Da sparring partner ad abilitatore (vigile) delle strategie di sostenibilità ambientale promosse dai vendor: il ruolo determinante del distributore IT.
Il comparto IT abbraccia la sostenibilità ambientale è la traduzione letterale dell’ultimo rapporto del Global Technology Distribution Council (GTDC), l’associazione di categoria che rappresenta i principali distributori di tecnologia a livello mondiale. Il documento è gratuito e scaricabile da qui e presenta una interessante visione su cosa è la sostenibilità ambientale, non solo dei distributori IT.
Lo scopo del rapporto non è di dare voti ma, piuttosto, di cercare rotte di navigazione. Perché, e ormai dovrebbero averlo capito tutti, attivare programmi di sostenibilità, ambientale e non solo, non è un’opzione.
Il famigerato indice ESG, su cui oggi si costruiscono fondi azionari, portafogli e redditività aziendale, è quel numero che sempre di più inciderà su valutazioni, acquisizioni e reputazione. Dunque, che piaccia o no, è il caso di attrezzarsi, senza “fare i furbi”, senza fare greenwashing.
GTDC dichiara che i fattori che guidano le iniziative globali di sostenibilità sono chiari e circoscritti. Si va dalla riduzione al minimo delle emissioni di gas serra, degli sprechi nel comparto degli imballaggi e delle spedizioni, all’utilizzo di fonti di energia green.
Sostenibilità ambientale: non solo nella logistica
Da ciò si comprende facilmente che il distributore ha una responsabilità maggiore rispetto al vendor o al rivenditore. Banalmente perché per i magazzini del box mover – se esistono ancora – transitano le scatole dei vendor. E se si parla di transito, si parla inevitabilmente di ricezione e consegna, insomma di trasporti. Sarebbe quindi il caso di fare due verifiche ai magazzini e ai sistemi di trasporto.
Come si produce l’energia che serve per far funzionare la logistica? Quante emissioni di gas serra si producono, quanta energia pulita si restituisce? Da che tipo di veicoli è composta la flotta? Che mezzi di trasporto alternativi si utilizzano? E, anche se la sostenibilità del packaging dovrebbe essere in carico al vendor, un’occhiata agli imballaggi, soprattutto se si devono riassemblare, è d’uopo.
Dunque, la logistica è elemento critico di una filiera IT che deve essere sostenibile. Ma non si riduce a questo il ruolo del distributore. Infatti, ciò che si è compreso dal rapporto GTDC, e non solo, è che la sostenibilità ambientale deve essere un concento orizzontale lungo tutta la filiera.
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Un concetto trasversale a tutta la filiera
Concetto che è sempre più abbracciato dai vendor. Che, se non possono obbligare, sicuramente incoraggiano, magari incentivano, tutto il canale a darsi una regolata (sostenibile). Così, si chiede conto al canale delle emissioni, dei trasporti, dello smaltimento degli imballaggi. E lo si coinvolge in attività di economia circolare – leggi ritiro, smaltimento e rigenerazione dei prodotti.
In questa visione il distributore ha il ruolo cruciale di sparring partner e di abilitatore (vigile) sul territorio della linea dettata dai vendor.
Detto questo, che fare?
Alcune delle iniziative menzionate all’interno dello studio Il comparto IT abbraccia la sostenibilità ambientale di GTDC comprendono:
- La valutazione dell’attuale impatto ambientale delle aziende che operano nell’IT per stabilire linee di azione comuni.
- Sviluppare piani di sostenibilità ambientale che interessino trasversalmente Paesi che hanno normative, standard e riferimenti culturali diversi.
- Soddisfare i requisiti in termini di compliance e di reporting contabile in capo a più soggetti (cioè, enti regolatori, investitori, dipendenti, clienti).
- Specificare come i distributori e i rivenditori, unitariamente considerati, debbano impattare sull’ambiente.
Inoltre, GTDC punta l’attenzione sulle tecnologie sottolineando come l’adozione del cloud può supportare interessanti iniziative di sostenibilità. E qui si chiamano a raccolta i cloud service provider. Per un’azienda cliente, la scelta di un fornitore cloud il più possibile green potrà essere indicata nel suo rapporto CSR (Corporate Social Responsability), rappresentando un valore ESG. Dunque, attenzione, la sostenibilità del partner di canale diventa anche una discriminante di scelta.
GTDC conclude che la riduzione del consumo di risorse e degli sprechi e la conversione di apparecchiature e strutture in fonti di energia più ecologiche sono oggi gli obiettivi primari del programma per i distributori. Ma ciò non è possibile senza il puntuale supporto del management delle aziende di canale.