Microsoft-Nuance, l’UE approva ufficialmente l’acquisizione
L’Unione Europea ha ufficialmente approvato una delle più importanti operazioni concluse nell’arco del 2021: l’acquisizione di Nuance Communications da parte di Microsoft per 19.7 miliardi di dollari.
Si tratta di un altro passaggio fondamentale per consentire a Microsoft di finalizzare un’acquisizione seconda soltanto a quella di Linkedin, messa a segno nel 2016 per 26.2 miliardi di dollari.
L’ultimo ostacolo da superare a questo punto sarà il parere della UK Competition and Marketing Authority, che lo scorso 13 dicembre ha annunciato di voler svolgere un’indagine che non si concluderà prima del prossimo 10 gennaio, ritardando di fatto i propositi di Microsoft, che aveva annunciato di voler concludere l’acquisizione di Nuance entro la fine del 2021. Tale obiettivo godeva infatti del sostegno dei pareri favorevoli degli organi antitrust negli Stati Uniti e in Australia, ora supportato anche dal loro omologo europeo.
L’Unione Europea ha approvato in maniera incondizionata l’operazione stabilendo che non ci sono problemi a livello di concorrenza, in quanto Microsoft e Nuance offrono prodotti estremamente differenti tra loro.
Microsoft-Nuance, obiettivo sanità, i numeri
Nella relazione che ha motivato l’esito favorevole della valutazione gli esperti della UE hanno infatti precisato che:
“Nuance è una company che sviluppa software per la trascrizione automatica di contenuti vocali, fortemente specializzata nel customer engagement e nel settore sanitario. Microsoft è una company tecnologica di livello globale, che offre software per la produttività, cloud computing e personal computing”.
Aspetti che escluderebbero qualsiasi tentativo di monopolio da parte di Microsoft, configurandosi come un semplice ampliamento del suo colossale portfolio tecnologico. Secondo la UE infatti:
“Sulla base di un’indagine di mercato, la Commissione ha rilevato come la transazione, così come proposta, non ridurrebbe in alcun modo la competizione nel mercato dei software di trascrizione, dei servizi in cloud, dei servizi di comunicazione enterprise, del customer relationship management (CRM), dei software per la produttività e dei sistemi operativi per PC”.
La volontà di Microsoft nell’acquisire Nuance arriva dopo una collaborazione attiva da anni nell’ambito dei servizi informatici nel settore sanitario. Il più classico dei matrimoni dopo un fidanzamento di lungo corso, dove le due società hanno sviluppato soluzioni basate sul cloud computing della piattaforma Azure e sull’intelligenza artificiale di Dragon, celeberrimo software di speech-to-text, dotato di eccellenti qualità nel riconoscimento del linguaggio vocale (NLP).
In particolare, Microsoft punterà sulle tecnologie della piattaforma Dragon Medical One, ottimizzata per riconoscere in maniera specifica la terminologia medica.
Le parole di Nadella
Contestualmente all’annuncio dell’acquisizione, avvenuta lo scorso mese di aprile (qui il comunicato ufficiale), il CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha rivelato che: “Oltre a sviluppare un layer AI specifico per le soluzioni in ambito sanitario, Nuance è stato un vero pioniere nell’impiego dell’intelligenza articiale per applicazioni enterprise concrete. L’AI rappresenta oggi la principale priorità in ambito tecnologico e la sanità costituisce l’ambito di applicazione in cui c’è maggior urgenza del suo contributo. Insieme al nostro ecosistema di partner, svilupperemo soluzioni intelligenti per consegnarle nelle mani dei professionisti di tutto il mondo, ai fini di garantire un processo decisionale migliore, con risultati sempre più significativi”.
Microsoft-Nuance
Secondo le fonti ufficiali rilasciate da Microsoft e Nuance, attualmente il risultato della collaborazione tra le due aziende sarebbe già diffuso nel 77% degli ospedali statunitensi, per servire l’operato di oltre mezzo milione di medici. Secondo Satya Nadella: “Potenziando il cloud per la sanità grazie alle soluzioni di Nuance, Microsoft sarà in grado di fornire agli operatori sanitari strumenti via via sempre più efficaci, con l’arrivo di nuovi servizi in cloud capaci di sfruttare l’intelligenza artificiale nelle applicazioni cliniche”.
In attesa di conoscere cosa ne pensa l’antitrust britannico in merito a questa epocale acquisizione, possiamo iniziare a prendere atto di come intelligenza artificiale e cloud computing siano due tecnologie chiave per abilitare nuovi scenari applicativi in grado di rendere sempre più efficienti un’ampia gamma di soluzioni in ambito sanitario, sia per quanto concerne le funzioni ospedaliere che i vari servizi ambulatoriali, che possono essere sempre più interconnessi con le esigenze e la storia clinica di ogni paziente.