Nella Fase 2 dell’emergenza sanitaria le aziende italiane dovranno prevedere adeguati strumenti per il tracciamento del personale. Il Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro ha introdotto alcuni obblighi che impatteranno notevolmente sull’operatività aziendale.
Tutte le aziende operanti in Italia dovranno adeguarsi relativamente a due aspetti: rilevazione degli accessi e tracciamento del personale, ma anche degli ospiti, all’interno delle strutture aziendali.
Se oggi qualcuno mugugna, a ben vedere un domani potrebbe essere soddisfatto della normativa. Le imposizioni del Protocollo introducono modalità operative che un domani si dimostreranno molto utili per snellire e ottimizzare la gestione del personale. La componente di controllo degli accessi la svilupperemo nel prossimo approfondimento di questa serie realizzata insieme ad Infor.
Il tracciamento del personale a fini preventivi e non di controllo
In questo articolo, invece, vogliamo concentrarci sul tracciamento del personale. Infor ha a portafoglio Welcomeup Sentinel, una soluzione completa ed efficace che non solo segue le direttive del Protocollo, ma è già pronta per una gestione più innovativa e funzionale delle risorse umane.
Welcomeup Sentinel integra diverse funzioni, tra queste la localizzazione e la verifica della distanza tra le persone nel rispetto della privacy. È fondamentale specificare “nel rispetto della privacy” visto che il Protocollo Covid-19 va a impattare pesantemente sulla gestione dei dati personali. Ciò significa che l’azienda non dovrà solo adeguarsi alle richieste del Governo, ma lo dovrà fare in piena osservanza del GDPR, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati.
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La soluzione di Infor consente il tracciamento del personale, con l’obiettivo di monitorarne in tempo reale gli spostamenti all’interno degli ambienti di lavoro. Il monitoraggio è finalizzato al rispetto delle misure di sicurezza richieste a tutela del personale e all’eventuale ricostruzione della catena di contatti avuti dai dipendenti all’interno dell’azienda.
La tecnologia non lesiva della privacy è già disponibile
Ma come può essere eseguito il tracciamento del personale all’interno dell’azienda? E, soprattutto, in che modo viene rispettato pienamente il GDPR? Attraverso dei sensori di rilevamento termico, per esempio, e non necessariamente con un sistema di videocamere a circuito chiuso, è possibile individuare potenziali assembramenti, per esempio nelle aree comuni come la sala mensa o le sale riunioni.
Secondo il Protocollo, infatti, gli “assembramenti” devono essere regolamentati, per esempio limitando il numero di persone che accedono a una sala riunione. Il modulo corrispondente di Welcomeup Sentinel permette una facile personalizzazione dei parametri, segnalando in tempo reale eventuali irregolarità.
Tutto questo è possibile senza limitare in alcun modo la privacy dei dipendenti e di tutti quelli che hanno necessità di accedere alle strutture aziendali. In che modo? Semplicemente anonimizzando i dati, come si dice utilizzando un termine orrendo.
Non c’è bisogno di sistemi di videosorveglianza invasivi
Così, non c’è bisogno di scomodare sistemi di videosorveglianza con obbiettivi ad alta risoluzione. Perché, in generale, non interessa CHI ha infranto le regole ma solo SE le regole sono state infrante.
Per questo potrebbero essere sufficienti dei semplici sensori di rilevazione termica che, grazie a un software, colorano su una mappa le aree critiche di una tonalità accesa. In questo modo, la privacy richiesta dal GDPR è salva.
Ma il protocollo richiede anche di dotarsi di misure che consentano la ricostruzione della catena di contatti avuta da un eventuale elemento positivo. Ovviamente, per questo scopo un sistema a sensori termici non è la scelta adeguata.
Qualunque sistema di individuazione si utilizzi, grazie per esempio a tecnologie beacon-like, può essere utile allo scopo. Così, si tutela il GDPR ricorrendo a un codice identificativo che permetta di individuare e ricostruire i movimenti di una persona esclusivamente nel caso sia effettivamente necessario. Questo perché gli organismi sanitaria potrebbero richiedere all’azienda questo tipo di informazioni ai fini della determinazione di un focolaio di infezione.
In ogni caso, in qualsiasi modo si effettui il tracciamento del personale, è importante specificare che il volume di dati raccolti sono minimi, non occupano troppo spazio di storage e memorizzabili per un tempo limitato. A questo proposito ci si riferisce al testo del GDPR che, in verità, non definisce tempistiche precise per le situazioni di emergenza. I consulenti del lavoro suggeriscono un range di tempo che va da un mese al totale dei giorni che ci separano dal 31 dicembre 2020.