Data center: ufficiale l’apertura della Oracle Cloud Region di Milano
A lungo attesa ed annunciata da tempo, il 15 dicembre è stata ufficialmente inaugurata a Milano la prima Oracle Cloud Region italiana, di cui abbiamo parlato qui, che porta a 36 il numero di data center regionali che il colosso di Larry Ellison ha attivato a livello mondiale.
La logica delle Cloud Region su cui Oracle sta investendo in maniera importante, punta infatti a rendere disponibili a livello locale i servizi della nuvola, per supportare una domanda in enorme crescita migliorando le performance generali, grazie alle condizioni di minor latenza rispetto ad un data center collocato in posizione ben più remota.
L’obiettivo di Oracle è di attivare 44 data center regionali entro la fine del 2022. La Cloud Region milanese si aggiunge in Europa alle strutture già presenti a Francoforte, Londra, Newport, Zurigo, Amsterdam, Marsiglia e Stoccolma.
La collocazione del data center, oltre che per gli aspetti legati alle performance, risulta decisamente rilevante dal punto di vista della giurisdizione e la scelta di Oracle di investire fisicamente in tutti i continenti potrà offrire ai propri clienti una serie di vantaggi significativi dal punto di vista della compliance con le normative nazionali, soprattutto per le aziende che sono costrette, per ragioni normative o di contratto con i clienti, a conservare e trattare i dati in un data center sotto la giurisdizione italiana.
Tali aspetti sono stati sottolineati durante l’evento inaugurale della Oracle Cloud Region di Milano, direttamente da Alessandro Ippolito, VP e Country General Manager di Oracle Italia: “È importante offrire alle organizzazioni italiane l’accesso a infrastrutture cloud localizzate nel paese per gestire le loro applicazioni e i loro dati più critici. In questo periodo stiamo assistendo a una crescita significativa del nostro business cloud, che riflette il desiderio dei nostri clienti di digitalizzare rapidamente la loro operatività per servire al meglio i loro clienti”.
In particolare, stiamo assistendo ad una notevole aspettativa nei confronti degli investimenti previsti dal PNRR (qui una preziosa guida sul tema), sia in ambito pubblico che privato, con una crescente attenzione nei confronti della sovranità dei dati. Secondo Ippolito infatti: “La region di Milano potrà supportare anche le iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mira a promuovere il rilancio economico dell’Italia facendo leva sulla modernizzazione digitale. Avere una Cloud Region su suolo italiano faciliterà l’adozione dei servizi Oracle Cloud da parte degli enti governativi e dalle aziende che operano nei settori più strettamente regolamentati”.
La scelta di collocare la prima Cloud Region italiana a Milano è di carattere baricentrico, dal momento che la Lombardia rappresenta un perno capace di focalizzare circa la metà del volume industriale ed economico del paese, producendo da sola circa un quarto del PIL nazionale. Molte grandi realtà del settore pubblico si avvalgono già di OCI (Oracle Cloud Infrastructure) per implementare i propri servizi, oltre a molte aziende leader nell’ambito del settore bancario, della moda e del design, che proprio nell’area milanese vantano una fortissima tradizione
Oracle Cloud Region: l’infrastruttura ideale per i servizi multicloud
La Oracle Cloud Region di Milano costituiva probabilmente l’unico anello mancante per dare luogo ad una infrastruttura multicloud che consente alle aziende di collocare i servizi nella posizione a loro più conveniente dal punto di vista tecnologico ed economico. L’offerta cloud complessiva di Oracle consente attualmente di soddisfare tutte le possibili esigenze di un cliente, con la possibilità di conservare i dati nel luogo più opportuno per le condizioni previste per il loro trattamento.
