Nel 2021 gli attacchi cyber (siano essi ransomware, malware o phishing) nel mondo sono aumentati del 10% rispetto all’anno precedente, e sono sempre più gravi. Non solo: le nuove modalità di attacco dimostrano che i cyber criminali sono sempre più sofisticati e in grado di fare rete con la criminalità organizzata. Non si tratta di un parere qualsiasi ma dell’Incipit del rapporto 2022 di Clusit, il punto di riferimento in Italia per la Cybersecurity.
Tra gli attacchi più temuti dalle aziende ci sono sempre quelli ransomware (qui trovate una guida completa sul tema) che, a distanza di alcuni anni dalla loro apparizione, continuano a colpire organizzazioni di tutti i settori e dimensioni. Tanto che non in pochi finiscono con il cedere alle odiose richieste dei cybercriminali, pur di riavere indietro i propri file e strumenti di lavoro. La persistenza del ransomware, tra l’altro, è favorita dalla digitalizzazione spinta e confusa che ha caratterizzato le imprese nostrane nel biennio della pandemia: l’ansia inevitabile della ripartenza ha contagiato tutti e sta portando manager e imprese a correre verso un incontrollato accumulo di soluzioni di sicurezza prodotte da vendor diversi.
L’obiettivo, naturalmente, sarebbe quello di evitare le peggiori conseguenze degli attacchi e salvaguardare la continuità del proprio business ma, purtroppo, l’effetto finale rischia di essere estremamente negativo: questo accumulo di tecnologie, software e servizi di sicurezza, in assenza di una programmazione precisa, rischia di creare infrastrutture inevitabilmente sempre più rigide, complesse da gestire e, dunque, più vulnerabili. Con conseguenze anche decisamente importanti dal punto di vista della compliance normativa, in particolare al rispetto del GDPR, su cui il Garante per la privacy ha annunciato una stretta che rischia di essere foriera di multe e conseguenze per le imprese inadempienti.
In questo contesto sono tante le domande che i partner specializzati nella sicurezza si pongono quotidianamente: come si deve allora affrontare la sfida della sicurezza? È davvero possibile aiutare le imprese ad affrontare la marea di attacchi ransomware, phishing senza complicare la loro infrastruttura IT? Come si supporta la protezione di superfici e strumenti diversi come cloud, smartphone, server, workstation? Come si aiutano manager e imprese a mantenere, facilmente, il controllo di un ufficio che ha perso il proprio perimetro?
Di questi temi si parlerà il prossimo 17 marzo alle 11:00 in occasione di #SicurezzaNoPanic, uno speciale webinar streaming con cui sarà costruita la mappa definitiva dei consigli, le idee, i servizi e le soluzioni che un buon partner deve proporre per costruire una infrastruttura IT davvero flessibile, sicura e soprattutto… semplice. Una sfida che sarà affrontata grazie alla presentazione di casi concreti di disastri, blocchi ma anche di successi, con numeri esclusivi e i consigli degli esperti di F-Secure e Alias.
Per non perdere l’appuntamento ed effettuare l’iscrizione occorre andare su questa pagina.