Dopo mesi di speculazioni, OpenAI ha rivelato SearchGPT, un motore di ricerca “prototipo” che potrebbe aiutare l’azienda a strappare una fetta del redditizio business dei motori di ricerca in mano a Google.
OpenAI ha affermato che il nuovo strumento aiuterebbe gli utenti a trovare ciò che stanno cercando in modo più rapido e semplice utilizzando l’intelligenza artificiale generativa per «raccogliere collegamenti e rispondere alle domande degli utenti in un tono conversazionale».
SearchGPT potrebbe essere integrato nel popolare chatbot ChatGPT di OpenAI. Oltre a una ricerca web più ampia, il motore di ricerca attingerà alle informazioni fornite dagli editori che hanno firmato accordi che danno accesso ai propri dati proprio ad OpenAI.
Il motore di OpenAI, come racconta qui Franz Russo, presenta anche una barra laterale in cui, secondo ciò che afferma l’azienda, gli utenti possono visualizzare più risultati e fonti, sempre con informazioni pertinenti.
Kayla Wood, portavoce di OpenAI, (come riporta Wired America) ha rifiutato di fornire una demo SearchGPT o un’intervista sul nuovo strumento, ma ha confermato che la società ha già dato accesso a partner ed editori senza nome e a aspetti migliorati del motore di ricerca in base al loro feedback.
SearchGPT non è il primo motore di ricerca che integra la Generative AI.
Microsoft, uno dei più importanti investitori in OpenAI per altro, è stata una delle prime aziende a rilasciare un motore di ricerca con generative AI con Bing, nel 2023, che si basava già sui grandi modelli linguistici di OpenAI e, anzi, 24 prima dell’annuncio di OpenAI ha anche rilanciato, qui tutti i dettagli.
Da allora, più concorrenti, come Google e Perplexity, hanno lanciato le proprie esperienze di ricerca AI per gli utenti. Google in particolare in occasione dell’ultimo Google I/O, la sua celebre conferenza del View per gli sviluppatori, ha annunciato una nuova “versione AI” del motore di ricerca chiamata AI Overviews che integra l’intelligenza artificiale generativa. Al momento la funzionalità è presente solo negli USA e nel Regno Unito, ma entro la fine dell’anno dovrebbe raggiungere circa un miliardo di utenti
Queste funzionalità di Google forniscono riassunti generati dall’intelligenza artificiale di articoli, spesso in cima ai risultati delle notizie. SearchGPT di OpenAI appare più simile all’approccio di Perplexity, in cui il chatbot fornisce un elenco di collegamenti pertinenti e l’utente può porre domande di follow-up.
Dopo che OpenAI ha introdotto ChatGPT per la prima volta nel novembre 2022, i primi utenti hanno visto nella capacità del chatbot di scavare e riassumere le informazioni dal web un potenziale sostituto per la ricerca web convenzionale.
I primi sforzi di Microsoft con Bing sono stati tutt’altro che un successo, secondo gli esperti, con il motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale che produceva risposte strane, inappropriate e scorrette. La quota di mercato di Bing è cresciuta solo leggermente dopo la revisione.
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Quando, come anticipato, Google ha aggiunto le informazioni AI ai risultati di ricerca questo maggio, anche l’azienda ha rapidamente incontrato problemi di affidabilità, come “raccomandare alle persone di aggiungere colla alla pizza”. SearchGPT di OpenAI può utilizzare un approccio all’IA generativa, chiamato retrieval augmented generation, che è uno standard del settore per la ricerca dell’IA e progettato per ridurre il tasso di allucinazioni nelle risposte di chatbot. Con un approccio RAG, lo strumento AI fa riferimento a informazioni attendibili, come un sito web di notizie preferito, generandone l’output e si collega a dove i dati hanno avuto origine.
C’è anche la questione di potenziali violazioni del copyright. La perplessità in particolare è stata criticata da molte testate, per aver copiato aspetti del giornalismo originale con il suo strumento di ricerca AI e sembra ignorare le richieste di non prendere contenuti da alcuni siti web. Nel post sul blog di OpenAI, la società menziona il suo impegno nei confronti degli editori: “SearchGPT è progettato per aiutare gli utenti a connettersi con gli editori citando e collegandosi in modo prominente a loro nelle ricerche”. Diverse aziende, tra cui Vox Media, The Atlantic, News Corp e il Financial Times, hanno tutti firmato accordi di licenza con OpenAI quest’anno.
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Nonostante il successo di ChatGPT, OpenAI è alla ricerca di nuovi flussi di entrate in quanto versa denaro nella formazione di modelli di intelligenza artificiale sempre più grandi. Un rapporto di The Information stima che la società potrebbe perdere $ 5 miliardi quest’anno a causa del costo di assumere più personale e lanciare nuove offerte commerciali e formare un’IA più potente. (nella foto Sam Altman guida di OpenAI)
Entrare nel mondo della ricerca web può anche aiutare OpenAI in questo senso.
Ora c’è grande attesa intorno alle contromosse di Google, il gigante della ricerca sviluppò rapidamente un concorrente di ChatGPT chiamato Gemini, il proprio chatbot su IA, che ora la stessa Google punta a rendendere sempre più smart. Ma l’obiettivo, a questo punto, è osservare come Gemini verrà integrato all’interno di quelli che tutti conosciamo come il più grande motore di ricerca online.
Richard Socher, CEO di You.com, uno strumento che utilizza l’intelligenza artificiale generativa per far emergere informazioni dal web, afferma, in una intervista con Wired, che fornire uno strumento di ricerca “misurabilmente” migliore di quello a cui le persone sono abituate è incredibilmente difficile. Socher aggiunge che per OpenAI spostarsi da un focus puro sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale a più iniziative commerciali non sarà banale. “Devono sviluppare una una mentalità molto diversa”, dice.