I servizi di Oracle Cloud possono infatti essere implementati anche all’interno dei data center aziendali, come dimostrano le proposte Dedicated Region e Exadata Cloud@Customer, che consentono di gestire di fatto in cloud un’infrastruttura di servizi IT localizzata all’interno del perimetro aziendale. Molto interessante anche la possibilità di implementare servizi cloud remotamente a livello edge, con l’offerta di Roving Edge Infrastructure. A tale opportunità si aggiungono naturalmente le soluzioni in cloud pubblico di OCI, in particolare per quanto concerne i servizi di infrastruttura IaaS e PaaS, tra i primi ad essere resi disponibili direttamente sulla cloud region milanese.
Oracle Cloud Infrastructure si appoggia ad una rete attualmente formata da circa 70 partner FastConnect attivi a livello regionale e globale, per offrire ai clienti una connettività dedicata verso le Oracle Cloud Region e tutti i servizi attivi su OCI. In altri termini FastConnect mira a garantire connessioni solide ed efficienti grazie ad infrastrutture di rete dedicate, per avere performance più elevate e minori latenze operative, oltre ad una condizione generalmente più sicura rispetto ad una connessione internet su rete pubblica.
Tra le novità più interessanti in ambito cloud va segnalata la partnership strategica messa a punto da Oracle e Microsoft per consentire ai loro clienti di distribuire con continuità i loro carichi di lavoro sia su OCI che su Azure, in modo da poter sfruttare l’intero parco tecnologico offerto dai due giganti del cloud.
All’atto pratico, la partnership tra Oracle e Microsoft consente di mettere a disposizione ben otto cloud region con una interconnessione cross-cloud a bassa latenza tra OCI e Azure, con identità unificate per l’accesso ai servizi in entrambi gli ambienti operativi, in modo da superare qualsiasi possibilità condizione di discontinuità.
Se ad un’analisi poco attenta questa partnership potrebbe apparire un desiderio di potenziamento a livello infrastrutturale, oltre questo aspetto è fondamentale rilevare come gli utenti che scelgono di avvalersi dei servizi cloud di Oracle e Microsoft possono configurare direttamente in multicloud le applicazioni full-stack che sfruttano le tecnologie di entrambi i provider senza dover utilizzare due differenti architetture.
La connettività tra OCI e Azure consente inoltre di migrare le applicazioni esistenti o di svilupparne di nuove in modalità cloud native combinando in maniera quasi del tutto trasparente i servizi offerti su entrambe le piattaforme. Dal punto di vista tecnologico e funzionale si tratta di opportunità senz’altro da valutare per gli ISV che sviluppano sulla base delle tecnologie di Oracle e Microsoft.
Verso un cloud sostenibile: i progressi e gli obiettivi di Oracle
La costruzione dei nuovi data center in cui trovano luogo le Oracle Cloud Region consente di rinnovare un piano fortemente orientato verso la sostenibilità. Tali impianti, decisamente energivori, entro il 2025 saranno alimentati al 100% tramite il ricorso alle fonti rinnovabili, oltre all’impiego di tecnologie ottimizzate per la gestione dell’energia e di raffreddamento a liquido in grado di ridurre i consumi energetici e le emissioni dannose per l’ambiente.
Il cloud di Oracle è quindi concepito per essere green ed efficiente, rispettando l’ambiente e ottimizzando i consumi richiesti per erogare tutti i servizi attivi presso i vari data center. Tale attenzione, oltre che ai sistemi di alimentazione e gestione delle grandi infrastrutture in cui trovano luogo le infrastrutture che eseguono i servizi in cloud, è parimenti dedicata agli elementi hardware. Oracle ha dichiarato di aver riutilizzato o riciclato il 99,6% dell’hardware ritirato nell’anno 2021, rispettando inoltre tutte le disposizioni di sicurezza e privacy dei dati previste dalle normative vigenti e dai protocolli interni.
I pareri dei partner e degli ISV che utilizzano i servizi OCI
Anche se l’inaugurazione ufficiale della Oracle Cloud Region di Milano è avvenuta il 15 dicembre, i partner e gli ISV che si avvalgono dei servizi di OCI hanno avuto modo di collaudare i nuovi data center già nel corso delle precedenti settimane.
