Si fa presto a dire Workstation… ma le Workstation cosa sono davvero e, soprattutto, saranno loro a costituire ancora una volta uno zoccolo duro del mercato dei PC (tempo fa un po’ lo avevamo detto qui)? In tutto il mondo, e ormai anche in Italia, le chiamano workstation, letteralmente, vocabolario alla mano, sarebbero “stazioni di lavoro”, ovvero un tipo di computer dichiaratamente progettato per l’utilizzo “produttivo”, capace di garantire lo svolgimento di compiti professionali di vario genere, in primis per via di prestazioni molto elevate.

Le workstation si rinnovano costantemente, con soluzioni di ultima generazione grazie alle quali l’intero ecosistema dell’offerta di tecnologia IT, dai vendor ai distributori informatici, passando per i var e i system integrator puntano moltissimo per cercare e trovare marginalità rilevanti in un mondo certamente attempato, ma tutt’altro che prossimo alla pensione, come quello dei personal computer.

Se la crescente richiesta di mobilità e la miniaturizzazione dei componenti chiave hanno consentito di concentrare potenza in disponibili mobile ed all-in-one, la workstation regina, nella sua massima espressione rimane sempre la configurazione desktop. Le workstation “fisse” possono disporre di cabinet di grandi dimensioni, capaci di ospitare schede madri multi-socket oltre lo standard ATX, con sistemi di raffreddamento evoluti, in grado di supportare tutti i componenti più performanti sul mercato.

Si tratta di macchine che consentono di ottenere il massimo livello di performance in molti ambiti, specie laddove non è (ancora) possibile prevedere soluzioni basate, ad esempio, sul cloud computing.

Le workstation: l’eccellenza del mercato PC, con scenari software in grande trasformazione

Nel giro di pochi anni, grazie alla crescente potenza computazionale, moltissimi dispositivi, si pensi alle tecnologie mobile, sono diventati in grado di eseguire la gran parte delle applicazioni legate alla produttività, spesso e volentieri in modalità Saas (Software as a Service), senza la necessità di installarle in locale.

Con un semplice browser è infatti disponibile loggarsi al proprio account aziendale e accedere a tutte le applicazioni Office (come Microsoft 365), ERP e CRM che ci occorrono.

Si tratta per lo più di scegliere l’ambiente di lavoro: PC o MAC, piuttosto che l’interfaccia preferita, che sia un notebook, piuttosto che un tablet o addirittura uno smartphone, ma siamo praticamente certi che qualsiasi device sarà in grado di soddisfare a livello computazionale le nostre richieste di lavoro.

(R)esistono tuttavia una serie di ambiti applicativi che, a causa di esigenze specifiche, rimangono legate ad una richiesta di performance molto elevata.

Si pensi alle applicazioni di CAD meccanico, CAD/BIM architettonico, CAD/BIM impiantistico-strutturali oltre a tutti i principali software per la produzione grafica/video 2D e 3D. Senza entrare nel merito di tutte le applicazioni legate al calcolo e alle simulazioni scientifiche, tipiche della ricerca in laboratorio.

Certo, anche in ambito CAD i principali produttori propongono soluzioni SaaS accessibili via browser web, che si stanno diffondendo piuttosto rapidamente, ma non sono ancora diventati uno standard di riferimento. Si tratta infatti di software di nuova generazione, scritti da zero in tempi recenti per gli ambienti web, e non ancora penetrati nelle aziende con numeri tali da costituire davvero un’alternativa su cui dirottare l’intera pipeline di sviluppo. Si assiste pertanto ad una condizione ibrida in cui la workstation continua a rappresentare un elemento essenziale nell’IT di aziende attive in settori come AEC, automotive, healthcare, finance, gaming ed effetti visivi.

