Network as a Service (NaaS) ovvero la rete come servizio ovvero l’esperienza di utilizzo che sostituisce l’acquisto puro anche quando si tratta di reti.
Una rivoluzione non solo contemporanea ma necessaria. Scopriamo come e perché conviene in una guida completa e grazie al caso di eccellente collaborazione che unisce un managed service provider Elmec e un brand HPE Aruba.
Network as a Service (NaaS) cos’è
Come sempre andiamo con ordine. Network as a Service (NaaS) è un modo flessibile per utilizzare l’infrastruttura di rete aziendale che consente alle organizzazioni di stare al passo con l’innovazione, soddisfare le esigenze aziendali in rapida evoluzione e ottimizzare le prestazioni della rete e le esperienze degli utenti attraverso un modello as-a-service simile al cloud. Le organizzazioni hanno tradizionalmente utilizzato l’infrastruttura di rete aziendale tramite una spesa in conto capitale una tantum di hardware, software, licenze e servizi che possono essere combinati o meno insieme.
NaaS consente alle aziende di consumare e, facoltativamente, esternalizzare l’intero ciclo di vita della distribuzione della rete aziendale, con tutto l’hardware, il software, le licenze e i servizi forniti in un consumo flessibile o in un’offerta basata a canone, che in molti casi può essere contabilizzata come una spesa operativa. NaaS consente inoltre alle organizzazioni di esternalizzare la pianificazione, l’implementazione e la gestione operativa quotidiana della rete, inclusi gli aggiornamenti software, il monitoraggio e la risoluzione dei problemi, nonché la disattivazione e il supporto di fine vita. Attraverso questo processo, le organizzazioni ottengono l’accesso alla tecnologia più recente e migliore, alleggerendo il carico del proprio personale IT.
Qual è la differenza tra NaaS, IaaS e SaaS?
Il software come servizio (SaaS) si applica a qualsiasi applicazione software fornita tramite il cloud come offerta basata a canone. SaaS si estende su una varietà di applicazioni online utilizzate ogni giorno, anche tramite Internet. L’infrastruttura come servizio (IaaS) è definita come l’uso di qualsiasi componente hardware e software dell’infrastruttura IT, come la potenza di elaborazione o lo storage, utilizzato attraverso il cloud in un modello a consumo flessibile o basato su un canone. Come SaaS, è una categoria all-inclusive che può abbracciare l’intero portafoglio di infrastrutture IT, dall’elaborazione allo storage, alle reti.
Network as a Service (NaaS) è invece concettualmente differente da SaaS e IaaS perché è molto più specifico e si riferisce direttamente solo alla funzionalità di rete. A differenza di SaaS e IaaS, NaaS si riferisce solo all’hardware, al software e ai servizi di rete forniti in un modello che implica una fatturazione basata su canone servizio. A volte il termine viene esteso per includere le operazioni quotidiane complessive e la gestione di un ambiente di rete da parte di terzi, come il fornitore o il partner del fornitore.
Network as a Service (NaaS) il caso Elmec e HPE Aruba
Detto del cosa, come sempre vale la pena andare sul “come” ancora una volta grazie alla collaborazione con un vendor all’interno di un ecosistema come quello attivato da Elmec, Managed Service Provider di eccellenza tutta italiana. Una realtà che, nel cuore della rivoluzione NaaS ha scelto di incrociare la strada di un brand come HPE Aruba. Perché e come ce lo racconta Marco Zaffaroni, Business Developer Infrastructure all’interno di Elmec Informatica, in questa intervista esclusiva.
Marco siamo in una fase in cui le aziende e tutti noi stiamo premendo una forte pressione, inevitabile anche, proprio sul network. Quali sono le cose più sbagliate che noi facciamo e che fanno le imprese quando devono gestire una rete?
«Quello che stiamo notando soprattutto negli ultimi anni, è che i clienti con i quali abbiamo a che fare si stanno trovando nella condizione di gestire reti spesso in modo reattivo non tenendo conto della pianificazione strategica di eventuali aggiornamenti… quindi sta diventando una situazione in cui si vanno a sistemare delle problematiche solo al manifestarsi di esse e non guardando alla rete con un ottica proattiva».
Senti e invece qual è la cosa più giusta?
«La cosa più giusta è affidarsi a delle vere e proprie strutture competenti, come Elmec, che possono seguire il cliente finale nella crescita del proprio business svincolandolo anche da attività come manutenzione ordinaria della propria infrastruttura di rete. Il tutto permettendo di dedicare questo tempo definiamolo ritrovato, per migliorare appunto processi aziendali o concentrarsi su attività strategiche proprio per il loro business».
In maniera pragmatica, dovendolo elencare qual è il problema più grande che le imprese stanno trovando nel costruire una rete che deve seguire il nuovo spazio di lavoro distribuito, per affrontare la sfida del vero smart working?
