WeAreProject, fare ordine nella confusione “generata” dall’IA. Il 73% dei lavoratori italiani, nel mondo la percentuale sale al 78%, usa già strumenti di intelligenza artificiale generativa al lavoro. Lo fa, però, senza affidarsi a programmi offerti dalle aziende ma per propria iniziativa. I dati del più recente Microsoft Work Trend Index, dimostrano come l’utilizzo dell’IA generativa sia quasi raddoppiato negli ultimi sei mesi ma, soprattutto, pone al centro dell’interesse un nuovo fenomeno: il “Bring your own AI tool”. Di cosa si tratta? I dipendenti usano sempre più in maniera autonoma gli strumenti di intelligenza artificiale, ovvero senza una strategia aziendale. Questo aumenta un caos già evidente, per lo più creato dal fiorire di soluzioni che, più o meno realmente, dicono di usare l’intelligenza artificiale per raggiungere n risultato migliore, quasi sempre in minor tempo.
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C’è insomma molta confusione. Le organizzazioni hanno difficoltà a capire cosa sia possibile e cosa no con gli strumenti di IA, in modo particolare di GenAI. Questo può rendere difficile valutare l’effettivo rapporto tra costi e benefici. Sappiamo che in Italia, e in generale in Europa, il gap tra richiesta di tecnici e skill è elevato. Nella sola Lombardia, secondo i dati di Confartigianato di fine marzo, mancano 47 mila posti di lavoro con competenze digitali avanzate. Due PMI su tre (66%) hanno adottato interventi per attrarre o trattenere il personale qualificato. In un mondo in costante evoluzione, guidare la propria azienda attraverso i rapidi cambiamenti è essenziale per rimanere competitivi.
Se ne è parlato il 15 maggio durante l’Innovation Day di WeAreProject, in cui è stato offerto un quadro olistico, generale ma specifico, delle sfide e opportunità dell’IA per le aziende.
WeAreProjcect, gestire una rivoluzione senza precedenti
In un mondo in costante evoluzione, la volontà è stata guidare i rapidi cambiamenti, offrendo una prospettiva concreta su come adottare la GenAI, il cloud, strumenti di sicurezza informatica, in maniera integrata, creando valore. Diego Lavezzi, AI Solution Manager, WeAreProject, ha ricordato come le recenti innovazioni in ambito di Artificial Intelligence abbiano il potenziale di portare impatti dirompenti su aziende, consumatori e sull’intera società. “Ma come tutte le innovazioni, il tema dell’adozione e della diffusione riveste un ruolo fondamentale. WeAreProject offre la sua prospettiva e grazie a vari use case può fornire suggestioni su come approcciare il tema e riuscire a cogliere i vantaggi che l’AI sta portando”.
A lui fa eco Stefano Stagnaro, CTO di Extraordy, parte di WeAreProject. “La transizione verso il mondo digitale ha creato molte opportunità, nuove ed entusiasmanti. L’esperienza e le competenze di Extraody promettono di dare maggiore consapevolezza delle sfide e delle opportunità che il mondo digitale, sempre più Cloud Native, ci richiede di affrontare”. Tra virtualizzazione, container e automazione, Stagnaro ha mostrato come le soluzioni a marchio Red Hat possono aiutare il business ad affrontare l’eterogeneità delle piattaforme, puntando sull’open-source.
WeAreProject l’IA e le voci dei protagonisti di un ecosistema di valore
Sempre in tema Red Hat l’intervento di Fabiano Finamore, Head of Commercial Segment, Red Hat. “L’Italia sta affrontando con determinazione l’avvento dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione digitale, riconoscendo il loro potenziale trasformativo in tutti i settori. Attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, partnership pubblico-privato e programmi di formazione, il paese sta creando un ecosistema propizio per l’adozione di tecnologie avanzate”. Un obiettivo comune, accolto anche da Red Hat, che è quello di potenziare la competitività economica, migliorano i servizi pubblici e promuovendo la crescita sostenibile, con sempre al centro il benessere e l’inclusione sociale.
WeAreProject e il lato “buono” dell’IA
Ma in che modo l’IA può aiutare davvero nel quotidiano? Lo hanno mostrato Nicola Odone, Partner Development Manager di Microsoft e Davide Vignoli, Microsoft Solution Specialist di We Are Project.
“L’IA rappresenta una delle trasformazioni più significative del nostro tempo. I recenti progressi tecnologici hanno reso evidenti le opportunità nel business aziendale, ma non possiamo ignorare l’efficienza in ambito personale”. In questo intervento, Vignoli ha avviato diverse demo focalizzate su Copilot e le sue iterazioni in varie applicazioni già ben conosciute dagli utenti. Ma per beneficiare pienamente delle potenzialità dell’intelligenza artificiale c’è bisogno di macchine “pronte” per tali tecnologie.
L’IA è ovunque e sta rivoluzionando ogni settore, con possibilità illimitate. Può trasformare gli interrogativi in scoperte, le informazioni in azioni e l’immaginazione in realtà.
Qualunque sia l’idea o il settore, la necessità di una solida infrastruttura è un elemento imprescindibile per supportare soluzioni innovative. Anna Savi, Partner Sales Account, Intel e Giampaolo Parravicini, Category Manager, Workforce Solutions, HP hanno dunque spiegato le potenzialità della piattaforma degli AI PC per cogliere il meglio dalla nuova tecnologia, in pratica senza compromessi. In chiusura, Massimo Brugnoli, Digital Innovation Director di WeAreProject ed Emilio Mazzucconi, Presales Director di We Are Project.
Il primo ha sottolineato come la cybersecurity agisca quale custode invisibile che protegge le aziende e le loro sempre più eterogenee infrastrutture digitali da nuovi rischi, violazioni e manipolazioni dannose.
In tale campo, WeAreProject propone un approccio affidabile, basato su soluzioni avanzate e in cui l’innovazione fa realmente la differenza. Compito di Mazzucconi, parlare del vantaggio nella virtualizzazione delle risorse computazionali e del cloud come concreta opportunità per le aziende di raggiungere efficienza, flessibilità e scalabilità. Ma non solo: “abbracciare questo tipo di tecnologia consente di ottimizzare l’utilizzo delle risorse hardware, riducendo i costi operativi e l’impatto ambientale. Inoltre, la virtualizzazione offre un ambiente sicuro e controllato per eseguire applicazioni e servizi, garantendo allo stesso tempo una maggiore disponibilità e resilienza dei sistemi”.