Oracle Cloud ora non si ferma più. Nuova cloud region in California, ora sono 25, e l’Italia nel mirino. È l’estate delle nuvole, è l’estate di Oracle che continua a spingere forte la sua strategia di sviluppo intorno ad una declinazione del Cloud di livello enterprise unica, in termini di sicurezza e di ampia scelta di possibilità per il cliente.. Una strategia che passa anche e soprattutto dalla prossimità e dallo sviluppo di nuove Region.

Non c’è dubbio, come scriveva Codemotion in un recente articolo,  che il vero supereroe digitale in questa fase di emergenza sia il cloud computing. Una piattaforma, un paradigma, un modo nuovo di intendere, acquistare, usare il digitale che ha trovato straordinaria affinità con le esigenze di milioni di manager e imprese mondiali nel piendo di in questa delicatissima ripartenza.

Flessibilità, modello pay per use, sicurezza, potenza di calcolo, storage quando serve, dove serve e, molto più semplicemente, quella straordinaria abilità di rendere possibile, nel mondo virtuale, quasi tutto quello che è possibile nel mondo fisico e, per giunta, con maggiore velocità…

Virtuale proprio come è, inevitabilmente, buona parte di questa “nuova normalità”.

Uno scenario all’interno della quale la sfida dei grandi colossi mondiali del mercato ICT si è naturalmente accesa con una infinità di interpretazioni e declinazioni della rivoluzione cloud.

In questa arena, da tempo, proprio Oracle ha deciso di cambiare passo con grande decisione, dopo avere atteso prima di muovere i primi passi verso le nuvole

Oracle Cloud aperta la 25° Region

Intanto l’ultima emblematica notizia di queste ore: proprio Oracle ha infatti annunciato la sua 25ma Cloud Region nel mondo, aprendola oggi a San Jose, California. Un’apertura che, parole della stessa società, fa parte dell’aggressivo piano che punta ad aggiungere 11 Regioni Cloud entro il luglio 2021, portando il totale a 36. «Ora – spiegano dalla società -, i clienti e i partner nordamericani della costa occidentale hanno accesso locale a tutti i servizi cloud dell’azienda, tra cui Oracle Autonomous Database, Oracle Autonomous Linux e tutte le applicazioni Oracle Cloud (ERPM, HCM, CX) in modalità SaaS per spingere sull’innovazione e proteggere in modo sicuro applicazioni e dati». Il sito di San Jose ospita anche la sesta interconnessione multi-cloud tra Oracle e Microsoft Azure. Questa interoperabilità cloud – (annunciata ormai da oltre un anno, ndr) – consente ai clienti di gestire i loro carichi di lavoro mission-critical senza soluzione di continuità tra Oracle Cloud Infrastructure e MS Azure.

«le imprese hanno necessità di prossimità… cloud»

«Stiamo raddoppiando la nostra espansione globale e scalando rapidamente il nostro cloud pubblico in tutto il mondo per soddisfare la crescente domanda dei clienti – ha dichiarato Clay Magouyrk, executive vice president di Oracle Cloud Infrastructure -. Le imprese hanno bisogno di cloud region completamente indipendenti in più siti, per soddisfare i requisiti di residenza dei dati e per mettere in atto misure di disaster recovery».

Nel dettaglio Oracle ha aperto 8 regioni cloud nel 2020 e attualmente ne gestisce 25 a livello globale – 19 commerciali e 6 per il settore pubblico/governativo: si tratta della più rapida espansione da parte di uno dei principali fornitori di cloud.

La mappa delle nuvole «prossima fermata l’Italia»

Le prossime aperture di cloud region da parte di Oracle sono previste nel Regno Unito, in Brasile, negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita; altre cloud region nell’Unione Europea saranno aperte proprio in Italia (a conferma della crescita dell’interesse per il cloud di livello enterprise – cioè con requisiti molto elevati di sicurezza del dato e prestazioni che vanno per Oracle sotto l’appellativo di cloud di seconda generazione, come spiego più avanti – nel nostro territorio), Svezia e Francia, oltre a nuove in Cile, Singapore, Sudafrica e Israele.