«La questione principale è proprio riuscire a implementare e gestire in poco tempo un’infrastruttura che possa essere flessibile, soprattutto vista anche la richiesta di smart working. Ovviamente serve implementare un’infrastruttura che sia scalabile e in grado di soddisfare i requisiti di questa sfida del mondo IT. A maggior ragione in questo periodo storico, dove si sta vivendo una migrazione verso il cloud, per ovvi motivi non ci si può permettere di avere vecchie infrastrutture all’interno ed è necessario che stiano al passo con i tempi».
In questo quadro, è vero che il modello as a service si può applicare anche al mondo della rete e del network e quali sono i vantaggi?
«Può essere arrivato in ritardo, quindi in rincorsa rispetto agli altri modelli as a service ma assolutamente si, anzi è una cosa che è un po’ sulla bocca di tutti ultimamente ed è quello che un po’ stiamo cercando di finalizzare sempre di più da qualche anno a questa parte. Delegare questa attività ad un MSP come lo è Elmec facilita e semplifica la parte di gestione quotidiana dell’infrastruttura rendendola come detto prima sicura, aggiornata e soprattutto stabile. All’interno di questi vantaggi si potrebbe anche elencare da parte del cliente un investimento che può essere appunto controllato o scalabile e soprattutto distribuito nel tempo. Altri vantaggi potrebbero essere il fatto che dare in gestione tutta questa parte di tecnologia ad un service provider significa anche avere un parco hardware del tutto aggiornato. Quindi non sei più tu cliente finale a dover star dietro a queste manutenzioni ordinarie ma siamo noi che diventiamo responsabili della tua infrastruttura. Poi ovviamente lato Elmec ci appoggiamo tanto alla nostra parte di NOC che in 24/7 riesce ad erogare appunto dei servizi attraverso persone tecniche specializzate»
Perché l’idea anche di as a service applicata al networking che avete voi è unica?
«Come ti accennavo in precedenza per noi è fondamentale cercare di capire quali sono le migliori tecnologie sul mercato e che possono soprattutto interfacciarsi con i nostri servizi gestiti. C’è da dire che il nostro portfolio di servizi di gestione e completo dalla A alla Z, se così si può definire. Inoltre proponendoci appunto sul mercato come manager service provider applichiamo questo modello as a service anche nell’ambito networking. La nostra è una gestione basata su competenze che si sono create all’interno dell’azienda e che si sono sviluppate nel corso degli anni con corsi di certificazione e percorsi di formazione di eccellenza».
Senti Marco nell’ottica di questo percorso verso l’approccio as service applicato al mondo del network perché avete scelto un compagno di viaggio come HPE Aruba?
«La piattaforma di HPE Aruba, di cui tra l’altro Elmec che è Gold partner e Manager Service Provider, propone i propri servizi di gestione basati appunto su una soluzione cloud come Aruba Central. L’idea e la pratica di questa soluzione semplice e sicura è quella di fornire infrastrutture network ai nostri clienti finali. Grazie a queste dashboard intuitive e tra l’altro che sfruttano tecnologie come intelligenza artificiale è possibile andare anche a prevenire eventuali problematiche sulla rete. Quindi per noi è importante sapere di avere a disposizione una gestione facile delle infrastrutture e anche dare una sorta di reportistica, avere uno stato delle manutenzioni degli apparati che noi stiamo gestendo. Ovviamente tutto questo ci dà la possibilità di fare di attività come troubleshooting e upgrade del firmware anche in semplici passi. Lato nostro vuo dire dunque avere un effort minore nella gestione di queste infrastrutture ed essere più reattivi nella parte appunto di verifica e ovviamente intervento in caso di major incident. Anche il provisioning risulta essere del tutto semplificato: l’hardware viene spedito direttamente presso siti remoti del cliente dove appunto poi sarà collegato alla a rete in modo anche da auto configurarsi una volta allacciato ad essa. Questo ci permette di coprire anche grosse distanze geografiche. Noi abbiamo diverse installazioni a livello worldwide dove appunto abbiamo la possibilità di essere molto reattivi su problematiche o esigenze del cliente. Un valore davvero unico»
Esiste un target d’elezione cioè c’è un target privilegiato di aziende per questo tipo di offerte oppure no?
«Non penso ci sia un target preciso o univoco. Secondo me il vero fattore decisionale è il seguente: ovvero bisogna capire chi vuole avere gli oneri e gli onori della rete in un simile contesto di mercato. In un simile scenario quello che si sta cercando di fare e di far capire ai nostri clienti finali è che il network purtroppo non è più una commodity ma diventa una parte fondamentale sul quale si basa tutta l’infrastruttura dell’azienda, quindi occorre trattarlo come argomento core. E quindi servono le competenze di Elmec Informatica…»