseguire e rafforzare l’accordo in fieri con IBM e Palo Alto Networks, in quella che si preannuncia una sinergia sempre più forte anche per il canale.
Kate Woolley ha inoltre dichiarato come: “Con Palo Alto stiamo diventando clienti a vicenda, come dimostra l’implementazione della tecnologia AI di WatsonX nei loro prodotti. Al tempo stesso, noi stiamo adottando internamente le tecnologie di sicurezza di Palo Alto […] Stiamo lavorando mano nella mano per garantire ai partner IBM che non sono ancora partner di Palo Alto Networks che possano diventarlo al più presto”.
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IBM Think 2024, presentato il nuovo MSP Program
Nel contesto dell’evento corporate Think 2024, IBM ha svelato molti dettagli relativi al nuovo programma dedicato ai managed service provider che implementano nel loro porffolio le tecnologie e le soluzioni di Big Blue.
Kate Woolley esamina gli aspetti principali che hanno portato alla definizione del nuovo MSP Program: “Abbiamo considerato vari aspetti, riguardo l’ecosistema, i nostri partner e gli MSP con cui lavoriamo oggi, come sta evolvendo il mercato MSP e come sta evolvendo il nostro portfolio di prodotti. Sentivamo che ci fosse l’opportunità di focalizzare il portfolio prodotti di IBM per generare un notevole valore aggiunto per i nostri MSP e per i loro clienti. Al momento questo programma lo stiamo definendo insieme, con i nostri partner. Come abbiamo fatto nel caso di IBM Partner Plus, vogliamo essere certi di creare il partner program con i nostri partner”.
Un aspetto essenziale dell’offerta di IBM per i MSP riguarda l’automation portfolio, in particolare per quanto riguarda le soluzioni SaaS. IBM ha annunciato l’impegno di consolidare l’offerta SaaS migliorando la documentazione tecnica, le risorse di formazione e creando soluzioni specifiche per facilitare l’onboarding da parte dei MSP.
Come confermato dalla stessa Kate Woolley, oltre alle già citate soluzioni SaaS automation, IBM sta implementando nel portfolio dedicato nello specifico ai parnet MSP anche Apptio (FinOps), instana (Osservabilità full-stack) e Turbonomics, software AI based concepito nello specifico per ottimizzare performance, costi e compliance del cloud ibrido e degli ambienti multicloud.
Le altre novità di IBM Think 2024: IBM Partner Program, IBM Concert e Red Hat
Oltre alla dirompente notizia relativa alla cessione di QRadar, alla partnership con Palo Alto Networks e al nuovo MSP Program, l’evento corporate IBM Think 2024 è stata l’occasione per conoscere meglio le novità relative al IBM Partner Program, che vedrà nuovi prodotti e soluzioni in grado di generare valore aggiunto per l’ecosistema di canale di Big Blue.
Una delle principali novità è costituita da IBM Concert, soluzione basata sull’intelligenza artificiale generativa di WatsonX, che mira a semplificare e automatizzare le operazioni aziendali.
Secondo Kate Woolley, si tratta di una notevole opportunità per i partner IBM: “Penso che tutti i nostri partner, i rivenditori, i distributori e i service provider stiano affrontando le stesse sfide. Quindi IBM Concert si applica molto bene per tutto quello che riguarda l’automazione dei loro processi e di quella dei loro clienti”.
IBM, tramite Red Hat, ha inoltre deciso di rendere open source Instructlab, una tecnologia molto interessante per le organizzazioni che scelgono di personalizzare i propri LLM anzichè rivolgersi alle offerte commerciali.
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Secondo quanto comunicato da Red Hat: “Non basandosi su un modello specifico, InstructLab offre la possibilità di integrare le competenze esistenti con nuove conoscenze di livello avanzato a supporto di un LLM di propria scelta. Questo impianto di competenze e conoscenze viene costantemente perfezionato grazie ai contributi della community e può essere applicato per supportare build regolari di un LLM migliorato. InstructLab mantiene una versione migliorata di Granite di IBM. IBM ha rilasciato altri due modelli migliorati in laboratorio: Labradorite, che ha origine da Llama 2, e Merlinite, che deriva da Mistral. Il progetto InstructLab è incentrato principalmente sull’iterazione rapida e punta a riaddestrare i modelli con regolarità. Le organizzazioni possono anche utilizzare gli strumenti di allineamento dei modelli di InstructLab per addestrare i propri LLM privati con competenze e conoscenze di loro proprietà”.
Secondo Kate Woolley: “Pensiamo che l’apertura dei nostri LLM, in collaborazione con Red Hat, possa invogliare i nostri clienti, sviluppatori e partner a spingere oltre i confini di ciò che attualmente la AI è in grado di fare […] In analogia, è simile a ciò che RHEL (Red Hat Enterprise Linux) ha fatto per Linux […] Crediamo che rendere open source i nostri large language model possa fare la stessa cosa riguardo la AI generativa e a come possiamo sviluppare più rapidamente questa tecnologia”.
Oltre alle novità tecnologiche, IBM ha perfezionato alcuni aspetti relativi al proprio partner program ufficiale: “Per supportare tutto questo – spiega Woodley – abbiamo reso più semplice e trasparente il Partner Plus program. Dal suo lancio abbiamo introdotto 1500 nuovi partner. I partner vogliono essere coinvolti ed essere parte dell’ecosistema di IBM. Ora è davvero molto facile farlo e hanno pientra trasparenza e visibilità in ciò che comporta in termini di benefici”.
Come accennato, il focus di IBM è rivolto alla AI e al cloud ibrido, nella visione di un ecosistema che vede addirittura triplicate le risorse investite rispetto allo scorso anno: “Abbiamo la giusta strategia e un valido porfolio di prodotti, ragionato nello specifico per il mercato. Abbiamo un partner program in grado di supportarlo e da parte di IBM c’è tutta la volontà di investire e andare in questa direzione”.
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