OCI vanta nel suo portfolio clienti numerose aziende pubbliche e private tra cui Trenord, Banca Mediolanum, TIM, SISAL, ATM, INAIL, Cerved Group e molti altri. Tra i numerosi i partner e gli ISV presenti all’evento inaugurale della Oracle Cloud Region di Milano, abbiamo assistito a numerose testimonianze utili a trasmettere un generale ottimismo e una sensazione di crescita attesa per i prossimi anni nell’ambito dei servizi in cloud. Riportiamo alcune tra le più significative.
Andrea Cesarini (Accenture): “L’apertura di una Oracle Cloud Region in Italia ci consentirà di aiutare meglio i nostri clienti a immaginare il loro futuro con il cloud, usandolo come piattaforma per guidare l’innovazione continua e sfruttare il valore dei dati. Utilizzando Oracle Cloud, le organizzazioni di tutti i settori possono portare la potenza e l’efficienza dell’automazione alle funzioni aziendali in tutta l’azienda, in un ambiente sicuro. Infine, il fatto che le piattaforme cloud di Oracle siano alimentate al 100% da fonti di energia rinnovabile aiuterà i nostri clienti a fare un passo avanti nella sostenibilità”.
Fabio Momola (Gruppo Engineering): “Il Gruppo Engineering, leader della digital transformation con oltre 12.000 dipendenti nel mondo, collabora da tempo con technology provider come Oracle, che sono un motore strategico per l’evoluzione della nostra proposta. La Cloud Transition è agente principale per la grande rivoluzione digitale in atto nel Paese; l’apertura di una Cloud Region da parte di Oracle in Italia porterà un vantaggio a tutto il Paese e rappresenta una straordinaria opportunità sia per rafforzare ulteriormente la nostra collaborazione, sia per stimolare i nostri clienti verso l’adozione delle tecnologie più innovative”.
Carlo d’Asaro Biondo (Noovle, TIM): “Noovle vede in Oracle un partner rilevante per le soluzioni MultiCloud. La presenza presso le imprese Italiane e la Pubblica Amministrazione fa di Oracle un elemento importante nel processo di digitalizzazione del Paese. L’apertura della Region Italiana conferma la importanza che Oracle da al nostro paese. La collaborazione fra Noovle e Oracle beneficerà di questa apertura, al fine di promuovere insieme flessibilità, apertura e portabilità dei dati proponendo gli environment MultiCloud più adatti a ciascun cliente e situazione”.
Stefano Vaglietti (Technology Reply): “La nuova Oracle Cloud Region italiana consentirà il superamento del vincolo territoriale di residenza del dato, elemento che fino ad oggi ha maggiormente limitato la migrazione al cloud pubblico. Ci aspettiamo una forte accelerazione nella voglia di innovare dei nostri clienti, che siamo pronti ad affiancare garantendo i rigorosi requisiti di sicurezza, privacy e affidabilità, come facciamo da più di 25 anni, al fianco di Oracle, nostro partner strategico”.
Francesca Moriani (VAR Group): “VAR Group lavora a fianco delle aziende del Made in Italy per facilitarne la digitalizzazione ed è lieta di dare il benvenuto alla Cloud Region di Oracle a Milano, per continuare a portare insieme valore e qualità, garantendo prossimità alle imprese. Siamo certi che questa rappresenti un’opportunità ulteriore per sostenere le realtà di ogni dimensione e settore”.
Enrico Piccinin (ThoughtWorks Italia): “Come Thoughtworks, guardiamo con interesse all’apertura della Cloud Region italiana di Oracle, in quanto riteniamo questa possa rappresentare un’ulteriore opzione per quei clienti, in particolare con grossi installati legacy, che sono interessati a coniugare flessibilità con alte prestazioni nella loro gestione dei dati”.