La variazione di abitudini a livello software è tradizionalmente lenta, in quanto gli standard industriali, al di là della performance pura, devono tenere conto di tutti gli aspetti legati all’interoperabilità dei vari processi coinvolti, che vanno dal concept fino alla produzione. Oltre questo aspetto, molte realtà non possono o scelgono di non condividere alcuni dati su infrastrutture IT di provider terzi.

Il modello più diffuso, per quanto riguarda i prodotti di riferimento in ambito CAD / grafico è costituito da software che richiedono installazioni su sistemi locali, nel caso workstation adeguate.

Ciò che sta invece variando è l’aspetto puramente commerciale, basato su un pricing “rental”, teso ad eliminare le licenze permanenti, ed in tal senso molto simile ai modelli a consumo dei sistemi SaaS.

Si tratta di una scelta che causa frequenti polemiche da parte delle varie community, in parte perché comporta al piccolo/medio consumatore costi mediamente maggiori sul medio/lungo termine, inoltre molti contestano il fatto di dover pagare ogni anno per nuove versioni che introducono poche innovazioni, spesso per il fatto di essere di base già molto mature.

Per contro, forti del lock-in che costringe di fatto gli utilizzatori a rimanere di fatto legati ad un determinato prodotto, grazie ad un modello a consumo, le software house riescono ad arginare con maggior efficienza le gravi perdite causate dalla pirateria informatica.

Le workstation: affidabilità e performance senza compromessi

Come tutti gli ambiti del mercato PC, anche il mondo delle workstation è continuamente segnato da significative evoluzioni, soprattutto per quanto riguarda la configurazione della componentistica interna e dei sistemi operativi.

A lungo dominato da Intel con le sue piattaforme dual Xeon, di recente il mercato workstation ha visto il prepotente ritorno di AMD, anche grazie ai rivoluzionari processori Threadripper PRO, autentiche piattaforme di calcolo, come le 5000 WX-Series e le 7000 WX-Series, in grado di garantire numeri che fino a poco tempo fa avremmo associato ad un’intera farm.

I vantaggi sono evidenti, sia dal punto di vista dei costi di struttura, dal momento che entro certe misure è possibile evitare rack server, stanze a temperatura controllata, oltre a ridurre sensibilimente i consumi, dal momento che un’unità, grazie alle continue ottimizzazioni, arriva ormai ad un consumo nominale inferiore ai 300W.

Intel, dal canto suo, ha recentemente risposto al ruggito di AMD grazie ai nuovi processori Intel Xeon Scalable di quarta generazione, implementate nelle workstation più performanti dei vari vendor, come ci dimostra la serie ThinkStation P di Lenovo, progettata in collaborazione con Aston Martin.

La potenza computazionale delle workstation è inoltre supportata dalla possibilità di installare più schede video sullo stesso sistema, raggiungendo anche in questo caso un quantitativo di core decisamente impressionante a livello GPU.

[Per ulteriori informazioni contattare la divisione Lenovo TD SYNNEX all’indirizzo lenovo.it@tdsynnex.com]

A differenza di altri hardware per performance elevate, come i server e i pc gaming di fascia alta, le workstation CAD / grafiche assolvono compiti differenti e meritano attenzioni esclusive.

Sono le ragioni per cui è importante rivolgersi a vendor in grado di conoscere molto bene le esigenze del loro pubblico, sulla base del contesto applicativo in cui operano. Anche se le specifiche tecniche potrebbero sulla carta apparire simili, utilizzare una macchina server o un pc gaming per fare le veci di una workstation si traduce quasi sempre in uno spreco di risorse per performance non ottimali nelle applicazioni che ci interessano.

I server quasi sempre necessitano di potenza per il multitasking derivante da molte richieste in contemporanea, mentre i pc gaming la potenza di CPU e GPU occorre per garantire prestazioni video elevate in determinati ambienti grafici, caratterizzati da picchi computazionali molto intensi, ma al tempo stesso estremamente variabili nel tempo. Una workstation deve invece garantire una potenza di calcolo assolutamente affidabile e costante, per definizione “rock solid 24/7” per soddisfare ad esempio le richieste di motori di rendering in grado di stressare continuamente CPU e/o GPU, oppure eseguire un calcolo in tempo reale, mentre si lavora anche “in finestra” su scene 3D di grandi dimensioni.