Le regioni Oracle Cloud attualmente disponibili sono comunque:

– Asia Pacifico: Tokyo, Osaka, Seoul, Chuncheon, Mumbai, Hyderabad, Sydney, Melbourne
– Americhe: San José, Phoenix, Ashburn, Toronto, Montreal, San Paolo
– Europa: Francoforte, Londra, Zurigo, Amsterdam
– Medio Oriente: Jedda
– Settore governativo: due regioni per il governo degli Stati Uniti generiche, tre regioni specifiche del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, una del Regno Unito

Obiettivo leadership: «non commettete lo stesso errore fatto sottostimando Amazon»

Detto della mappa attuale e futura, va anche aggiunto che per aiutare i clienti ad avere una vera continuità operativa e una protezione dalle calamità, soddisfacendo al contempo i requisiti di residenza dei dati all’interno del proprio Paese, Oracle prevede inoltre di stabilire almeno due cloud region in quasi tutte le aree in cui opera.

A fare il punto sugli obiettivi del colosso guidato da Larry Ellison è stato comunque di recente. Ariel Kelman, il nuovo CMO di Oracle, nel corso di una intervista con Business Insider negli USA.

Ariel Kelman, il nuovo CMO di Oracle

Il manager, che arriva proprio da Amazon Web Services, ha spiegato, chiaramente, la strategia di Oracle in tre step facendo prima una premessa molto chiara. «Abbiamo come obbiettivo la leadership nel cloud in ambito enterprise e al mercato diciamo:  “Dopo aver sottovalutato la capacità di Amazon (quando era conosciuta solo come un grande player B2C online, ndr) di diventare uno dei principali attori dell’infrastruttura cloud, ora non commettete lo stesso errore con Oracle”…»

Oracle Cloud, primo: espandersi sul territorio

Venendo però al dettaglio della stratega enunciata da Kelman, il primo passo vede nella progressione delle cloud region il suo focus principale. «Da quattro regioni cloud nel 2018 alle 25 attuali la progressione è decisa e – spiega il manager – abbiamo piani di espansione a 36 regioni entro il prossimo anno».

Oracle prevede inoltre di costruire due aree cloud in ogni paese in cui opera, come mezzo per aiutare i clienti a rispettare le normative sulla sovranità o residenza dei dati e avere performance, sicurezza, disaster recovery senza compromessi. Oracle ha già due regioni negli Stati Uniti, in Canada, nell’Unione Europea, nella Corea del Sud, in Giappone, in India e in Australia e ha anche appena lanciato Dedicated Region Cloud @ Customer, consentendo così ai clienti di qualsiasi parte del mondo di eseguire carichi di lavoro con Oracle Cloud – con SLA come nel cloud pubblico – ma completamente gestiti dal proprio datacenter locale.

Oracle Cloud, secondo: scommettere sulle competenze dei massimi esperti mondiali

Il secondo passo della strategia Cloud di Oracle passa dalle competenze e dalla assunzione di esperti mondiali in materia di cloud, tra cui due veterani AWS come Don Johnson e Clay Magouyrk.
Kelman, Johnson e Magouyrk stanno lavorando insieme per cogliere un’opportunità senza precedenti nell’accompagnare milioni di aziende che non hanno ancora trasferito i loro carichi di lavoro business-criticallocali nel cloud.

«Siamo davvero ancora al secondo o forse anche al terzo inning dell’adozione del cloud da parte delle aziende – ha dichiarato Kelman a Business Insider. Abbiamo tutto il tempo necessario a disposizione per conquistare una quota significativa sul mercato».

Oracle Cloud, terzo: la carta «vincente» di Oracle Generation 2 Cloud

E poi c’è il motore, il cuore della strategia Oracle. La generazione 2 del cloud di Oracle (“Gen2 Cloud”), introdotta nel 2018, offre alle aziende – dalle startup alle grandi aziende – l’unico “autonomous cloud”, completo di strumenti di intelligenza artificiale e machine learning che vengono in aiuto per gestire i dati nella massima sicurezza, lo sviluppo delle applicazioni, integrazione e blockchain.

«Parte della tecnologia cloud che Oracle aveva sviluppato negli ultimi due anni era davvero in anticipo rispetto a ciò che era disponibile sul mercato – ha raccontato Kelman -. Ora è tempo di portare il valore di queste innovazioni con la forza e i messaggi adeguati. È straordinario, e fa parte del progetto di trasformazione del cloud in corso presso una delle più importanti aziende di tecnologia degli ultimi 30 anni».

Oracle Cloud ora non si ferma più. Nuova “Region” in California e l’Italia nel mirino «Ecco come cerchiamo la leadership nel cloud enterprise» ultima modifica: 2020-08-06T11:49:43+02:00 da Marco Lorusso

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