Il mondo del cloud è in continua evoluzione. Oggi le aziende non si legano più ad un determinato fornitore, preferendo agilità, dinamicità e potere di cambiare, dove e quando si vuole. Lo sa bene Fabio Dallaglio, che coordina la parte vendite di Quanture. “Siamo una società di consulting con sede a Modena e Bologna. Lavoriamo in tutta Italia e ci occupiamo di consulenza e implementazione in ambito ICT. Abbiamo la fortuna di essere cresciuti nel cuore dell’Emilia-Romagna, per cui un settore di riferimento è sicuramente il manufacturing. Viviamo nel cuore del distretto ceramico e della Motor Valley. Per competenze, siamo posizionati su una fascia medio alta, per cui siamo abituati a lavorare con aziende molto complesse”.
Nella prima parte del 2023, i modelli as service di accesso anche alla potenza di calcolo, storage e server sembrano aver raggiunto davvero un’efficacia concreta nel rispondere alle esigenze delle aziende. “Nell’anno in corso abbiamo raggiunto un ottimo grado di maturità. Dal lato del cliente, c’è più consapevolezza delle potenzialità del cloud. In tale ottica, il modello as a service offre la possibilità di non aver limiti di nessun genere. Oggi più che mai, soprattutto in un momento in cui le esigenze e i bisogni delle aziende cambiano in maniera veloce, è quasi impossibile prevenire ciò di cui si avrà bisogno nei prossimi anni. Per questo, avere un modello che cresce col al crescere delle esigenze è propedeutico al business. Così come il potersi sgravare dalla gestione quotidiana dell’infrastruttura, delegandola a partner di fiducia, per dedicarsi allo sviluppo di progettualità di innovazione”.
Ma, negli ultimi anni, è il concetto stesso di cloud ad aver assunto contorni differenti, tanto che se fino a ieri l’interesse era quasi esclusivamente sulla parte di Public Cloud, oggi il focus è sul cloud “territoriale”, con la concezione che la prossimità restituisca maggiore sicurezza. “Non è più una questione di geografia. Il cloud è un modello dove l’esigenza di fondo è quella di dare una protezione e una maggiore accessibilità al proprio dato, creando una piattaforma che possa erogare e mettere in funzione i propri servizi senza restrizioni. La prossimità è un’esigenza su tanti servizi, e così un approccio ibrido che possa dare un governo delle informazioni migliore. Questa prospettiva può fare, oggi più che mai, la differenza”.
Nel cuore di questo scenario che Dallaglio ha delineato, si sviluppa la collaborazione di Quanture con Hewlett Packard Enterprise. “Con HPE siamo in grado di costruire un modello full as a service grazie all’approccio GreenLake. Questo ci permette di garantire ai nostri clienti piattaforme e infrastrutture completamente sotto controllo, erogate in modalità full cloud building. Un approccio lungimirante che, come anticipato, ha raggiunto un ottimo grado di maturità. I clienti stessi si rendono conto del beneficio nell’investire su partner di rilievo, su una tecnologia di riferimento, per assicurarsi di poter stare al passo con le innovazioni e i cambi guidati dalla tecnologia. Seguiamo, passo dopo passo, ogni progetto, con la consulenza e l’affiancamento costante e siamo sempre più convinti che i partner ei vendor faranno sempre più la differenza”.
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