Queste particolarità influiscono direttamente sulla scelta di tutti i componenti, in particolare le schede video, ed è la ragione per cui molte workstation grafiche vedono nelle loro configurazioni delle NVIDIA Quadro “professionali”, anziché le tradizionali GeForce di derivazione gaming. Non che queste ultime siano delle soluzioni di serie B, tutt’altro. le GeForce sono basate sulla stessa architettura hardware delle Quadro, supportano in pieno la tecnologia RTX (rendering ray-tracing in tempo reale) e spesso vengono vendute con frequenze operative stock più elevate, se non addirittura con un overclock di fabbrica.

Una scheda rivolta al segmento pro vanta tuttavia una serie di certificazioni e driver in grado di garantire prestazioni ottimali con determinati software, con un maggior controllo delle temperature e, di conseguenza, una stabilità espressamente garantita in condizioni 24/7. A ciò vanno aggiunte condizioni di garanzia più rapide ed efficienti in caso di malfunzionamenti, essendo le workstation pro solitamente gestite da canali dedicati.

Di una workstation professionale si paga non soltanto la performance, ma soprattutto l’affidabilità e i servizi di assistenza che la supportano.

Dalla grande azienda al freelance: tutti vogliono una workstation

Le caratteristiche esclusive di un PC concepito per risolvere esigenze naturalmente complesse rendono le workstation un oggetto del desiderio per le grandi realtà aziendali, soprattutto per quanto concerne le attività di laboratorio, sempre più infrastrutturate su architetture IT ibride, in grado di integrare la potenza a latenza zero in locale con i benefici delle distribuzioni edge/cloud che consentono di ottimizzare tutti i processi attivi.

Le workstation sono il punto di riferimento hardware anche di tante piccole realtà professionali, come i freelance o gli studi associati nell’ambito della progettazione architettonica, del design e della grafica 2D/3D nelle sue varie accezioni. Si tratta infatti di una dimensione professionale molto ampia, soprattutto nel contesto imprenditoriale italiano, che spesso non è in grado di raggiungere quel break even indispensabile per avvalersi di servizi cloud che richiederebbero in ogni caso una gestione IT troppo complessa ed onerosa.

Anche in questo caso, la dimensione IT consigliata sarebbe di natura ibrida, con workstation e data server (NAS) installati in ufficio, senza rinunciare all’utilizzo di un cloud pubblico, ad esempio per l’archiviazione dei dati o per ricevere on demand potenza di calcolo suppletiva dai servizi di renderfarm in remoto. I casi studio che potremmo citare in merito sarebbero sostanzialmente infiniti.

A prescindere dalle esigenze specifiche, quando occorre grande potenza di calcolo, quando è necessario gestire file di grandi dimensioni, che a loro volta occupano molti giga di RAM all’interno dell’applicazione, una workstation dedicata rimane una scelta praticamente obbligata. A variare nel futuro prossimo saranno soprattutto le connessioni tra le macchine ad utente singolo con il resto dell’infrastruttura IT aziendale, votata verso una direzione più agile, nella sua configurazione e nella sua scalabilità complessiva.

Il futuro del mercato workstation

Il trend delle vendite legate delle workstation si connota spesso in controtendenza rispetto a quello del mercato PC generale. Analizzando nel dettaglio i dati su vari aspetti che concorrono alla dimensione del mercato complessivo, ci accorgiamo ben presto di alcune anomalie di fondo, che motiverebbero una crisi per molti versi non connotabile da un punto di vista negativo.

Da un lato, secondo alcune analisi condotte da JPR a partire dal 2020, i software CAD e BIM di riferimento hanno avuto un buon incremento di vendite, su un campione rilevato di oltre 30 applicazioni in grado di caratterizzare la gran parte del mercato.

Inizialmente, la risposta del mercato workstation non ha seguito quella della software, probabilmente per la crisi di produzione che ha caratterizzato il periodo più duro legato alla pandemia Covid-19, in particolar modo per quanto riguardava le schede video, all’epoca letteralmente introvabili, se non a costi troppo distanti dai riferimenti di listino. Successivamente, la situazione si è normalizzata, e la regolare disponibilità delle schede video Nvidia e AMD ha consentito ai vendor di workstation professionali di tornare a garantire ai loro clienti l’hardware di cui necessitano per soddisfare anche le esigenze più estreme dei loro carichi di lavoro.

Analogamente a quanto accade in termini globali per le vendite PC, attualmente HP, Dell e Lenovocontinuano mantenere saldamente il podio di un mercato workstation che vede posizionati con quote parti inferiori anche tutti gli altri grandi brand del mercato hardware, come Acer, Fujitsu Limited e Asus, con Apple a caratterizzare una sorta di piccola variabile “impazzita”, sempre più elitaria, a differenza di quanto accade nel segmento PC consumer, dove rappresenta ormai stabilmente la quarta forza in campo.

Lenovo ThinkStation e Lenovo Thinkpad: l’eccellenza delle workstation professionali

Lenovo costituisce da sempre un punto di riferimento quando si parla di workstation professionali, grazie ad una gamma di soluzioni che consente di soddisfare le esigenze computazionali di qualsiasi azienda, sia per quanto riguarda le configurazioni desktop/server (Lenovo ThinkStation), sia per garantire potenza ed affidabilità senza compromessi nelle workstation portatitili (Lenovo ThinkPad).

Sia per le workstation desktop/server che per le workstation portatili, Lenovo ha sempre focalizzato la propria ricerca e sviluppo per garantire ai propri clienti soluzioni performanti, affidabili e scalabili nel tempo, per valorizzare al meglio l’investimento iniziale.

I dettagli che caratterizzano le linee ThinkStation e ThinkPad contribuiscono a fare la differenza, come dimostrano i sistemi di raffreddamento Tri-Channel dei tower desktop e la tecnologia FLEX Performance integrata. Un design di eccellenza consente alle workstation di Lenovo di spingere al massimo la capacità computazionale delle CPU e delle GPU, tenendole a pieno carico 24/7 in condizione rock solid, per garantire il più elevato livello di affidabilità possibile.

La dimostrazione più recente arriva dalle workstation ThinkStation P5, P7 e PX progettate da Lenovo in collaborazione con Aston Martin, per ottimizzare i flussi e il sistema di dissipazione del calore presente all’interno dei case tower, per le configurazioni a singolo che a doppio processore.

Le workstation Lenovo vengono progettate pensando soprattutto alle esigenze degli utilizzatori finali, grazie ai continui feedback ricevuti da architetti, progettisti di prodotti e software, operatori finanziari, professionisti del settore medico e ingegneri. Tutti loro necessitano infatti di macchine ad alte prestazioni, semplici da usare e il più possibile affidabili per portare a termine con successo il proprio lavoro.

Il design modulare di Lenovo ThinkStation, consente di aggiornare e personalizzare senza sforzo un’elevato numero di configurazioni basate sulle più recenti CPU Intel® Core™ e Xeon® e le GPU professionali NVIDIA®, per offrire la migliore esperienza utente possibile nel trasformare le idee in realtà.

[Per ulteriori informazioni contattare la divisione Lenovo TD SYNNEX all’indirizzo lenovo.it@tdsynnex.com]

Workstation cosa sono, come si scelgono e perchè, oggi, tutti le cercano ultima modifica: 2023-12-20T11:30:00+01:00 da Francesco La Trofa

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